Rinnovabili....

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ti61no
00sabato 20 dicembre 2008 23:14
Rinnovabili, in arrivo i nuovi incentivi

Il D.M rinnovabili (+ allegati tecnici ) è stato firmato pochi giorni fa dai Ministri Scajola e Prestigiacomo, ne dà annuncio l’ANEV (associazione nazionale energia del vento) che esprime anche la sua soddisfazione avendo sollecitato già da novembre una sua approvazione.

Il decreto esclude il solare e si riferisce dunque a eolico, geotermico, idroelettrico, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas, e i principi che lo caratterizzano sono il divieto di cumulo degli incentivi, tranne che nel caso delle biomasse; i certificati verdi sono da riconoscere a tutti gli impianti con fonte rinnovabile o in alternativa possono avere una tariffa omnicomprensiva.

La domanda per ottenere gli incentivi va inoltrata al GSE che nel caso non risponda entro 90 giorni accetta automaticamente l’stanza. Le domande possono essere inoltrate entro tre anni dall’entratta in esercizio dell’impianto mentre al GSE spetta entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento (cioè dalla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale) stabilire le modalità e i tempi per l’erogazione delle tariffe fisse e dello scambio sul posto.

Il nuovo conto energia

Cambia la formula di incentivazione per gli impianti con potenza non superiore a 1 MW (0,2 MW per l’eolico), per i quali viene introdotta un nuovo ”conto energia”. La tariffa incentivante sarà dunque commisurata alla taglia degli impianti in relazione ai kWh immessi in rete. Escluso dalla nuova normativa il fotovoltaico, che beneficia del nuovo conto energia, introdotto dal DM 19 febbraio 2007.

Cosa succede invece agli impianti di potenza superiore a 1 MW? Cambia il sistema dei certificati verdi introdotto in precedenza stabilendo il diritto a una tariffa fissa onnicomprensiva di entità variabile. Per l’accesso agli incentivi – che non possono essere cumulati ad esclusione di alcuni settori come gli impianti da biomasse di filiera - il decreto prevede che sia il Gestore Servizi Elettrici (Gse) a qualificare gli impianti e a determinare l’energia elettrica incentivata, definendo il numero di certificati verdi e la tariffa onnicomprensiva cui si ha diritto.

Per accedere agli incentivi i proprietari degli impianti dovranno presentare domanda al Gse non oltre i tre anni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto. Sarà poi l’Autorità per l’energia elettrica e il gas a stabilire, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, modalità, tempi e condizioni per l’erogazione delle tariffe fisse onnicomprensive, modalità per lo scambio sul posto, nonché per la verifica del rispetto delle disposizioni del decreto.



Tariffe di istruttoria

Per ottenere la qualifica di “impianto a fonte rinnovabile” i proprietari devono corrispondere al GSE, contemporaneamente alla richiesta di qualifica, un contributo per le spese di istruttoria pari alla somma di una quota fissa, pari a 150 euro, più una quota variabile sulla base della potenza stabilita in:

50 € per richiesta di qualifica per gli impianti di potenza nominale media annua superiore a 20 kW e non superiore a 200 kW;
300 € per richiesta di qualifica per gli impianti di potenza nominale media annua superiore a 200 k W e non superiore a 1 MW;
800 € per richiesta di qualifica per gli impianti di potenza nominale media annua superiore a 1 MW e non superiore a 10 MW;
1200 € per richiesta di qualifica per gli impianti di potenza nominale media annua superiore a 10 MW.
Certificati verdi

Viene ridefinito l’arco temporale nel quale si ha diritto ai certificati verdi:

di 15 anni per l’energia elettrica incentivata prodotta da fonti rinnovabili in impianti ibridi entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2007;
di 12 anni per quelli entrati in esercizio fino al 31 dicembre 2007;
di 8 anni per gli impianti di cogenerazione abbinata al teleriscaldamento e impianti, anche ibridi, alimentati da rifiuti non biodegradabili.

Scambio sul posto

Il meccanismo di scambio sul posto sarà accessibile solo agli impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale media non superiore a 200 kW, mediante meccanismi che saranno oggetto di successivi provvedimenti.

Produzione da biomasse

Nel decreto sono definite anche le caratteristiche e i meccanismi per la produzione di energia da biomasse da filiera e stabilite le procedure da applicare agli impianti per il riconoscimento della qualifica, nonché le modalità per il rilascio della garanzia di origine.

Il Gestore del mercato elettrico sarà il soggetto abilitato a organizzare e gestire la sede di contrattazione dei certificati verdi nell’ambito del mercato elettrico.
ti61no
00sabato 10 gennaio 2009 13:29
Il potenziale eolico della Sicilia
Dopo la presa di posizione anti-eolica in Sicilia portata avanti da numerosi importanti politici locali capitanati da Vittorio Sgarbi.

