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LA FRATTURA TRA I PANTHERS E LA ifLEAGUE

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    LORDLUTORTITUS
    Post: 9.230
    Città: ROMA
    Età: 52
    Sesso: Maschile
    00 26/07/2012 16:36
    (Ivano Tira mentre solleva la coppa del terzo scudetto consecutivo)


    Ha firmato il triplete. Ma non fa parte della Ifl, la Italian football league, la nostra serie A. E’ un dissidente, si potrebbe dire. Sicuramente un’anomalia. O, se vogliamo, anche un grosso problema per un felice sviluppo del movimento italico. Parliamo del presidente Ivano Tira, nome e cognome che corrispondono al team scudettato Panthers Parma, esempio vincente di touchdown e placcaggi made in Italy. Sì, perché la filosofia Panthers è essenzialmente quella di immettere di continuo giovani dei vivai nel roster. Non solo, primi nel nostro Paese, le Pantere parmigiane hanno affidato la guida dell’attacco all’italianissimo Tommaso Monardi, oggi una sicurezza, ma due anni fa una scommessa che molti davano quantomeno azzardata. “Proprio così”, dice sornione Ivano Tira che, passata la sbornia-scudetto, torna sui temi delicati della questione: la frattura in seno alla Ifl, la distanza con alcune posizioni della Fidaf. “Sì, parliamone – afferma -.E’ giusto che si faccia ancora una volta chiarezza su ciò che sono e su ciò che vogliono i Panthers”.

    Andiamo dritti al punto: avete vinto contro tutti e tutto. Tra voi e la Ifl esiste una evidente frattura, e con la Fidaf non è mai stato sanato il dissidio per le questioni del Super Bowl, è così?

    “Non mi fa piacere tutto questo, sia chiaro. Ma è così. Io mi ritengo un socio fondatore della Ifl, vi entrai per dare un segnale forte di serietà e coesione. Ma ora devo ammettere che dopo 4 anni le cose non sono andate come mi aspettavo”.

    Cosa voleva che non si è realizzato?

    “Speravo di poter cambiare la mentalità troppo provinciale e anche arruffona che ho riscontrato sia in lega che in federazione, ma non ci sono riuscito. Ho fallito. Faccio ammenda e mi tiro fuori. Per me, così come è oggi la lega non ha più motivo di esistere. E’ il mio punto di vista: non voglio offendere nessuno ma, casomai, dare un contributo alla chiarezza, spiegare al pubblico perché Tira, perché i Panthers, sono fuori da tutto”.

    Siamo propositivi, Tira, dove e come migliorare?

    “Si deve lavorare sulla serietà dei club, sulla qualità delle dirigenze. Ora devo dire cose magari un po’ sgradevoli, ma davvero è il momento della verità. Ancora quest’anno c’è chi non ha rispettato le scadenze di pagamento, né ha partecipato a spese che dovevano essere comuni. Una cattiva abitudine italica. Perché avviene? Perché tanto si sa che non succede niente, che si va in campo lo stesso e si gioca ugualmente. Pensi a che livello siamo giunti: un buon numero di squadre non ha ancora saldato debiti legati al torneo terminato e non ha versato somme che avrebbero dovuto essere corrisposte prima dell’inizio del campionato. Ma ha ugualmente speso soldi per prendere i tre americani, qualche big italiano… non va bene. A me hanno insegnato che se ti devo dare un euro e me lo trovo in tasca, lo prendo e te lo consegno. Prima di ogni altra cosa. E non, invece, che quell’euro lo conservo e me lo spendo per andare al cinema. Chiaro? Tra noi c’era un accordo tra uomini, 12 uomini per 12 squadre e non è stato rispettato. Conseguenze per chi non ha mantenuto fede ai patti? Nessuna. Ma sembra che l’unico che non tolleri tutto questo sia io. E allora è stato meglio togliere il disturbo, no?”.

    Beh, magari solo questioni che poi si risolveranno. Essendo economiche ci sarà un momento in cui i nodi verranno al pettine…

    “Sarà come dice lei, ma sinora la risposta è: no. E comunque c’è dell’altro”.

