Richiesta raccolta firme in favore delle infermiere e il medico condannati a morte

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.tani.
00giovedì 18 gennaio 2007 14:23
> Vi trasmettiamo questo messaggio della Federazione delle Infermieri
del
> Belgio che chiede che ci mobilitiamo a favore delle 7 infermieri
bulgare e
> del medico palestinese condannati a morte in Libia, mentre è stato
> dimostrato scientificamente che sono innocenti della contaminazione
con
> l'AIDS di cui sono accusati.
>
> Vi invitiamo a diffondere questo messaggio a tutte le vostre
conoscenze,
> comunità, istituzioni ecc. allo scopo di ottenere firme per chiedere
> l'annullamento della pena di morte.
>
> Con saluti fraterni,
>
> Ana Maria Garbayo odn
>
> "La Federazione delle Infermieri del Belgio (FNIB), membro del CII
> (Consiglio Internazionale delle Infermieri) rappresentando 13 milioni
di
> infermieri attraverso il mondo, sostiene il comunicato stampa
dell'AMM
> (Associazione Medicale Mondiale) e si augura di iniziare e
indirizzare una
> petizione alle autorità libiche, la quale troverete sotto
l'indirizzo:
>
> www.fnib-lybie.be/
>
> Vi chiamo a firmare questa petizione e a trasferirla largamente fino
alla
> loro grazia."
>



.tani.
00giovedì 18 gennaio 2007 14:50
Vi pregherei di firmare entro domani mattina. Purtroppo mi hanno spedito la petizione troppo tardi. La consegnano domani alle ore 12 all'Ambasciatore della Libia in Belgio.

Grazie
Tatiana

[Modificato da .tani. 18/01/2007 14.56]

tarantola17
00giovedì 18 gennaio 2007 17:05
Ho firmato e ora la inoltro ad altre persone.
Spero vada a finire bene.
Ale
scarpdetennis
00giovedì 18 gennaio 2007 17:16
Il Messaggio è stato ritenuto non adatto e quindi censurato dai moderatori.
)Elettra(
00venerdì 19 gennaio 2007 06:07
Anch'io l'ho inoltrata ieri sera a tutti quelli di cui ho l'indirizzo e-mail (tranne voi ovviamente).

Speriamo che serva a qualcosa...

Grazia
)Elettra(
00lunedì 29 gennaio 2007 18:06
Una timida speranza....

Da Repubblica di oggi:

....Oggi Prodi parlera' al vertice panafricano e incontrera' una dozzina di capi di governo......
Prodi vuole convincere Gheddafi a risparmiare la vita delle infermiere bulgare condannate a morte con l'accusa di aver ucciso alcuni pazienti. Lo ha pronmesso la settimana scorsa al leader bulgaro, ma non sara' facile perche' il Colonnello sfugge all'incontro. Il governo italiano invece,continua a premere per risolvere un problema che Prodi ha definito di "enorme rilevanza umanitaria".
tarantola17
00lunedì 29 gennaio 2007 19:15
Spero davvero che qualcosa si possa fare. Sarebbe una vergogna l'esecuzione di queste persone.
Ale
.tani.
00giovedì 12 luglio 2007 22:30
Purtroppo la condanna a morte è stata confermata ieri dalla Corte Suprema libica nonostante le prove inequivocabili dell'innocenza dei sanitari e l'impegno della Comunita internazionale di pagare un risarcimento alle famiglie dei bambini morti di AIDS. Rimane ancora un'ultima esile speranza di poter graziare i condannati a morte dopo il pagamento del risarcimento. Ma ci sono poche speranze.

Sono vicina alle famiglie delle infermiere bulgare e del medico palestinese. Se vicini si può essere in un momento così tragico per loro.

