dinda90
00lunedì 11 agosto 2008 16:36
L'inflazione a luglio è salita al 4,1%, ma la spesa di tutti i giorni corre al 6,1%. Lo ha comunicato l'Istat, che conferma la stima preliminare sull'indice dei prezzi, sottolineando però che l'andamento dei listini sui prodotti acquistati con più frequenza subisce i rincari maggiori. Sono quindi ancora una volta gli alimentari e i carburanti i settori che subiscono gli aumenti più alti.
ENERGIA E CARBURANTI, RINCARI DA CAPOGIRO
I maxirincari della spesa quotidiana al 6,1% sono dovuti essenzialmente agli aumenti segnati dai prodotti alimentari e dai carburanti. L'energia, a luglio, mostra un aumento dei prezzi del 2% su base congiunturale e del 16,6% su base annuale. Quanto ai carburanti, il prezzo della benzina verde è salito dell'1,3% su base mensile con un incremento tendenziale del 13,1% mentre il gasolio ha segnato un aumento dell'1,3% sul mese e del 31,4% su anno. Quanto alle tariffe elettriche, sono al 3,6% su base congiunturale e al 13% sull'anno mentre i prezzi del gas crescono rispettivamente del 2,8% e del 12,8%. Se invece consideriamo l'inflazione al netto dei prodotti energetici, siamo al 3%.
GLI AUMENTI DEGLI ALIMENTARI
Dall'analisi dei settori gli aumenti congiunturali più significativi riguardano le bevande alcoliche e i tabacchi (+2%), le abitazioni, con acqua ed elettricità (+1,5%), i trasporti (+0,9%). Gli incrementi tendenziali più elevati si sono verificati nel settore abitazione, acqua ed elettricità (+8,6%), nei trasporti (+7,1%), nei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+6,3%). In negativo solo il settore comunicazioni, dove la flessione è stata del 3,2% su base annua, e dello 0,7% su base mensile.
PREZZI IN VOLO A CAGLIARI
E se l'inflazione vola nei singoli capoluoghi di regione e a luglio, rispetto al luglio 2007, gli aumenti più elevati si sono verificati nella città di Cagliari, dove gli incrementi sono stati del 4,7% su base annua, e dello 0,7% rispetto a giugno 2008. Secondo i dati comunicati dall'Istat tra le città più care seguono Napoli (+4,6% su base annua) e Torino (+4,5%). I rincari minori a Roma, dove su base annua l'inflazione a luglio segna un 3,3%, e su base mensile 0,1%. Seguono Trieste, al 3,5% sull'anno e allo 0,3% rispetto a giugno, e Bologna con un incremento del 3,6% su luglio 2007 e dello 0,6% rispetto al mese scorso.
GLI ULTIMI RINCARI CI COSTERANNO DUEMILA EURO ALL'ANNO IN PIU'
I consumatori hanno fatto i conti su quanto costeranno questi ultimi ritocchi alle famiglie: sborseremo circa 2mila euro l'anno in più, secondo i calcoli di Adusbef e Federconsumatori. "Alla fine dell'anno" spiegano i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti "le famiglie italiane dovranno sborsare in più rispetto al 2007 una cifra, comprensiva degli aumenti dei mutui, di 2.181 euro, attestando il tasso d'inflazione a oltre il 7%".
"Le famiglie con redditi sotto i 25mila euro, costrette a tirare la cinghia, sempre più impoverite e indebitate (senza lo spot della carta di povertà, un'elemosina di 40 euro al mese, che poteva essere erogata sulle pensioni invece di alimentare una vergognosa speculazione politica ed economica) potevano essere sostenute con un bonus fiscale di 1.500 euro", spiega l'Adusbef, che tra le spese in salita cita anche la "pressione fiscale che invece di diminuire, salirà dal 43 al 43,2% dal 2009 al 2013 (sono previsioni Dpef) con un ulteriore salasso di 255 euro in media per nucleo familiare, senza contare i tributi locali".
"Servono misure straordinarie per rilanciare consumi ed economia", sostengono i consumatori che chiedono di "bloccare immediatamente tutti i carichi fiscali dei prodotti energetici per carburanti, luce e gas" e di "defiscalizzare i redditi fissi, lavoratori e pensionati di almeno cento euro al mese".
Tgcom