    Sarebbe a dire?

    “Mi ascolti: ma le sembra possibile che non ci sia alcun tipo di classifica di merito, scudetto a parte? Tranne noi e i Lions Bergamo, squadre vittoriose in anni diversi nei rispettivi campionati di B, tutte le altre 10 squadre, e dico tutte, sono entrate in A così, “per merito divino”, mi si passi la battuta. Senza alcun criterio. Non c’è merito sportivo, non c’è niente. E’ questo è soprattutto per colpa della Fidaf. Non è giusto. Io lo dico sempre ai miei ragazzi: se arriviamo ultimi giochiamo in B. Non ci sono santi. Tutto questo è inaccettabile a livello etico e sportivo. Come si fa a giocare in Ifl? Basta avere più soldi degli altri e si entra, il merito agonistico è escluso. Ecco che poi nascono i problemi. Esagero? Penso di no. Sa come mi chiamano in Fidaf e in Ifl? Il talebano!”.

    E ci si ritrova?

    “Sono molto talebano su questo, sì. Perchè non mi va giù”.

    Diavolo, Tira, ce l’ha con tutti, insomma?

    “Io ce l’ho con chi non rispetta gli accordi presi. E loro lo sanno perché le cose le dico in faccia”

    Ma ora c’è un nuovo presidente, Mutti ha entusiasmo e il football lo conosce, no?

    “Guardi, Mutti è, davvero, un’ottima persona, direi splendida. Ma non accetto il criterio di etica sportiva del tutto assente nel nostro movimento e che, insomma, il risultato conti poco o nulla. Ed è colpa della Ifl e della Fidaf che gli permettono di fare tutto ciò”.

    Break, Ivano… Parliamo di football giocato per un po’, poi riprendiamo.

    “Sì, che è meglio”.

    Come si fa a vincere tre anni di seguito?

    “Con la fortuna innanzitutto, perché senza quella, è notte fonda. E poi con un’idea di football da non tradire mai, neppure nei momenti oscuri: sviluppare i nostri giovani italiani nel gioco, inserirli e renderli titolari. Attingere al vivaio”.

    Avete avuto un bel coraggio con Monardi due anni fa…

    “Bello, no? E ha visto al Super Bowl? E’ partito male, intercetto riportato in touchdown e, come se non bastasse, una brutta botta al ginocchio. Ma si è ripreso subito, confortato dal nostro coaching staff, da Papoccia, che ha fatto un gran lavoro, non solo tecnico. Tommaso è bravo, ma noi non lo esaltiamo più di tanto. Perché, anche lui lo sa, si vince di squadra”.

    Il miglior Panther dell’anno è…

    “L’offensive line Andrea Bonato, finalmente convocato in Nazionale. Oh, naturalmente escludo i tre americani, che fenomeni. Comunque, quando vinci per 3 anni di fila il più scarso deve essere per forza un tipo forte, ecco…”.

    Acquisti per il prossimo anno?

    “Non ci saranno grossi cambiamenti. Come ogni anno, faremo delle valutazioni sugli americani, visto anche che ci sono nuove regole: solo due in campo contemporaneamente. Dalla giovanile arriverà un altro ragazzo promettente, il linebacker Lorenzo Carboni, classe ‘93″.

    Ha parlato del futuro, quindi è lecito almeno ipotizzare che i Panthers prima o poi rientreranno nella Ifl…

    “Senta, io sono un tipo coerente: con il gruppo attuale della Ifl non mi ritrovo perché non parliamo più la stessa lingua. Ma al contempo mi sento in debito con i miei 150 tesserati che certamente non posso far giocare in B da campioni d’Italia”.

    Quindi?

    “Potessi farlo me ne andrei di corsa”.

    Ma non può…

    “Non posso. Oggi i Panthers sono una realtà. Ci riconoscono, tifano per noi, ci stimano e siamo noti anche negli Usa grazie al best seller di Grisham (“Playing for pizza”, qui in Italia “Il professionista”, Ndr)… No, non posso lasciare i miei ragazzi a un destino incerto. Vado avanti con loro. Vado avanti solo per loro”.