Tatiana

[Modificato da .tani. 12/07/2007 22.39]

[Modificato da .tani. 12/07/2007 22.41]

tarantola17
00giovedì 12 luglio 2007 22:36
Che vergogna!
In che mondo di cacca, viviamo. Scusate ma nn mi vengono parole migliori.
Ale
elisabettastella
00giovedì 12 luglio 2007 23:34
ho sentito ieri in televisione.
comunque mi vengono i brividi
tarantola17
00martedì 17 luglio 2007 21:42
Ho sentito per tv che nn verranno condannati a morte ma gli verrà dato l'ergastolo nel paese di origine.
Scusate, nn voglio sembrare provocatoria ma a questo punto forse era meglio la morte.
Cmq dovranno fare una vita schifosa (immagino nn sia come in Italia che ergastolo è una parola che significa si è no un anno di carcere) e lontana dai loro cari.
Spero intervenga qualche altra possibilità per farli anche uscire di carcere.
Ale
.tani.
00martedì 17 luglio 2007 22:11
Si Ale, ho sentito anch'io. Ma se loro tornano in Bulgaria come è stato detto (da scontare nei loro paesi d'origine) forse faranno un'altro processo e questo è auspicabile. Non so come è per il medico palestinese perchè non conosco le leggi là. Io comunque spero che ci saranno altri processi dove sarà dimostrata la loro innocenza e sarà finalmente accettato il fatto che i bambini sono stati contagiati prima del loro arrivo in Libia e per le cattive condizioni igieniche dell'ospedale libico.
Che brutta storia però...

Tatiana
tarantola17
00martedì 17 luglio 2007 22:25
Spero davvero, sia come dici te, Tani. Auguro a quelle persone di poter riappropiarsi presto della loro vita. Spero continueranno a parlare di questa vicenda e che nn cada nell'oblio come tutto il resto (ma immagino nn sarà così).
Ale
elisabettastella
00mercoledì 18 luglio 2007 18:19
Ho letto anche che le famiglie dei bambini verranno risarcite;
comunque spero che si faccia un altro processo nel loro paese d'origine, perchè l'ergastolo è una cosa terribile, come dice Ale è meglio la morte.
auguriamocelo di tutto cuore che possano essere giudicati innocenti
.tani.
00martedì 24 luglio 2007 22:00
EVVIVA!!!!!!!!!!!!!

Da Yahoo! notizie


Infermiere bulgare libere a Sofia dopo accordo Libia-Ue
Reuters - da 1 ora 21 minutiSOFIA (Reuters) - Le cinque infermiere bulgare e il medico palestinese accusati di aver infettato centinaia di bambini libici con il virus dell'Hiv sono stati liberati oggi, dopo che un accordo di "piena partnership" fra Tripoli e l'Unione europea ne ha ottenuto il rilascio da un carcere libico

I sei, che hanno trascorso oltre otto anni in prigione, sono stati riportati a casa sul jet presidenziale francese, accompagnati dalla commissaria europea per le Relazioni Esterne Benita Ferrero-Waldner e dalla moglie del presidente francese Cecilia Sarkozy, entrambe a Tripoli proprio per ottenerne il rilascio.

Dopo essere stati condannati a morte e poi all'ergastolo, in seguito alle pressioni internazionali, i sei sono stati graziati dal presidente bulgaro Georgi Parvanov subito dopo il loro arrivo a Sofia.

"Non so cosa dire. Vivevo per provare questo momento", ha detto una delle infermiere liberate, la 54enne Snezhana Dimitrova mentre abbracciava i suoi familiari all'aeroporto e piangeva.

Secondo quanto affermato oggi dal presidente francese Nicolas Sarkozy, né l'Unione europea, né la Francia avrebbero pagato la Libia per ottenere la liberazione dei prigionieri.

La Bulgaria, che da gennaio fa parte dell'Unione europea, i Paesi europei e gli Usa affermano che i sei sono innocenti.

Una fonte libica vicina alle trattative ha detto che i sei sono stati rilasciati anche grazie al raggiungimento di un accordo con la Ue che concede alla Libia aiuti nel settore sanitario.

