La Voce della Fogna
Cari topolini,
si, voi che scondinzolate sui sassosi campi di mezz’Italia, che non vi ricordate qual è il colore dei guantini da indossare, se la mascherina và opaca, specchiata oppure trasparente;
si si proprio voi topolini dirigenti, che corrette come pazzi su e giù dagli spogliatoi, inseguendo giocatori per i documenti, implorando arbitri di essere comprensivi almeno come dei Carabinieri, e non come delle S.S. della carta bollata;
Si si si voi topolini presidenti, che siete fieri di rappresentare il vostro club quando si vota, che ambite a diventare consiglieri nazionali, che v’impegnate a capire quali strategie di sviluppo applicare a livello nazionale;
Cari topolini di tutta l’Italia frustballistica, fermatevi, non correte più per cinque minuti, sedetevi a rosicchiare la vostra crosticina di formaggio, ed ascoltate.
Zitti zitti, è una storia strana, oggi vogliamo parlarvi delle Zebre!
Voi siete piccolini e le Zebre sono così grandi!
Zitti zitti, non disturbatele, se no vi schiacciano con quegli zoccolacci puntuti
Mamma ma come fanno ad essere così grandi le Zebre??
Ma come fanno le Zebre a giudicare il branco??
La Zebra è un animale particolare miei cari topolini; prima di tutto dovete capire che ci sono due branchi di Zebre, le Zebre Padroni e le Zebre Servi..
Le Zebre Servi vorrebbero prendere il posto delle Zebre Padroni, ma se vogliono mangiare debbono tenere le orecchie basse, obbedire ai Padroni, ma essere più simpatiche e compagnone; con le Zebre Servi normalmente si riesce a giocare meglio, però saranno veramente così?
Ma le Zebre Padroni??? Loro sono tremende! Mentre ruminano la loro biada, che operosamente portate alla loro mangiatoia, levandola dalla bocca dei vostri topolini, loro vi guardano bieche!
Vi guardano cercando di capire se a qualcuno di voi, cari topolini, possa passare per la testolina di dirgli qualcosa contro, di non obbedire silenziosamente, di fargli notare un piccolo sbaglio, perché anche le Zebre sbagliano!
Ma le Zebre non sbagliano mai, anzi! Guai al mondo dimostrare che hanno sbagliato, per i prossimi due lustri il vostro branco di topolini ne pagherà le conseguenze.
Perché loro sono i veri padroni, delle sotto-zebre e dei topolini.
Non mi credete??
Zitti zitti, vi racconto una storia, ma non ditela troppo in giro, se no le Zebre si arrabbiano e voi non vi potrete più rincorrere sui sassosi campi.
C’era una volta il Capo Zebre che andò a far giocare i Topolini dell’Isola che Non C’è.
Durante il gioco il Capo Zebre, a cui non erano simpatici i Topolini dell’Isola che Non C’è perchè gli anni prima preferivano giocare con le Zebre Servi piuttosto che con le sue Zebre, fece di tutto per far capire a tutti i topolini chi era il Capo Zebra.
Un topolino muschiato (quelli muschiati sono tremendi, hanno un caratterino!) s’impermalosì e ne andò a dire quattro al Capo Zebre.
Apriti cielo!! Non l’avesse mai fatto!
Cosa non gli disse il Capo Zebre, cosa non gli urlò!
Però i topolini muschiati sono, come detto, permalosoni, ed allora, tutto impettito, se ne andò dai Corvi, perché i Corvi sono quelli che dall’alto controllano che tutti giochino come si deve, e poi ci pensano loro a beccare chi si comporta male.
Ora, se una qualsiasi Zebra viene accusata davanti ai Corvi, fino a quando i Corvi non hanno preso una decisione, la zebra in questione non può più giocare, torto o ragione che abbia.
Questo è normale, perché le Zebre, proprio a causa del colore del loro mantello, debbono essere sempre più in regola degli altri.
Allora tutte le Zebre Padroni si riunirono per decidere se il Capo poteva ancora andare a giocare con i topolini.
Il Capo subito fece l’altezzoso, basta non gioco più, io non ho bisogno di voi.
Però, sottosotto, era arrabbiato e ci pativa.
Allora cominciò a prendere le Zebre del Consiglio dei Capobranco, una ad una, e, con alcune accarezzandole tutte e strusciandosi contro, con le altre, più piccole di lui, minacciandole di morderle e di calpestarle, riuscì a ad ottenere che il Consiglio decidesse che nulla era successo e che lui non c’entrava nulla, anzi, povera vittima.
Nel frattempo il Padrone del Campo, vedendo che il Capo Zebre era occupato con il suo Branco, per non perdere tutto il raccolto mise il fieno autunnale, raccolto filo per filo dai topolini, nel suo fienile, affinché non venisse rovinato dalle piogge.
Non appena il Capo Zebra se ne accorse…………..apriti cielo!! Le urla, le sgroppate imbizzarrito, i morsi!
Allora il Padrone del Campo, per tenerlo buono, visto che minacciava di scappare con tutto il suo branco, visto che lui non poteva lasciarlo andare via perché le Zebre Servi erano troppo poche per controllare tutti i topolini, aprì le porte del fienile, ed il capo Zebra potè riprendersi tutto il fieno che gli serviva per tenere buone le altre Zebre Padroni, a cui aveva fatto tante promesse e ricoperte di tanti favori.
Anzi, per tutto il tempo perso volle un po’ di biada in più, ed il Padrone del Campo gli promise che avrebbe fatto lavorare i topolini di più.
Perché, in fondo in fondo, il Padrone non può controllare tutti i campi senza le Zebre, e le Zebre non hanno biada se non c’è il Padrone che dice a tutti i topolini che la mette nel fienile per il loro futuro, per costruire nuovi campi su cui giocare, ed invece la dà poi alle Zebre.
Ma quanta biada mangiano le Zebre? E poi, tutte mangiano la stessa biada?
Ma questa è un’altra storia.
Zitti zitti topolini zitti zitti, non parlate forte, che poi le Zebre vi calpestano!
Zitti zitti topolini zitti zitti, che mille ne ho di storie da raccontar
Aspettate con ansia le prossime!
il vostro topolone che vi parla dalla fogna
Hush-Hush
We are all in the gutter, but some of us are looking at the stars
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Questa e' una storia un po bruttiana.
La cosa non e' bella per niente.
A signur !
SEMO TUTTI BONI A FA' LI FROCI COR CULO DELL ALTRI
LI CAZZI CAMBIENO MA ER CULO RIMANE SEMPRE LO STESSO
La frase scritta su endzone del nostro presidente giocatori:
(per come sono fatti gli italiani e per come è la nostra cultura attirirebbe più un GF del football che un tentativo di normalizzazione e di serietà del nostro sport)