    Allora rientra o no nella Ifl?

    “Mah, a livello di partecipazione reale e condivisione, no. Assolutamente no. A livello economico, sì, per coprire la nostra parte. Perché, come ho detto a Mutti durante un pranzo, non voglio che si pensi a noi come dei succhiaruote o che si sospetti anche solo lontanamente che noi non paghiampo. Sarà però una adesione solo formale. Non ci vedrete mai alle loro riunioni. Non finché le cose andranno così”.

    Il sogno di Ivano Tira con i Panthers è…

    “Immaginare che questa magnifica organizzazione vada avanti nel tempo, negli anni. Anche senza me. Con un unico scopo: comportarsi bene dentro e fuori dal campo. Con tutti. Vincere o perdere non è importante. Comportarsi bene sì. Significa essere uno dei Panthers”.

    Un messaggio al football italiano?

    “Attenti, signori: non si può sprecare questa overdose di passione e sacrificio che non troverete mai nel calcio o in altre discipline. Sarebbe un delitto farlo. Sarebbe folle non stabilire regole certe e uguali per tutti. Le sembra questo il messaggio di un talebano?”.

    g.marino@repubblica.it
    SEMO TUTTI BONI A FA' LI FROCI COR CULO DELL ALTRI

    LI CAZZI CAMBIENO MA ER CULO RIMANE SEMPRE LO STESSO


    La frase scritta su endzone del nostro presidente giocatori:
    (per come sono fatti gli italiani e per come è la nostra cultura attirirebbe più un GF del football che un tentativo di normalizzazione e di serietà del nostro sport)


  • mistai
    00 26/07/2012 19:31
    Non ha mica torto sui meriti sportivi, anzi direi che ha perfettamente ragione.
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    amicodelgiaguaro
    Post: 2.135
    Città: ZIBIDO SAN GIACOMO
    Età: 59
    Sesso: Maschile
    00 26/07/2012 22:50
    mi vien che ridere...
    "così come è oggi la lega non ha più motivo di esistere"

    Quindi appunto campionato unico a 11, se non c'è più la lega non ha senso un campionato a misura sua.

    “Si deve lavorare sulla serietà dei club, sulla qualità delle dirigenze. Ora devo dire cose magari un po’ sgradevoli, ma davvero è il momento della verità. Ancora quest’anno c’è chi non ha rispettato le scadenze di pagamento, né ha partecipato a spese che dovevano essere comuni. Una cattiva abitudine italica. Perché avviene? Perché tanto si sa che non succede niente, che si va in campo lo stesso e si gioca ugualmente. Pensi a che livello siamo giunti: un buon numero di squadre non ha ancora saldato debiti legati al torneo terminato e non ha versato somme che avrebbero dovuto essere corrisposte prima dell’inizio del campionato. Ma ha ugualmente speso soldi per prendere i tre americani, qualche big italiano… non va bene. A me hanno insegnato che se ti devo dare un euro e me lo trovo in tasca, lo prendo e te lo consegno. Prima di ogni altra cosa. E non, invece, che quell’euro lo conservo e me lo spendo per andare al cinema. Chiaro? Tra noi c’era un accordo tra uomini, 12 uomini per 12 squadre e non è stato rispettato. Conseguenze per chi non ha mantenuto fede ai patti? Nessuna. Ma sembra che l’unico che non tolleri tutto questo sia io. E allora è stato meglio togliere il disturbo, no?”.

    Effettivamente la cosa più buona che ha fatto non è stato vincere 3 campionati ma escludere i doves quando non pagarono. Strano, non sembra neanche un parmigiano. Non lo è?
    Se "il buon numero di squadre" che deve ancora pagare non pagherà entro il termine di iscrizione che succederà? Che saranno escluse come dovrebbe evidentemente essere secondo le regole ifl (o lui non avrebbe potuto escludere i doves, chiaramente)? O che ifl resterà con un numero esiguo di squadre?




