La mia terapia d'urto avrebbe previsto per il 1° maggio la GF Fi'zi:k a Schio, ma siccome, per motivi miei , ho atteso troppo ad iscrivermi e non mi andava di spendere € 40,00, ho accettato l'invito del mio amico Antonio di fare il giro della Val Cellina.
La giornata non è limpida, c'è qualche nuvola, ma non dovrebbe piovere.
Attendo Antonio a Belluno e poi entrambi ci troviamo col suo amico Enrico a Ponte nelle Alpi.
Prima salita: la diga del Vajont, tragico monumento all'avidità umana.
Qualche foto per riflettere e non dimenticare mai:
Scendiamo in Val Cellina, ovviamente con un forte vento contrario (avvenimento tipico) ed arriviamo a Barcis, accolti dal lago, purtroppo non al massimo livello:
Anche la mia bella si gode la vista del lago
ed intanto fa conoscenza con due incuriositi abitanti del luogo
Veloce caffè con un amico di Antonio che stava andando con la morosa a trovare i suoceri in Friuli, poi ripartiamo. La vecchia strada è chiusa, quindi i miei compagni d'avventura accettano la mia proposta di passare per Pala Barzana.
La salita è bella, regolare, tranne un tratto più impegnativo a metà; la discesa, soprattutto nella prima parte, è spettacolare: un toboga di tornanti ravvicinati, purtroppo un po' sporchi, nei quali occorre un po' di cautela (ma il traffico, in compenso, è praticamente nullo).
E' ora di cercare un posto per mangiare, ma non abbiamo considerato che è il 1° maggio, perciò giriamo tutti i paesi da Maniago ad Aviano prima di trovare un posto carino aperto a Budoia.
Menù: tagliatelle al ragù (per loro) e ai funghi (per me), poi una grigliata mista in 3, e ovviamente 2 belle birre a testa.
Ripartiamo soddisfatti. Una serie di deviazioni prima di Montereale Valcellina ci obbliga ad allungare il percorso di una ventina di km.
Arriviamo a Vittorio Veneto, ultima sosta per una coca, poi si scala l'ultima erta, il Fadalto.
Ritorno a casa che sono ormai le 18 passate, con mia madre preoccupata che già pensava di allertare il Suem.
Alla fine per me sono risultati 185 km, quindi più di quelli che avrei fatto a Schio; ma devo dire che così mi sono divertito molto di più.