Recensione:Obscure

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
MetalPaco666
00mercoledì 17 novembre 2004 00:20
I ragazzi di Microids ci sanno proprio fare: dopo il miracoloso Syberia, miracoloso soprattutto per esser riuscito a resuscitare un genere come quello delle avventure grafiche e averlo portato addirittura con un certo successo anche su console, si sono posti come obbiettivo quello di creare un gioco horror dalle inquietanti atmosfere, lontano da sinistre magioni o inflazionate cittadine magari nebbiose fino alla nausea, e dimostrare che anche un normale liceo statunitense (eh sì troppo facile ambientarlo in una scuola giapponese), può nascondere segreti inenarrabili, presenze terribili e pericolosi professori… dite che poi non era così difficile? In effetti…

AL SUONO DELLA CAMPANELLA
Il liceo Leafmore è da sempre una rispettabile quanto strana scuola. Alcuni anni fa degli studenti sono scomparsi nel nulla e a dir il vero il mistero non è mai stato risolto. Unito al fatto che da sempre i ragazzi sentono nei corridoi deserti strane voci, rumori sinistri, si diffonde presto l’idea che qualcosa di terribile stia realmente accadendo tra le aule e negli scantinati dell’edificio.
Kenny, classico ragazzotto americano pieno di muscoli, ma privo di percettibile materia grigia, decide di rimanere, dopo l’ultima ora, ancora un po’ in palestra per fare due tiri a canestro, prima di vedere la sua ragazza più tardi fuori dalla scuola. Proprio negli spogliatoi tuttavia sorprende un ladro mentre gli porta via la sua borsa e lo insegue in una cantina dalla quale, però, non uscirà più.
Il ritardo del suo ragazzo all’appuntamento fa preoccupare e non poco Ashley che, contattata la sorella minore di Kenny, Shannon, e l’amico Josh, tipico(?!) giovane reporter tutto biblioteca e cinema, sempre con la telecamera in mano in cerca di uno scoop, decidono di andarlo a cercare a scuola, ignari di ciò che li attende.
A dire il vero i ragazzi protagonisti della nostra avventura sono cinque: all’appello manca Stanley che incontreremo già nella scuola. Stanley è il miglior amico di Kenny e dire che è un poco di buono, sempre a spasso piuttosto che sui libri, equivale a fargli un complimento.

IL BUIO
Obscure parla di tenebre. Il gioco è una classica avventura che tanto, forse troppo, deve alle classiche serie del genere, in primis Resident Evil. E’ inutile negarlo, ad ogni passo tra le aule e i corridoi della scuola c’è qualcosa di già visto, sensazioni già provate, enigmi similari a quanto offerto da uno a caso dei capitoli della saga CAPCOM. Eppure dopo qualche oretta controller alla mano si scopre che qualcosa in più c’è, magari poco sfruttato, ma l’impressione che quelli di Microids sapessero fin troppo bene di aver saccheggiato se non omaggiato i capostipiti delle avventure horror risulta evidente. Obscure sta a Resident Evil come lo è stato Alone In The Dark 4 precedentemente su PSOne. Entrambi i titoli hanno qualcosa da offrire al giocatore che, liberato dal pregiudizio di una produzione nata lontano dalle luci dei riflettori e liberato da attese di originalità che evidentemente non solo Obscure non può offrire, ma forse l’intero genere non potrà più garantire, si ritrova per le mani un titolo onesto, divertente, con cui passare qualche oretta con il batticuore.
L’avventura, dicevamo, vede il giocatore vestire i panni di uno dei ragazzi rinchiusi nella scuola e portarsi dietro un altro compagno a sua scelta comandato dalla CPU, ma sempre influenzabile nei comportamenti dal giocatore stesso agendo sulla croce direzionale, attraverso abituali ordini di squadra. Ogni personaggio ha delle caratteristiche ben definite e permette di affrontare le diverse situazioni proposte se non in modo radicalmente differente, almeno da un altro punto di vista, magari con approcci unici negli scontri con le creature del buio o in relazione ai semplici enigmi che di tanto in tanto bloccano la strada. Allora scegliere Shannon consentirà, mediante pressione del tasto Quadrato, adibito appunto all’abilità speciale di ogni personaggio, di ottenere preziose dritte sull’enigma in corso, oppure Stanley sarà in grado di dirvi se nella stanza in cui vi trovate ci sono delle serrature da forzare. Josh vi dirà invece se ci sono ancora oggetti da raccogliere nelle varie locazioni, caratteristica molto importante per evitare quella sgradevole sensazione di aver dimenticato sempre qualche oggetto qua e là, mentre Ashley e Kenny potranno contare su un indubbio vantaggio negli scontri fisici, con la prima in grado addirittura di sparare due colpi con un’arma da fuoco in una volta sola e il secondo dotato di uno scatto supplementare nella corsa oltre che una resistenza fisica notevole. Va da sé che prima di scegliere quale personaggio controllare e quale portarsi dietro si possono costruire delle vere e proprie strategie di gioco e non sarà così raro rimpiangere una scelta affrettata di fronte ad un passaggio che evidentemente privilegiava un personaggio specifico al posto di un altro. Tuttavia a rendere le nostre scelte meno pesanti e più elastiche ci pensa sia una struttura di gioco che mai penalizza eccessivamente il personaggio “sbagliato” nel posto “sbagliato”, sia la possibilità, attraverso il menù di pausa, di ricongiungersi in qualunque momento con gli altri ragazzi fermi in apposite locazioni neutre e prendere così il controllo di un altro protagonista magari più adatto alla situazione da affrontare.