    "Mi ascolti: ma le sembra possibile che non ci sia alcun tipo di classifica di merito, scudetto a parte? Tranne noi e i Lions Bergamo, squadre vittoriose in anni diversi nei rispettivi campionati di B, tutte le altre 10 squadre, e dico tutte, sono entrate in A così, “per merito divino”, mi si passi la battuta. Senza alcun criterio. Non c’è merito sportivo, non c’è niente. E’ questo è soprattutto per colpa della Fidaf. Non è giusto. Io lo dico sempre ai miei ragazzi: se arriviamo ultimi giochiamo in B. Non ci sono santi. Tutto questo è inaccettabile a livello etico e sportivo. Come si fa a giocare in Ifl? Basta avere più soldi degli altri e si entra, il merito agonistico è escluso. Ecco che poi nascono i problemi. Esagero? Penso di no. Sa come mi chiamano in Fidaf e in Ifl? Il talebano!”.

    Qui però non ci siamo. Ma ifl non è da statuto (qui pubblicato a suo tempo dal campanaccio) una lega a inviti in cui i soci fondatori appunto "invitano" eventualmente altre squadre che soddisfano i loro criteri (serietà, organizzazione, valore tecnico, bla...bla...?
    E quindi mi pare che hogs, marines e pure warriors siano stati appunto "invitati" per questo.
    E' diventato presidente senza aver letto lo statuto? O vi si parlava di retrocessioni e promozioni da qualche parte?


    “Potessi farlo me ne andrei di corsa”.

    Sembra quasi un de profundis per ifl. Della serie: se continua noi ci saremo, ma se chiude meglio. Soluzione: vedi sopra.

    I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE FINALMENTE.
    Come ripeto, voglio sperare che non sia solo causa della crisi economica (comunque ennesima dimostrazione che il male non viene solo per nuocere) ma del fatto che finalmente si rendono conto dopo 5 anni che tutti i presupposti su cui è nata ifl si sono dimostrati falsi e colgono solo l'occasione della crisi per fare il passo indietro.
    Non c'è più pubblico e non sono migliorati i giocatori italiani, e ora dicono pure che efaf è una perdita di soldi e tempo quando basta ricordare la lotta a coltello che fecero con fif per essere riconosciuti e partecipare con club e nazionali. Adesso i panthers dicono esplicitamente che partecipano solo per non pagare i 5000 eurazzi di multa.
    Bene, meglio tardi che mai. Come si era intuito questi capiscono che si rompono le corna solo se sbattono la testa al muro. Prima non ci arrivano. Eccoli serviti.

    Sembra che fra un po le 3 persone più contente d'italia saranno cantù, pask e naturalmente il vate.
    Io son solo quello che se la ride da 5 (e più) anni, adesso ancora di più leggendo dellà i commenti a questa intervista di Tira. Andare a rivedere qui negli archivi cosa scrivevano molti di loro. L'ho sempre detto che è un cottolengo...

    [Modificato da amicodelgiaguaro 26/07/2012 22:59]
  • mistai
    00 27/07/2012 12:09
    Sembrerebbe un attacco mirato alla dirigenza.
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    amicodelgiaguaro
    Post: 2.135
    Città: ZIBIDO SAN GIACOMO
    Età: 59
    Sesso: Maschile
    00 27/07/2012 16:46
    A me sembra qualcosa di più che l'attacco a una persona.


  • mistai
    00 02/08/2012 17:43
    Cioè?
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    amicodelgiaguaro
    Post: 2.135
    Città: ZIBIDO SAN GIACOMO
    Età: 59
    Sesso: Maschile
    00 02/08/2012 23:39
    Quello che ho detto: un bilancio più generale su ifl. A partire dalla sua esistenza appunto, ma non certo perchè c'è mutti presidente, ma per i risultati che (non) ha raggiunto.

    Si vede che il teorema che giocando come piace a qualcuno con tanti lanci e i punteggi da basket (ottenuti non solo trascurando le difese, ma anche proprio addomesticandole) non si attira più pubblico lo stesso e non si migliora il livello degli italiani? Ne hanno abbasta o no?