Sabato 23 maggio 2009
Pizzo Deta - mt. 2041
Bellissimo itinerario nel gruppo dei monti Ernici, un vasto gruppo calcareo caratterizzato da numerose manifestazioni di carsismo e che delimita il confine tra Lazio e Abruzzo.
Compagno d’avventura, il grande Ilio, un volontario della protezione civile di Frosinone, gran conoscitore di queste montagne.
Ilio si è prodigato attivamente negli aiuti umanitari in occasione del disastroso terremoto a L'Aquila.
E' un utente dell'altro forum che frequento.
Bene, questo era giusto per farvelo conoscere dato che comparirà spesso nelle foto.
Giornata climaticamente ostile per affrontare un’escursione alle quote medie, con uno zero termico schizzato a 4000 metri e temperature ben oltre i 20° in vetta! Fortunatamente una vivace brezza da sud si è messa a soffiare verso le 10,30 ristorandoci dopo tanta fatica.
Punto di partenza il bel pianoro carsico di Prato di Campoli, posto a 1135 metri di quota, uno dei più bei pianori d’alta quota dell’intero Appennino, circondato da fitte faggete che fanno da base al meraviglioso anfiteatro di vette che circondano la piana.
900 metri di dislivello complessivi.
Credo di non aver mai visto così tanti fiori in tutte le escursioni che ho fatto. Fiori di tante specie diverse, isolati oppure uniti insieme in fantastici bouquet, ma anche estesi e fitti da formare tappeti di centinaia di metri.
Interi costoni tappezzati di violette, genziane, iberis, sassifraghe, pulsatille e crochi.
Persino un raro esemplare di aquilegia che non mi son lasciato sfuggire, catturandola avidamente con il mio obbiettivo.
In questo tripudio di fiori, macchie di neve e cornici sulle creste, completavano la scenografia.
Dai 2041 metri della vetta si domina granparte dell’Appennino centrale fino al mare, ma il vero mare che lascia senza fiato è quello costituito dalle vette visibili da qui.
Tutto l’Appennino marsicano e del Parco Nazionale d’Abruzzo, la catena dei monti della Meta con l’inconfondibile piramide innevata del Petroso, il Velino, il Cafornia, il Viglio, la Majella, il Gran Sasso e persino il promontorio del Circeo, un’isola tra la foschia.
Trascorriamo oltre un'ora in cima ad osservare i panorami, a scattare foto e soprattutto a riposarci per la dura salita che soprattutto nell’ultimo tratto è stata davvero spezza gambe!!
Impressionanti i salti rocciosi verso la val Roveto con i ghiaioni e i nevai cosparsi di blocchi calcarei tra pareti verticali e canaloni ghiacciati.
La mia forma fisica non ottimale, in seguito ad un’influenza di cui ancora porto gli ultimi strascichi, ci ha fatto desistere dall’affrontare la vicina cima del Passeggio, 2063 metri, massima elevazione del gruppo degli Ernici, ma è stata una bellissima esperienza lo stesso. Da un lato ho conosciuto un simpatico utente del forum con cui da tanto tempo progettavo una camminata in montagna, e dall’altro lato ho scoperto un posto fantastico che sicuramente non scorderò.
Grazie Ilio e a presto!!!
__________________________________________________________________
L'albero ha sempre un destino di grandezza. Tale destino lui lo propaga.
L'albero fa grande ciò che lo circonda.
(da un sms di Rita in visita nelle foreste casentinesi)