Il ministro degli Esteri libico Abdel-Rahman Shalgam ha detto che l'accordo prevede che la Ue fornisca supporto e assistenza a più di 400 dei bambini infettati dall'Hiv in ospedali europei per il resto della loro vita.

L'accordo prevede inoltre la riabilitazione di due ospedali e un centro medico a Benghazi, la città della Libia orientale dove era esplosa l'epidemia di Hiv.

Oggi il presidente del Consiglio Romano Prodi ha sentito al telefono il premier bulgaro Sergei Stanishev, che lo ha ringraziato per l'impegno dimostrato nella risoluzione della vicenda, riferisce in una nota Palazzo Chigi.

"Stanishev ha ringraziato calorosamente il presidente del Consiglio per il costante impegno e l'importante contributo da lui offerto per la risoluzione della vicenda, fin dal periodo in cui ricopriva l'incarico di presidente della Commissione Ue ... e per i più recenti e utili interventi effettuati dal governo sulle autorità libiche", si legge nella nota.

UE SODDISFATTA: VERSO UNA NORMALIZZAZIONE DEI RAPPORTI

La mossa della Libia di accettare la richiesta di trasferimento dei prigionieri fa parte di uno sforzo del paese nordafricano di porre fine a un isolamento durato anni e normalizzare i suoi rapporti con la comunità internazionale.

"Questa decisione apre la strada per un nuovo e migliorato rapporto fra la Ue e la Libia e rinforza i nostri legami con la regione mediterranea e con l'Africa intera", ha detto la commissaria europea Ferrero-Waldner, firmataria dell'accordo con la Libia.

"Speriamo di andare più lontano nella normalizzazione delle nostre relazioni con la Libia, che erano bloccate in gran parte a causa di questa questione irrisolta", ha detto il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso.

Shalgam ha detto che l'accordo ha aperto la strada ad una "piena cooperazione e partnership fra la Libia e l'Unione europea".

Durante le trattative, la Ue e Washington avevano suggerito che non accettare di liberare le infermiere avrebbe rischiato di danneggiare gravemente lo sforzo della Libia di riemergere da anni di isolamento diplomatico imposto dalle potenze occidentali fino al 2003, anno in cui Tripoli ha abbandonato il suo programma per la costruzione di armi proibite.
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[Modificato da .tani. 24/07/2007 23.04]

elisabettastella
00martedì 24 luglio 2007 23:36
Si Tani ho sentito stasera
sono felice!
tarantola17
00mercoledì 25 luglio 2007 18:57
L'ho sentito anch'io. Per fortuna ogni tanto esiste un pò di giustizia. Sono molto felice che alla fine si sia risolto tutto (o quasi perchè "dimenticare" sarà dura).
Ale
.tani.
00giovedì 26 luglio 2007 17:05
Si Ale, dimenticare sarà dura. Pensa che in questi otto anni non avevano il permesso di visite da parte dei loro famigliari. Credo che solo alla fine uno dei mariti è riuscito ad ottenere il permesso di visita. Il figlio di una di loro praticamente non conosce sua madre - lei l'ha partorito poco prima di essere incarcerata. Adesso il bambino ha 8 anni e vede la madre solo adesso. E non dimantichiamo che tutte loro sono state più volte violentate in carcere.

Io auguro a queste donne di riuscire a riprendersi almeno un po'

Tatiana
elisabettastella
00giovedì 26 luglio 2007 17:34
Infatti è impossibile dimenticare, è come se avessero passato 8 anni in un campo di concentramento nazista.
Come si fa a dimenticare?
tarantola17
00giovedì 26 luglio 2007 18:59
Ci vorrà molto tempo ma provabilmente l'amore della loro famiglia, potrà fare "il miracolo" e un giorno torneranno a sorridere anche loro.
Ale
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