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Enna



Enna (Ennaan per i Sicani, Henna per Greci e Romani, Castrogiovanni dall'età araba all'inizio del XX secolo) è un comune di 28.106 abitanti, capoluogo della provincia omonima e nota come il Capoluogo di Provincia più Alto d'Italia, per via dell'altitudine del centro abitato che, nella sua parte più elevata, raggiunge i 931 precedendo Caltanissetta e Ragusa in regione.

Fino al 1926 nota con il nome di Castrogiovanni, già in provincia di Caltanissetta la città è inoltre celebre sotto i motti di Urbs Inexpugnabilis, come i romani la definirono per la sua imprendibilità, Ombelico di Sicilia, grazie alla sua centralità geografica rispetto all'Isola, e Belvedere di Sicilia, per le superbe vedute panoramiche che da qui si hanno su gran parte della regione.

Dopo un passato glorioso che la vide, già da oltre tre millenni orsono, roccaforte privilegiata per sicani, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi e aragonesi, Enna vive oggi un periodo di rinnovato sviluppo e accresciuto prestigio sul piano nazionale ed internazionale, grazie principalmente alla sua moderna università, al suo Autodromo di Pergusa in cui si disputarono numerosi gran premi della Formula 3000 e della Formula 2 (Gran Premio di Enna), ed al suo polo industriale, nel quale è prevista nel futuro la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica attraverso lo sfruttamento delle biomasse, ma grazie altresì alle grandiose tracce che una storia lunga e fiorente vi hanno impresso, che si rivelano nel suo castello, nelle sue torri, nei suoi quartieri più antichi e nel centro storico ricco di grandi chiese, pregevoli palazzi ed eccezionali belvederi.


Enna sorge nella parte più elevata di un'ampia dorsale montuosa, che svetta sulla valle del Dittaino a 931 m d'altitudine, tale dorsale avente forma di V dolce o secondo (altre interpretazioni) di piramide mozzata si trova proprio nel centro geografico della Sicilia, i rilievi che circondano Enna fanno parte della catena dei monti Erei, montagne calcaree e arenacee poco sviluppate in altezza, che costituiscono la maggiore presenza orografica della provincia ennese. Il versante settentrionale del monte è assai ripido e ha un maggiore dislivello rispetto agli altri, ragion per cui è ammantato da un ampio bosco. Quello meridionale, invece, è notevolmente urbanizzato, poiché costituisce un importante passaggio tra la città alta e quella bassa, che si sviluppa ai piedi dell'altopiano. Il comune di Enna rientra tra i primi 30 comuni più estesi d'Italia: il suo territorio occupa infatti una superficie di 357,14 km², la porzione centro-occidentale della Provincia, costituiti prevalentemente di rilevi aventi altitudine estremamente variabile, compresa tra la minima di 230 m s.l.m. e la massima di 990 corrispondente alla cima del monte su cui sorge la città e ove aveva sito l'acropoli antica. Circa 10 km a sud del centro storico si trova il lago Pergusa, a 677 m s.l.m, caratterizzato da un bacino endoreico, importante luogo di sosta e svernamento per decine di specie di avifauna attorno alle cui rive si snoda l'omonimo circuito automobilistico, il più importante dell'Italia meridionale. Per quanto concerne i fiumi, quelli che scorrono nel territorio di Enna hanno principalmente carattere torrentizio, se si escludono il Dittaino, affluente del Simeto, ed il Salso o Imera meridionale. Enna è comunemente suddivisa in due "macro-aree", Enna Alta ed Enna Bassa, cui si aggiunge Pergusa, pur essendo una frazione. Tutte e tre sono aree urbane nettamente separate dal punto di vista geografico.

