Cara Tani e care amiche del Gruppo Les, purtroppo dopo tanti anni di militanza nel gruppo campano, ho dovuto interrompere questo rapporto, non per volontà mia, bensì per carenza di strutture e mancanza di volontà da parte dei Signori illustrissimi medici che si sono dileguati lasciandoci senza un minimo di appoggio morale.
Voglio quindi inserire in questo post, la lettera aperta che ho fatto pubblicare, insieme a Laura, l'altra coordinatrice, sull'ultimo numero di Icaro:
Credo che tutte le nostre amiche e “compagne di sventura” meritino delle spiegazioni, se non proprio delle scuse, per il lungo silenzio delle coordinatrici che da loro sin qui hanno ricevuto tanto in termini di sentimenti, affetti ed emozioni, mentre solo un pochino di aiuto in termini di servizio noi due Elisabetta e Laura abbiamo dato loro in cambio.
Tutti potete immaginare che prima di metterci entrambe al servizio dell’associazione come delle vere e proprie lavoratrici a tempo pieno, noi due siamo, ancora, delle malate.
Ogni struttura sanitaria, in specie a Napoli, prova a fare il possibile, tuttavia si può migliorare e noi stiamo attente maggiormente alle cose che non vanno rispetto a ciò che già va bene. Ebbene oggi abbiamo paura di trovare attorno a noi una sorta di terra bruciata, una mancanza di solidarietà umana, laddove entrambe avessimo un aggravamento delle nostre condizioni cliniche o un accidente qualsiasi.
Chi coordina un movimento di malati non deve per forza andare a braccetto con chi conta, deve sì andarci d’accordo, ma rimanendo sempre critici su ciò che si fa per il LES e, soprattutto su quel che si può ancora fare di meglio.
E’ per questo che per un po’ ci siamo fatte da parte, lavorando discretamente e con un rapporto uno a uno con le nostre compagne di ventura (non sventura) che non abbiamo mai abbandonato e mai lo faremo.
Con affetto le vostre Elis e Laura