SKY - Lo spot contro l'aumento dell'IVA deciso dal Governo Berlusconi

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lella84
00lunedì 1 dicembre 2008 22:57



lella84
00mercoledì 3 dicembre 2008 22:26
Il caso Sky è capitolo chiuso. Dopo che il Governo aveva annunciato, citando una richiesta della Ue, l'impossibilità di un dietrofront sull'adeguamento dell'Iva al 20%, sulla questione interviene direttamente Bruxelles che conferma: "L'Italia ha rischiato la procedura d'infrazione, ma ora il caso è chiuso". Poco dopo, arrivano anche le ammissioni dell'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi. "La posizione dell'Unione Europea che sollecitò perché fosse risolta l'asimmetria delle aliquote iva per le televisioni in Italia, ha dichiarato l'ex premier, "è assolutamente condivisible, tanto che ci impegnammo a provvedere. Ma poi non entrammo mai nel merito".

L'Ue: la denuncia risale al 2007- La portavoce della commissione europea, Maria Assimakopoulou, responsabile del fisco, ha riferito che la denuncia era arrivata nel 2007. "Verificata la situazione concreta", ha spiegato, è stato constatato che "un tasso diverso era applicato a servizi identici". Di qui la decisione delle "Autorità italiane di accettare che c'era infrazione manifestando l'intenzione di cambiare". La portavoce ha ricordato che per un governo e' "possibile applicare tasso ridotto ma a servizio uguale tasso uguale: 10 per tutti o 20 per tutti". In caso di mancato adeguamento, ha concluso, "ci sarebbe stata la procedura d'infrazione".

Berlusconi: "Hanno fatto una figuraccia enorme" - "Avete visto? Che vi avevo detto?". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commenta così la posizione della Ue sull'aliquota Iva per le tv a pagamento. "Penso che sia giusto quello che ho fatto. Mi hanno attaccato su una cosa di cui io non ero al corrente per nulla, una cosa che apparteneva al lavoro del ministro delle Finanze", prosegue Berlusconi, per poi ribadire "gli attacchi strumentali" per "una precisa disposizione dell'Unione Europea" valgono ai suoi detrattori "una figuraccia enorme": "Il modo in cui la sinistra e i giornali mi attaccano rappresenta bene il comportamento di questi signori nei confronti miei e del governo".

"Non si può attaccare il premier" - "Sono stato trattato come se il presidente del Consiglio si scagliasse contro un concorrente di Mediaset, come se avessi voluto fare gli interessi di Mediaset. Sarebbe stato il caso di lasciare tutte le aliquote al 10%, diminuendo Mediaset e favorendola", attacca il presidente del Consiglio. "Per questo dico che non si può sempre attaccare il presidente del Consiglio, il presidente di tutti gli italiani che è un'istituzione, che deve governare il Paese fatto da tutti gli italiani, e approfittare in questo modo di ogni cosa senza alcun rapporto con la realta'". Il premier torna anche sul modo in cui la stampa ha trattato il caso. "I titoli sono stati 'Berlusconi contro Sky'. Vi sembra possibile che un imprenditore e uomo di Stato possa fare una cosa del genere? Probabilmente questi signori ragionano con la loro testa e pensano che io faccia quello che avrebbero fatto loro al posto mio". Dunque non e' possibile far tornare l'aliquota Iva per le televisione a pagamento al 10%? "Un uomo di Stato non lo fa - ha risposto il premier - loro nella mia situazione lo avrebbero fatto certamente".

"Sbugiardato" Visco: "Nessuna procedura di infrazione" - Sull'ipotesi che l'Unione europea avesse posto in essere una procedura d'infrazione per il mancato adeguamwento alla disciplina sull'Iva, era intrvenuto l'ex ministro Visco, smentendo "categoricamente" qualsiasi intervento da parte di Bruxelles per lo sconto dell'Iva al 10% per le pay-tv. Visco ha poi speigato che "portarla al 20% rappresenta un aumento delle tasse. "Sky ha ragione a dire che nel momento in cui tutti i paesi europei abbassano le tasse, Berlusconi le alza - dice in un'intervista al quotidiano La Stampa - non lo capisco proprio perchè si sono messi in questo pasticcio". Visco ricorda che il Governo Prodi "non ha mai pensato, mai, di rialzare al 20% l'Iva a Sky. Semmai avevamo riflettuto se fosse il caso di abbassare l'Iva agli altri due soggetti. A Rai e Mediaset che però non hanno milioni di abbonati alla pay-tv e dunque sono irrilevanti anche come gettito. Il totale di questa operazione per Sky sono 200-300 milioni di euro. Un sacco di soldi, per un'azienda".

Cicchitto: "Che la polemica adesso abbia fine" - Immediate le reazioni dell'opposizione. A sostenere che si tratta di parole (riferendosi a Prodi, ndr) che "tagliano la testa al toro" è il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchito. "La dichiarazione di Prodi, al quale va riconosciuta un'apprezzabile onestà' intellettuale, aggiunge Cicchito, mette in evidenza che la sinistra ha aperto una polemica pretestuosa. Ci auguriamo, conclude l'esponente del Pdl, di poterci occupare di altro nei prossimi giorni".

La nuova protesta di Sky - Intanto, la tv di Murdock prosegue la sua singolare protesta contro l'aumento dell'Iva con un nuovo "spot". Il video, in due versioni, della della durata di 30 e di 15 secondi si apre con una serie di scritte che vanno a sovrapporsi: e' una lista di prodotti che godono dell'Iva agevolata al 10% come francobolli, marionette, uova di struzzo, manifestazioni sportive, libri, tabacchi grezzi. Il video confuta indirettamente la tesi di esponenti del Governo che l'aliquota sia stata introdotta dalla Sinistra per favorire Sky, e si chiude con l'invito: "Se credete che la decisione di raddoppiare l'IVA sul vostro abbonamento SKY sia sbagliata scrivete una mail a portavoce@tesoro.it".

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