Enna Alta (spesso detta semplicemente Enna) sorge su un monte tra i 940 e i 970 m d'altitudine; essa fu a lungo, fino al primo dopoguerra, l'unico insediamento urbano del capoluogo ereo, ed ha origini millenarie. Enna alta ha forma approssimata di una sorta di freccia triangolare: nel settore orientale vi è il quartiere Lombardia che prende nome dall'omonimo castello, il più imponente della Sicilia, non lontano dal Duomo di Enna, dai Musei Alessi, Archeologico e della Fede e Tradizione. Il centro storico si snoda lungo Via Roma, con le sue ampie e belle piazze - tra cui notissimo è il belvedere che offre vedute uniche - pullulanti di boutique e negozi alla moda, le numerose chiese e diversi monumenti, oltreché le principali istituzioni ed enti (provincia, comune, prefettura, teatro, banche e assicurazioni, genio civile). A sud vi sono le aree urbane più basse rispetto al centro storico, vale a dire Valverde, il quartiere più vecchio, con le caratteristiche viuzze strette e tortuose, bagli e ponti, e Fundrisi altrettanto antico.
Il Monte è il quartiere più moderno, ed è attraversato dai Viali Diaz e IV Novembre, che si incrociano con Via Libertà (terminale della centrale Via Roma) in uno dei più trafficati quadrivi della città. Da segnalare: la Torre e la Villa di Federico II, la Chiesa di Montesalvo con l'obelisco che indica il centro geografico della Sicilia, lo Stadio Comunale. In questa area, un tempo occupata da un bosco di roveri, dei quali rimane un unico esemplare in Via Cavalieri di Vittorio Veneto, su una motta naturale sorge la ottagonale Torre di Federico II, un importante monumento svevo.


Enna Bassa è anche detta Sant'Anna perché attorno al nucleo originario vertente sulla chiesetta di Sant'Anna, si sono recentemente sviluppati quartieri residenziali, ampi viali, aree commerciali all'ingrosso, uffici e attività varie, anche grazie alla notevole spinta propulsiva rappresentata dall'Università Kore di Enna, che ivi ha sede. Sorge sulle dolci colline a valle di Enna sul versante sud, ad un'altitudine variabile sui 700 m. Enna Bassa è uno degli snodi viari più rilevanti della Sicilia interna, giacché vi si incrociano tre strade statali e una provinciale, e detiene inoltre un ruolo d'eccellenza nei servizi universitari e nel settore edile, grazie al boom demografico che la interessa dagli anni novanta.


Enna ha origini incerte antecedenti all'influsso greco risalenti al XIV secolo a.C.: un villaggio, una necropoli e un tempio risalenti al Neolitico sono stati rinvenuti sui colli attorno al Lago di Pergusa, ed in particolare sul colle detto di Cozzo Matrice. Diversi altri insediamenti nascono durante l'età del rame e poi del bronzo sulle colline che circondano l'altura ennese. Tra essi, in parte già indagati, i centri anonimi di Capodarso, Juculia, Contrada Rossi. Un insediamento di una popolazione indigena, da alcuni identificata con i sicana sarebbe agli albori della presenza umana sul monte che, però, a causa della continua utilizzazione urbana, non ha sinora consentito grandi ricerche nell'ambito pre e protostorico. Nel XI secolo a.C. genti che possono essere identificate con il popolo siculo,si stabilirono sull'altura. Questa presenza viene tra l'altro, confermata dalla permanenza di un dialetto arcaico fortemente caratterizzato da aspetti tipici del siculo come la presenza di una K senza alcun segno di palatalizzazione e della U mai iotacizzata. Da recenti ritrovamenti, il primo insedimento può porsi durante l'età del rame lungo la vallata del Torcicoda, il torrente che scaturisce dai pendi meridionali della città e che da sempre rappresenta la principale via di penetrazione verso l'altipiano.

Durante la dominazione greca la polis certamente aveva già il toponimo Henna che parrebbe di origine preindoeuropea e che, nonostante diverse ipotesi appare del tutto incomprensibile dal punto di vista etimologico. Era rinomata in tutta la Sicilia per il tempio e il culto di Demetra, la Cerere dei romani. Nel 396 a.C. passò in mano ai siracusani, nel 212 a.C. ai romani. Durante la prima guerra servile 139 - 132 a.C. fu governata dallo schiavo siriano Euno che partendo da questa acropoli conquistò l'intera Sicilia orientale.