NOTIZIE DAL FRONTE
Il fronte a cui si riferisce il titolo di questo paragrafo è naturalmente quello contro le creature del gioco che andremo ad affrontare. Come la parola Obscure lascia chiaramente intendere i cinque ragazzi chiusi nella scuola dovranno vedersela con delle strane creature che amano il buio. Per fortuna la cosa non è stata lasciata lì tanto per fare trama, come spesso purtroppo accade, ma vi è stato costruito intorno un po’ tutto il gameplay dei momenti di azione. Infatti questi mostri temono la luce più di ogni altra cosa: li può indebolire, far indietreggiare e in alcuni casi addirittura uccidere. Così, fin quando le ore diurne ce lo permetteranno, la cosa migliore da fare quando si entra in un aula è rompere i battenti e i vetri delle finestre per inondare di potente luce le stanze e liberarle così dai mostri presenti, mentre successivamente, quando le tenebre caleranno sul Liceo Leafmore, il giocatore potrà contare solo sulle torce sparse in ogni dove nell’edificio. A differenza di quanto visto per esempio in DOOM 3, Kenny e compagni potranno sparare mentre usano una torcia, addirittura unendola insieme alla pistola mediante nastro adesivo: esistono vari tipi di lampade che differiscono sia per potenza che per resistenza alla sovralimentazione, cioè il periodo in cui la torcia emette un raggio più potente in grado di infastidire o danneggiare le creature nemiche. I nostri compagni guidati dalla CPU sono in grado di difendersi da soli efficacemente, di fuggire se ce n’è bisogno, ma a volte risultano assai restii ad aiutare il giocatore nei momenti più concitati. Va detto che il gioco prosegue anche con la morte di tutti i compagni del giocatore, anche se naturalmente il finale risulterà diverso a seconda dei superstiti che si porteranno in salvo. Scialbi e noiosi, gli enigmi di certo non rappresentano una dura prova per il cervello ormai allenato del giocatore e fiaccano di non poco l’originalità degli eventi da affrontare, che per lunghi tratti si riducono a lunghi pellegrinaggi verso la nuova meta (per altro sempre segnalata sulla mappa) e sparatorie.

MULTI-HORROR
Capitolo a parte merita la possibilità di affrontare il gioco in compagnia di un amico. La prima impressione, e non è detto che sia poi così affrettata, è che questa modalità sia stata inserita all’ultimo momento. Tutti i più prevedibili inconvenienti che si possono verificare nel gestire due personaggi controllati da due menti umane in una piccola stanza o in uno stretto corridoio si verificano puntuali. Un solo giocatore ha il privilegio di avere le sue azioni sempre in primo piano mentre all’altro è consentito, oltre che estremamente consigliato, solo seguire il compagno o vagare alla cieca fuori campo. Se la cosa è facilmente rimediabile agendo sul tasto Cerchio che sposta l’inquadratura sul proprio dimenticato personaggio, di certo un’ondata di panico si genererà ogni qual volta compariranno dei mostri. A chi spetta la precedenza nel sopravvivere? Dilemma struggente che spesso però porta alla morte di uno dei due giocatori. La considerazione finale è evidente: giocare in due è divertentissimo, ma starsene appiccicati uno all’altro un po’ meno anche se comunque condividere, in pratica per la prima volta, un’avventura horror con un amico è una cosa da provare e soprattutto non è costata nulla agli autori, alla faccia di CAPCOM e della sua raffazzonata versione PAL di Resident Evil OUTBREAK.

RENDERWARE PLEASE
Graficamente Obscure è un titolo con tutte o quasi le carte in regola. Il tanto premiato RenderWare, motore grafico di Criterion ormai usato dappertutto, svolge ancora il suo egregio lavoro e le ambientazioni interamente in 3D risultano credibili e dettagliate. Ogni oggetto si può spostare semplicemente urtandovi contro e ogni vetrina o finestra si può rompere per aprire ulteriori strade al gamplay come aprire una porta agendo sulla maniglia dall’altro lato dopo aver rotto il vetro o prendere una bibita energetica in un distributore dopo averlo spaccato. Ancora una volta sono le animazioni a risultare le meno curate mentre vertiginose minigonne e evidenti tatuaggi donano un look alla moda che forse stona un po’ con le ambizioni di una trama che, pur se a volte ingenua, tenta di raccontare una valida storia d’orrore cittadino. Anche la colonna sonora si rispecchia in quest’ultima considerazione: gruppi teenager-punk quali SUM41 e KARNEA cozzano con gli stupendi ed evocativi cori di voci bianche dell’Opera National de Paris. Sembra che Obscure non si voglia mai schierare apertamente in un senso o nell’altro, quasi a voler rendersi per forza cool e nello stesso tempo tenersi ben strette le sue più profonde e nobili ambizioni.

COMPITI A CASA
Obscure è un titolo onesto e piacevole, una valida alternativa alle ormai affermate serie horror a cui saccheggia più di qualche idea, soprattutto gli espedienti per creare atmosfera e tensione, ma che in più sa aggiungere qualche buono spunto originale e una interessantissima gestione di un simil-party con caratteristiche ben definite e peculiari. Certo mai verrà ricordato come un capolavoro, ma forse neanche queste erano le vere ambizioni di Microids, che piuttosto si poteva concentrare su aspetti più tangibili quali la penosa longevità e una certa ripetitività nelle fasi di esplorazione dell’enorme scuola. VOTO 7/10 [SM=g27821]

[Modificato da MetalPaco666 17/11/2004 0.22]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com