Sgranocchiabili vari

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Pflip1956
00venerdì 12 febbraio 2021 13:46
Al cinema d'inverno il pacchetto di noccioline salate; poi nell'intervallo corsa a prendere la bottiglietta di Coca-Cola per la sete terribile.Più raramente i pop corn.
D'estate al mare ,al cinema all'aperto ,il cartoccio di bruscolini ( seguiti da bevanda a stretto giro di posta) .
Allo stadio di Parma , all'ingresso,vendevano i ceci caldi,ma non li ho mai comprati.
(1960)
00domenica 14 febbraio 2021 04:30
Parlado di me, io sono uno da noccioline.

I pop corn mi hanno sempre avuto l' aspetto dell' espanso da imballaggio.

E magari anche lo stesso sapore, non saprei, non l' ho mai provato ad assaggiare il polistirolo espanso.

Però, le preferisco al naturale le noccioline, se me le salano troppo non sono contento neppure io.

Poi, ricordo benissimo il periodo dei Cipster.

Durante le estati senza fine dei primi anni 70, eranno diventati una costante.

Insieme ai ghiaccioli gusti vari, anche i più improbabili, che compravamo per trenta lire alla storica latteria.

Adesso al posto della latteria, c'è una paninoteca, sono andato a vedere poco tempo fa.

Sembra che le " latterie ", una variante modificata del baretto di quatriere, non esistano più.

Oltre al latte in Tetrapak introdotto a sostituire pochi anni prima la bottiglia in vetro riutilizzabile, quella tappata con il tappo in stagnola, la latteria vendeva anche i gelati.

E le patatine, quindi ad un certo punto la versione potenziata che erano i Cipster.

Una adeguata campagna pubblicitaria li aveva fatti conoscere.

A noi, erano subito piaciuti.
Però come le noccioline salate, poi ci facevano bere come cammelli pure quelli.

Gazzosa in bottiglia di vetro a rendere, era il beveraggio meno costoso che la nostra latteria ci forniva.

Sono arrivati fino ad oggi, i Cipster.

Anche se non si trovano più nella scatola di cartone rossa, di unico formato.

E ne sono comparsi ormai da tempo i numerosi cloni.

Tidi95
00lunedì 22 marzo 2021 14:41
i lupini
per caso al supermercato ho trovato, belli sottovuoto, i lupini in salamoia! Quelli che da bambina mi facevano impazzire, a roma li vendevano per strada, nei carrettini agli angoli delle strade, insieme alle olive dolci. Io prediligevo i lupini, a roma si chiamano "fusaje", ma mio padre li ha sempre chiamati lupini. Ora sono decenni che non si vendono più, a malapena sono sopravvissuti i venditori di caldarroste...dunque trovarli al supermercato, in BELGIO, mi ha fatto fare un salto all'indietro. Ovviamente li ho comprati, pare che siano fonte di proteine vegetali, poche calorie, insomma, adatti anche a chi tenta di stare a dieta... quindi, davanti alle mie fiction preferite, sgranocchio lupini... (a casa mia ai miei figli non piacciono, ergo...tutti per me!)
(1960)
00mercoledì 28 aprile 2021 13:52

Per un certo periodo ho mangiato i semi di girasole.
Non più di un mezzo secolo fa.
Anche perchè, il girasole me lo coltivavo da solo, d' estate.
Era un po' tedioso, dovevi aprire la miriade di semi per cavare fuori la parte commestibile di ogni piccolo seme.
Becchime per pappagalli.
Loro però, sono più abili di come lo ero io, a sgusciare.
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