Passaggio a Nord Ovest - by Citto

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sideman
00lunedì 28 giugno 2004 18:23
Ecco a voi l'inestimabile e come sempre completo resoconto Raccattato redatto dal Gran Maestro Citto
saluti
sid

PASSAGGIO A NORD OVEST

Passaggio a Nord Ovest evoca mete remote, viaggi ai confini dell’orizzonte, tratti lontani che aprono a terre inesplorate. Un viaggio che necessita di dedizione, intraprendenza e concentrazione. Qualità che si riscontrano singolarmente nei Motoraccattati che si sentono pionieri anche nella loro terra, la Toscana. E il fatto che la Garfagnana si trovi proprio a nord ovest di questa regione, amplifica all’inverosimile quel senso di libertà sprigionata dall’affrontare un’ennesima giornata sopra le righe.

Sideman e Sansai riescono ad essere puntuali nonostante il traffico caotico da turismo pendolare dei fine settimana tra le città e la riviera che altro non fa che esasperare quella striscia d’asfalto chiamata A11 Firenze-Mare.
Sono in forma smagliante e alcuni nuovi particolari esaltano la voglia di noi tre di prendere e partire. Via subito il tratto “commerciale” fatto di beceri automobilisti pendolanti affannati tra il fare la spesa per la settimana, ritirare capi in lavanderia e lavare l’auto alle spazzole…ma noi intravediamo i monti laggiù e smaniamo dalla voglia di raggiungerli e varcarli attraverso le strade che li solcano. Finalmente appare il Serchio. Verde, verdissimo nelle sua acque che danno sfogo alla tanta neve caduta questo inverno sull’Appennino. Cominciamo ad incunearci dentro alla Garfagnana, quella vera, quella selvaggia, quell’angolo remoto di Toscana che rifiuta (per ora) gli stupri di un meschino turismo di massa che soppianterebbe le particolarità autoctone di questa vallata.
La strada stretta lambisce ora le acque del fiume, ora sfiora la montagna, ora la penetra in un tunnel, ora ne segue i tratti irregolari dei fianchi e sbocca davanti al Ponte del Diavolo che ci appare in tutta la sua stranezza architettonica. Si dice che la sua forma sia frutto di un gesto di stizza del diavolo. E a noi fa piacere credere a questa leggenda che ci fa ammirare con ancor più tetro rispetto questa meraviglia pietrosa che scavalca il fiume.
Il parcheggio adibito fa si che le moto siano messe in risalto al cospetto del ponte. In questo modo Sid può esibirsi in un vero e proprio book fotografico degno di una sfilata di moda al Pitti…
Per fermarlo lo portiamo a prendere un caffè al bar di fronte che traduce letteralmente il posto: Devil’s Bridge Bar…fa molto anglosassone e potrebbe essere un ottimo nome per un pub scozzese…
Tante chiacchiere ma Sansai non sta nella pelle. Oggi è caricatissimo. Vuol guidare e andare. Non importa dove. Lui vuole andare. E sodo se possibile. Ma io avevo avvertito che oggi avremmo tenuto un’andatura turistica e la parola verrà mantenuta. Sento già la risata del Sid…ah ah ah
La Bagni di Lucca – La Lima è sempre una goduria di strada. Segue nervosa l’andamento irrequieto dell’omonimo torrente e riesce ad esaltare i nostri stili di guida che ben si amalgamo a questo tipo di strade. Curve in appoggio e/o da raccordare, curve secche e muretti da sfiorare, rocce che invadono la carreggiata imponendo millimetriche pennellate di curve. Siamo tutti e tre lì, uno negli specchietti dell’altro e siamo anche già arrivati dopo aver gettato un occhio a quel paesino arroccato sul monte. E’ Lucchio e pare veramente che le case siano attaccate al crinale con abbondante “colla vinilica”. Incredibile. Ponte sospeso chiuso per manutenzione. NOOOOOOOO Sono dei geni in giunta comunale. Si chiude un’attrazione turistica in piena estate spendendo pure una fraccata di soldi…vabbé dai facciamo almeno due foto. Il Sid subito tira fuori la sua “slim camera” e si lascia immortalare in compagnia di Sansai col quale adesso condivide il bellissimo casco Shoei.
Riaccendiamo i motori e subito li bacchetto. Non si fa inversione ma si continua dritto!!!
Appena imboccata la strada per l’Abetone faccio cenno di passare. Non mi è mai piaciuta questa strada. So che mi divertirò più a inseguire invece che a fare la solita lepre…
Passati con l’aureola sopra il casco davanti alla postazione di Carabinieri spalanchiamo. Loro spariscono, io inseguo. Ormai lo so. Pare proprio come nella Motogp. Loro sfruttano il motorone delle loro Honda H900. Io la poderosa efficacia ciclistica della mia Cagiva V-Raptor 650. Al primo tornante infatti siamo di nuovo tutti e tre in fila e comincia il bello. Ad ogni staccatona ci apriamo a ventaglio. Sid largo come suo solito nell’affrontare i curvini, io stretto per fiondarmi a centro curva e aprire il prima possibile, Sansai nel mezzo con la sua andatura omogenea ma efficace.