Dopo la dominazione romana, Henna diventò un fiorente centro bizantino dell'isola e successivamente arabo. Da questi ultimi fu ribattezzata Qaṣr Yānī, poi Castrogiovanni. Nella sollevazione antiangioina del Vespro siciliano, la città ebbe un grande ruolo e riuscì per qualche tempo a divenire libero comune con istituzioni repubblicane. Col ritorno dei sovrani angioini lo spirito indipendentista cittadino venne sopito non di rado nel sangue ma fu proprio uno degli aragonesi, Federico III, a fare di Enna un centro fiorente e rinnovato da decine di monumenti in gotico catalano che ancor oggi caratterizzano il centro storico. Sotto spagnoli e Borboni la città entrò in decadenza anche per le frequenti carestie. Benito Mussolini la costituì capoluogo di provincia ripristinando l'antico nome di Enna nel 1926. Nel 2004 è diventata il quarto polo universitario siciliano.



Monumenti



Grazie alla sua lunga storia, Enna può vantare un patrimonio monumentale tra i più ampi e vari della regione, e alcuni tesori artistico-architettonici di un certo pregio. La maggior parte dei luoghi d'interesse sorge lungo l'asse viario della via Roma, che percorre tutto il centro storico della città. Parte da piazza Neglia, dove sorge la chiesa di san Tommaso, e, passando per le cinque piazze più grandi di Enna Alta, finisce al castello di Lombardia, il monumento più importante.


Castello di Lombardia

Il castello di Lombardia sorge sul terreno in cui, nel V secolo a.C., venne edificato un santuario dedicato a Cerere. Sostituito da un castrum sotto i bizantini, sotto i normanni si trasformò in castello. Il nome deriva dai fanti lombardi che lo occuparono al seguito della regina Adelaide del Monferrato, moglie di Ruggero I di Sicilia.

Delle 20 torri iniziali, la Torre Pisana è la meglio conservata. In passato sono stati rinvenuti degli oggetti e dei resti molto interessanti; dal 2000 al 2002 si è ripreso a scavare per scoprire ulteriori reperti archeologici, ma ancora non è disponibile un museo che esponga tutti i ritrovamenti.

Vi si gode un panorama che va dal mar Tirreno al canale di Sicilia, abbracciando tutta la Sicilia centro-orientale. Oggi è la meta turistica principale della città. In estate vi si svolgevano (da molti anni non più) concerti e spettacoli teatrali, presso il recinto di San Nicola o degli Armati che può ospitare fino a 5000 persone.

Non lontano dal castello sorge la Rocca di Cerere che, per la sua posizione in direzione del sole nascente sin dal primo insediamento del XIV secolo a.C., fu un luogo di culto che divenne anche parte integrante del vicino santuario. È lo sperone est di Enna, e da qui si gode di un panorama mozzafiato.


Torre di Federico II

Questa torre ottagonale venne fatta costruire dall'imperatore Federico II sui probabili resti del teatro greco. La sua forma ottagonale che ricalca il modello orientale del sacro Tempio di Gerusalemme fa pensare che venisse utilizzata per la rosa dei venti. In ogni caso era una torre di difesa per controllare quel versante della città di Enna ch'era esposto ad eventuali assalti dei nemici. Questa torre sorge in cima a una collinetta alberata.


Duomo

Particolare del presbitero destro del Duomo, in stile baroccoIl Duomo di Enna è uno dei maggiori esempi di architettura ecclesiastica medievale presenti in Sicilia: costruito nel Trecento e profondamente rinnovato circa due secoli dopo, presenta imponenti colonnati corinzi, tre navate e tre absidi, pregiate tele e lampadari, e una maestosa facciata con torre campanaria, che svetta su tutta la città, la cui campana è di mole impressionante in proporzione alla grandezza della città.

