confine danese

luigi38
00venerdì 9 dicembre 2016 18:35



Il freddo dentro le giunture
fa gelare l'olio nelle ginocchia
invano alimentate dai passi
di un cammino che non è più
strada ma si è fatto esodo

ancora uguale a quello
di quando chiusi dentro
quei vagoni piombati sopra
gli abbai dei cani lupo
ringhiosi alla caviglia

e, come allora, la requisizione
di ogni bene, anche qui
appena entrati ci chiedono
di pagare il dazio sul confine.

E andiamo, una volta ancora
dopo oltre settant'anni
con gli stracci di casa nostra
raggomitolati attorno ad una sorte
che nessuno di noi ha voluto
e che ci troviamo addosso
neppure per incuria, ma
perché figli di una civiltà
che ignora di essere già sconfitta.


fabio9
00mercoledì 14 dicembre 2016 17:09
Una bella poesia di carattere storico, civile e morale, il confronto fra i deportati di oltre 70 anni fa e quelli attuali...
Apprezzo molto, come sempre, la chiarezza e il genere prosastico, così scorrevole e accuratamente studiato (caro Luigi, vorrei imitarti, ma il passo deve andare secondo la gamba [SM=g8060]).

Segnalo, ma solo per gradire, I strofa con metafora motoristica e ultima:

con gli stracci di casa nostra
raggomitolati attorno ad una sorte
che nessuno di noi ha voluto
e che ci troviamo addosso
neppure per incuria


Un caro saluto,

f.


apassoleggero
00mercoledì 25 gennaio 2017 23:51

Un'amara riflessione, la solita scioltezza nel linguaggio pacato...

Ciao Luigi, un abbraccio [SM=g7265]

orsettopoeta
00sabato 18 febbraio 2017 12:32
Molto bella, Maestro. La storia sappiamo che non si riscrive, si copia.
joanna.
00lunedì 20 febbraio 2017 06:47
"A che serve la memoria se poi nulla ci insegna"'Già Primo Levi se lo domandava.
Sì è un'amara riflessione sulla incapacità dell'uomo di farsi solidale salvo poi aggiustarsi la bocca con i soliti e luoghi comuni.
AD OGNI modo ,come sempre, preciso ,analitico, poetico.
Un abbraccio
Jo
keryan @
00mercoledì 19 aprile 2017 12:08
Che amarezza, passano gli anni e nulla cambia, siamo sempre uguali a noi stessi ed hai ragione nel dire che siamo una civiltà già sconfitta [SM=g27992]

Ben ritrovato Luis [SM=g7265]
garofano a.
00giovedì 20 aprile 2017 01:42
Corsi e ricorsi di una civiltà che non cresce mai,

così andiamo con gli stracci di casa nostra
raggomitolati attorno ad una sorte


Bel lavoro Pino
_Crono
00mercoledì 3 maggio 2017 13:01
Ho come l'impressione di aver bisogno di una bisaccia di anni più grande per comprendere a fondo quello che vuoi trasmettere con testi come questo. Lo spazio storico che hai disegnato è rappresentato in maniera fedele e discreta.

E andiamo, una volta ancora
dopo oltre settant'anni
con gli stracci di casa nostra
raggomitolati attorno ad una sorte
che nessuno di noi ha voluto
e che ci troviamo addosso
neppure per incuria, ma
perché figli di una civiltà
che ignora di essere già sconfitta


Non so perché, mi hai ricordato l'Eterno ritorno di Friedrich Nietzsche. Un destino che torna a ripetersi.

Marco
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:50.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com