Totti e il record dei duecento gol. Il più grande con una maglia sola

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!Serenella!
00venerdì 18 gennaio 2008 22:32
Il capitano giallorosso festeggia la storica doppietta e insegue il primato di Boniperti. "Certe mie scelte sono state premiate, sono invecchiato, i figli sono l'unico pensiero".

ROMA - In una notte di pioggia, davanti ai più affezionati dei fan ("Peccato fossero così pochi ma a me sono sembrati 80mila"), mercoledì notte Francesco Totti ha raggiunto due obiettivi diversi, uno palese e una mascherato. Il primo è quello del traguardo dei 200 gol, una cifra rispettabile nel calcio in cui si gioca molto ma ci si logora di più e si prendono più calci, come testimonia la sua carriera. Il secondo è la chiara dimostrazione di una ritrovata efficienza fisica, dopo lo stop per l'infortunio contro lo Sporting, il che restituisce un clima di allegria a lui e a tutta la squadra.

Che poi il 4-0 al Torino abbia dimostrato che è indispensabile alla sua Roma non può che fargli piacere, anche se non è del tutto rassicurante per chi immagina un club le cui sorti possano essere indipendenti da quelle di un singolo.

Ma questa compenetrazione con la maglia giallorossa è parte integrante dei suoi record, della sua passione, delle sue intenzioni. "I 200 gol sono un premio per me che ho deciso di restare alla Roma. Questa squadra è la mia vita". Romano, romanista, tifoso, tifoso dei tifosi che sono tifosi di lui, forse non immagina che ci sia ancora chi si stupisce come dopo tante battaglie, possa riapparire la qualità del suo gioco non appena gli acciacchi gli danno tregua, se non sono i colpi degli avversari allora è il mal di schiena.

La sua battaglia in realtà è sempre verso il mondo al di fuori di Roma, che lo ha beccato appena ha potuto, che lo ha braccato perché non ha più voluto giocare in Nazionale. "Questi 200 gol in realtà valgono 400, proprio perché fatti con questa maglia" ha precisato, volendo mettere a fuoco per l'ennesima volta i termini di una polemica probabilmente con il Nord, tema connaturato per tanti anni in questo ambiente e del quale la tifoseria sicuramente non si è liberata.

Una identificazione con una maglia che è stata forse solo di Luigi Riva e Giampiero Boniperti, il primo con un calore e un senso della scelta di vita che è pari a quella di Totti (se non altro per gli infortuni che hanno subito in onore di quella maglia), mentre per Boniperti restare in bianconero è stato molto di più nella natura delle cose. Totti ha scavalcato Riva nella classifica dei goleador monoclub per il solo campionato (161 a 156) e ha nel mirino l'ex juventino che è più su a quota 178, 9° nella classifica di tutti i tempi.

Totti può in questo campionato agganciare i pluri maglia, può già superare Boninsegna (163), Gabetto (165), Savoldi (168). Più difficile arrivare ad Amadei (174) altro ex romanista. In fondo alla carriera forse c'è un altro 200, quello dei soli gol in serie A: Totti ha 31 anni, ora sta bene, è possibile che resti a questi livelli per tre-quattro anni. Un obiettivo potrebbe essere il 5° posto di Roberto Baggio a 205 gol.

"Lui fa parte dei fenomenali" ha detto Silvio Baldini che con il suo Catania se lo ritroverà di fronte domenica prossima, augurandosi di non incrementare questi numeri. La riscoperta efficenza di Totti (5 gol nelle ultime tre partite tra Campionato e Coppa Italia, contro Cagliari, Atalanta e Torino) permette anche di fare un bilancio della carriera adesso. E' un uomo per molti aspetti appagato, sottratto a certe competizioni e rivalità (naturalmente se lo può permettere dall'alto della sua autorità e del suo stipendio): ma questa stagione, segnata dagli infortuni, ha dato i giusti termini alla sua rinuncia all'azzurro, la serenità di questo periodo fa dimenticare che sta giocando ancora con la placca nella caviglia.

L'ansia di successo non lo ha abbandonato ma non lo divora, anche se lo tenta, dopo la Scarpa d'Oro, un tentativo verso il Pallone d'Oro con una grande Champions League della Roma, esaltandosi in una dimostrazione di colpi al Santiago Bernabeu.

Diversamente da altri, la felicità del suo gioco è ancora il suo divertimento, una gioia che non sa nascondere, anche se adesso si atteggia un po' da pensionato al quale la saggezza ha consigliato di tirare forte il rigore al Torino e di non fare cucchiai, la stessa saggezza che gli impedisce di fare proclami sull'Inter. "Sono invecchiato. Adesso i figli sono il mio unico pensiero, sono un papà come tanti altri. Ne voglio cinque. Il prossimo lo chiameremo Rodolfo". E' probabile che arrivi prima di Baggio, il quinto invece dopo. Fonte
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