E’ notizia di questi giorni come le associazioni Anev, Aper, Ises Italia, Legambiente, Greenpeace e Uil abbiano messo a disposizione della Regione Sicilia i dati di uno studio portato avanti dalle stesse circa il reale potenziale eolico del territorio oltre che quelli relativi all’occupazione, ai benefici ambientali ed industriali che deriverebbero all’aumento della potenza eolica installata.



Attraverso questo comunicato le associazioni auspicano l’approvazione di un piano energetico in grado di consentire lo sviluppo dell’eolico in linea con le potenzialità della Regione. Lo studio dimostrerebbe che il potenziale eolico al 2020 sarebbe pari a 1.900 MW (oggi ci sono circa 650 MW installati), dato certificato dal Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale Terna come compatibile con la rete.

Un’applicazione di tale progetto garantirebbe una produzione elettrica pari a 3,23 TWh. I benefici ambientali permetterebbero di eliminare oltre 3 milioni di tonnellate di CO2, 5.287 tonnellate di SO2, 7.176 tonnellate di NOx e 869 tonnellate di polveri. La palla a questo punto passa alla classe politica siciliana, profondamente divisa sulla questione eolico. Intanto, per discutere sulla questione, è stato annunciato un convengo in Sicilia il prossimo 16 gennaio.
ti61no
00domenica 19 aprile 2009 23:55
Il Vaticano costruirà la più grande centrale solare d’Europa
Il Vaticano, lo stato più piccolo del mondo, ha grandi piani per l’energia solare. Il Papa, da tempo sostenitore della lotta ai cambiamenti climatici, si prepara a far costruire la più grande centrale solare d’Europa, in un’area di 740 ettari vicina al villaggio medievale di Santa Maria di Galeria.

Al costo di 510 milioni di euro, il progetto sarà anche uno dei più cari mai attuati – ma dovrebbe trasformare il piccolo stato, che ha circa 900 residenti, in un grosso esportatore di energia. La stazione solare entrerà in funzione nel 2014, e dovrebbe produrre una potenza di 100 megawatt – abbastanza da fornire elettricità a 40.000 case italiane. L’energia generata sarà 9 volte quella necessaria per il funzionamento di Radio Vaticana, che trasmette in 35 paesi fino in Asia.

E’ stato stimato che la centrale ridurrà di 91mila tonnellate il quantitativo di CO2 emesso in atmosfera. Pare che il Papa e i suoi consiglieri considerino questa realizzazione “un saggio investimento”.

ti61no
00sabato 18 luglio 2009 13:59
Uno studio afferma che l’eolico Usa può soddisfare la domanda mondiale di energia
Di studi curiosi ne abbiamo trattato tanti su Ecoblog, tuttavia questo che arriva dagli Stati Uniti merita particolare attenzione. Infatti secondo un importante centro di ricerca sembrerebbe che tutto il fabbisogno di energia nel mondo potrebbe essere soddisfatto dall’energia elettrica prodotta solamente con i sistemi eolici negli Stati Uniti. Questo è quanto stimato in uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze Pnas da Michael McElroy della School of Engineering and Applied Sciences, Harvard University di Boston.

Secondo il calcolo eseguito dagli esperti sarebbe sufficiente una rete di turbine da 2,5 MW di potenza che operi ad appena il 20% della capacità, per produrre un quantitativo di energia pari ad oltre 40 volte il consumo globale di elettricità, oltre cinque volte il consumo mondiale di energia in tutte le sue forme. Stupiti? Sicuramente lo studio non rivela tutto ciò che dovrebbe, nel senso che l’applicazione di un progetto faraonico di questo tipo genererebbe, oltre che investimenti molto onerosi, soprattutto dei chiari problemi di fattibilità tecnica.

Già qualche tempo fa parlammo su Ecoblog di ciò che in quest’ultimo periodo sta succedendo con i parchi eolici spagnoli i quali, a causa della crisi economica ed alla conseguente riduzioni dei consumi elettrici, stanno venendo scollegati dalla rete. Questo perché l’energia prodotta risulta oltre che più costosa anche di produzione maggiormente incostante rispetto ad altre fonti convenzionali.

Al di là dei facili trionfalismi che questo tipo di studi sono in grado di dare, sarebbe forse più importante trovare una soluzione su come poter utilizzare in maniera uniforme e costante una serie di impianti eolici così numerosi e di così grandi dimensioni.

Le energie rinnovabili stanno lentamente entrando nei mix energetici di tutti i più grandi Paesi sviluppati, ma la loro diffusione ha attualmente degli evidenti limiti tecnici dovuti ai problemi, primo fra tutti quello dell’immagazzinamento della corrente, che la rete elettrica impone.

Sicuramente siamo ancora distanti da percentuali buone di tecnologie rinnovabili nei più importanti Paesi del mondo ed è giusto che la diffusione di queste cresca in maniera esponenziale, ma è anche fondamentale tenere seriamente in considerazione questo aspetto che non è comunque di secondo piano.

Attualmente l’eolico fornisce il 42% di tutta la nuova capacità elettrica installata negli Stati Uniti, anche se nel complesso continua a costituire solo una piccola frazione della produzione complessiva di energia.

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