Esso rappresenta probabilmente la massima espressione artistica della provincia, grazie alla grandezza, alla vastità e alla pregevolezza delle opere custodite, tra cui affreschi del Borremans, e all'affascinante fondersi di stili diversi, come il portale laterale barocco. Il Duomo è, infine, il culmine delle spettacolari celebrazioni della suggestiva Settimana Santa di Enna.


Porta di Janniscuru

La porta di Janniscuru è l'unica rimasta delle 6 antiche porte di accesso alla città edificata nel periodo arabo-normanno, porte poste lungo le mura di cinta (che in più epoche furono erette) attorno all'urbs inexpugnabilis e di cui oggi rimane lieve traccia sulle pendici del monte. Le altre porte caddero in rovina o furono abbattute quando Enna fu eretta capoluogo di provincia per ampliare le strade di accesso alla città.

La Porta di Janniscuru si trova nel quartiere di Fundrisi, lontano dal circuito turistico ordinario del capoluogo, ma una recente riqualificazione dell'area ha migliorato notevolmente l'accessibilità della porta, che, restaurata, si presenta massiccia e ha un arco a tutto sesto largo 2-3 m; la Porta di Janniscuru è collocata in uno dei punti paesaggisticamente più esaltanti di Enna, ed è circondata dalle grotte con necropoli che si arroccano sul monte.


Santuario di Papardura
Il santuario di Papardura è una chiesa arroccata su un'area rocciosa ricca di grotte, alcune visitabili. Presenta un prospetto austero, con rosone, ma all'interno la sua ricchezza decorativa è da considerarsi una delle migliori espressioni del barocco nella Sicilia centrale. Nella piccola chiesetta, infatti, sono concentrati un soffitto ligneo intarsiato, le dodici statue degli Apostoli, numerose tele e affreschi del Borremans, pittore fiammingo, e meravigliosi stucchi realizzati da un maestro palermitano del Seicento.


Musei

Monete romaneSituato in locali in stile gotico-catalano, traccia dell'impianto trecentesco originario del Duomo, il Museo Alessi espone alcune collezioni di una certa ricchezza, tra cui si segnalano la sezione numismatica, con 4.000 monete greco-romane, alcune collezioni appartenute a famiglie nobili e il Tesoro della Chiesa Madre, che custodisce un vasto ventaglio di pezzi d'oreficeria siciliana, come la celebre Corona della Madonna in oro tempestato di diamanti.


Il Museo Archeologico Regionale di Enna, fondato negli anni 1980, conserva numerosi reperti rinvenuti in diversi siti archeologici della Sicilia interna, tra cui alcuni noti in ambito internazionale, come la città indigena ellenizzata di Morgantina o la celeberrima Villa del Casale di Piazza Armerina.

Il Museo Musical Art 3M raccoglie "opere musicali" esponendo virtualmente i quadri di artisti siciliani o che hanno operato in Sicilia dal XV al XX secolo. Vi sono inoltre mostre fotografiche temporanee ed è sede di iniziative culturali riguardanti arte e tradizioni locali e non.

Evoluzione architettonica e urbana

Il Palazzo Chiaramonte su Piazza Vittorio Emanuele.La città di Enna, avendo origini remotissime, ha avuto una interessante evoluzione architettonica. Poco o nulla si sa della struttura urbana originaria datale dai sicani, che si arroccarono sulla montagna fuggendo dai siculi che incalzavano da sud; il primo nucleo del Castello di Lombardia fu probabilmente eretto in questa epoca.

Sempre in questo periodo, sulla Rocca di Cerere venne eretto il prestigioso Tempio dedicato alla dea delle messi, pregevole edificio marmoreo di cui parlò Cicerone, che custodiva 4 preziose statue trafugate dal pretore Verre nel 77 d.C. e una scalinata ancora attraversabile che conduce ai resti dell'ara sacrificale. Il grande sviluppo che Henna conobbe coi greci è corrisposto a uno sviluppo urbano-architettonico di cui rimane scarsa traccia, giacché i romani, per prendere Henna (che definirono Urbs Inexpugnabilis) operarono stragi, incendi e devastazioni. Ancora visibili sono le antichissime mura di cinta su alcuni costoni del monte.

Poche tracce rimangono dell'Alto Medioevo, mentre dopo il Mille, nel pieno della propizia dominazione araba, si costruì una splendida moschea su quella che è oggi la Chiesa di San Michele, innanzi al Duomo, e si verificò un boom edilizio. Presso i normanni e poi oltre, Castrogiovanni si configurò come una deliziosa cittadina medievale, con uno splendido Duomo gotico, numerose e belle torri di difesa, casupole in pietra, viuzze strette e tortuose, un gigantesco Castello, la Torre di Federico, e alcune chiese; l'epoca rinascimentale e barocca, tra il XVI e il XVIII secolo, mutarono profondamente il volto della città: numerose, magnifiche chiese barocche vennero innalzate, e le antiche torri di difesa vennero trasformate in campanili, come ancor oggi si può vedere. Il Castello cadde in rovina mentre una fiorente e magnifica architettura religiosa impreziosiva d'arte la città.


Vennero costruiti palazzi baronali e monastici, splendidi edifici barocchi, e la città si espanse considerevolmente in tutto il versante centrale e orientale dell'altipiano, mentre in quello occidentale, più aspro e climaticamente rigido, vennero confinati i contadini deportati dal feudo di Fundrisi. Intanto, nascevano, nel Settecento, le 7 porte romane per l'accesso alla città. Con l'Ottocento, moltissime torri, chiese, monumenti, porte e lo stesso Castello caddero in rovina e alcuni scomparvero, mentre i più poveri asportavano le loro pietre per costruire case ovunque ci fosse posto: tutto l'altipiano fu presto edificato con antiche casette caratteristiche. Tra gli edifici più pregevoli innalzati in quel perdiodo, figura il Palazzo dei Benedettini, monastero barocco che contiene elementi gotici. Il monastero, caduto in disuso negli ultimi anni, è stato oggetto di un finanziamento iniziale di 2,7 milioni di euro per consentirne il restauro, in modo da potere ospitare, in futuro, la sede del Rettorato dell'Università di Enna.

Dopo il 1927, con l'inattesa erezione a capoluogo di provincia e tutte le conseguenze del caso (crescente importanza economico-sociale, trasferimento di numerosi uffici, dipartimenti provinciali, aziende cui fa capo un vasto territorio, la visita di Re Vittorio Emanuele II e quelle del Duce Benito Mussolini), interi quartieri coi loro pregevoli edifici, chiese e beni, le viuzze medievali e le antiche porte vennero rasi al suolo per far posto a moderni palazzi, a strade rette e ampie, a piazze e così via. Enna perse così la sua essenza medievale, che conserva ancora solo in alcuni rioni estremamente suggestivi. L'area del Monte (versante ovest) venne in gran parte travolta da moderne costruzioni e condomini, nasceva il nucleo originale di Enna Bassa e Pergusa; frequentemente vecchi edifici furono abbattuti per tutto lo scorso secolo.

Oggi, Enna si configura come una città che ha ancora notevolissime tracce del passato, che permangono nel centro storico, che segue il corso di Via Roma, nel quartiere di Fundrisi, di Valverde e Spirito Santo (quasi del tutto intatti, pittoreschi e suggestivi) anche se, nell'insieme, i quartieri propriamente "antichi" occupano una superficie ridotta rispetto all'intera area urbana (il 40% approssimativamente considerando la città alta, il 25% circa includendo Enna Bassa e Pergusa).



da: it.wikipedia.org/wiki/Enna





[Modificato da vanni-merlin 16/12/2008 20:41]
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