E’ proprio quest’ultimo oggi a tessere la tela di una guida sittanto efficiente. Infatti il Sid sente la pressione e fa un primo dritto ben gestito. Poco dopo chiude per paura di trovare un’altra postazione di Polizia e noi quasi gli entriamo dentro gli scarichi. E poi via su con le gomme posteriori che spazzolano in uscita di curva e sbandierano nelle staccate…Meda direbbe che siamo “francobollati”…
Rimane il fatto che è sempre un grande piacere (o privilegio) guidare assieme.
Siamo in vetta con un anticipo di quasi un’ora sulla tabella di marcia. Lo so, quando l’armata è così snella è compatta, siamo inesorabilmente veloci.
Il parcheggio non è strabordante come nelle domeniche invernali. Possiamo parcheggiare dove vogliamo e assistiamo ad un rincuorante andirivieni di motociclisti tra cui due valtellinesi coi quali ci prodighiamo in consigli e raccomandazioni.
A questo punto dobbiamo raggiungere il posto per il rancio. E qua deve intervenire il Cicerone che è in me. Sid e San infatti non sanno cos’è il Lago Santo e allora lasciandogli un velo interrogativo li conduco verso questo luogo ameno che definisco un fazzoletto di Dolomiti trapiantato sugli Appennini. I 10 km che salgono ai 1500 m sono stretti e sconnessi e quindi adeguiamo l’andatura senza che venga meno il piacere. Il panorama infatti regala scorci degni di nota.
Eccoci al parcheggio pronti ad affrontare il breve tratto a piedi fino alla sommità.
Il lago è meraviglioso. L’acqua è chiarissima e rispecchia il verde e le aspre rocce delle montagne circostanti. Un paradiso unico che ci lascia di stucco. Foto foto foto prima che il cartello per il rifugio ci ricordi la funzione di questo luogo…mangiare!
Proprio come sulle Dolomiti il menu è univoco: polenta con funghi e capriolo. Che delizia.
Ci abbiniamo un Cabernet-Sauvignon delle colline emiliane. Ricordiamoci che siamo in provincia di Modena e certo non siamo così stolti da chiedere un Chianti da queste parti!
Si sta divinamente. La terrazza dove siamo da ampio spago alla visuale e il silenzio è disarmante. Non vorremmo mai andare via ma sappiamo che il passo delle Radici ci sta aspettando e non volendo arrivare tardi lasciamo il lago con un sincero arrivederci (magari in dolce compagnia per un bel week-end…)
Chiedo facoltà di impostare alla mia maniera la discesa del passo e i due mi si affidano volenterosi con le parole del Sid “basta che mi aspettate”. So che le discese non gli sono congeniali…
I 32 km che dal passo scendono a Castelnuovo Garfagnana sono infidi e richiedono rispetto e metodo nell’affrontarli. Infatti comincio piano. I primi 10 km a metà gas. Poi altri dieci a ¾ e gli ultimi a gas spalancato con staccate al cardiopalma.
Ho percorso MILLE mila km sulle strade degli appennini e so come sono. Le curve non sono mai uguali anzi spesso tendono a chiudere. Chi non chiude invece è Sansai. Sempre lì. Sempre concentratissimo e non sbaglia niente. In fondo la stretta di mano viene naturale. Una discesa perfetta, da manuale, terribilmente sopra le righe! Ecco anche Sid e quindi tutti a far benzina!
Subito dopo facciamo anche noi carburante. Stessi “ottani” ma questa è grappa di Casalferro presa all’Osteria di Andrea. Un grande. Nel vero senso della parola…
Da qui parte la strada che risalendo il Turrite valica le Apuane e approda al mare. Lascio andare Sansai che parte e va. A palla de foco…che gli c’hanno messo nella grappa a lui? Nitrometanolglicerolo? Lo riprendiamo solo perché si è fermato al paese fantasma di Isola Santa. Quando riparte però non lo molliamo! Attraversiamo la Galleria del Cipollaio che ha perso tutto il suo fascino con l’illuminazione artificiale e lo sbocco non offre il giusto panorama che mi aspettavo. Dico quindi ai Racca di andare dall’altra parte a fare il Passo del Vestito che infatti ci regale una vista mozzafiato con le cave di marmo lì a destra, la riviera di Forte dei Marmi lì sotto e l’isoletta davanti a Portovenere laggiù. Fantastico! Le foto si sprecano da ogni angolazione.
Dopo aver ammirato estasiati il paesaggio sappiamo che dobbiamo ripartire e che, dopo la discesa, ci aspettano solo i saluti e l’autostrada.
Fino a Massa la facciamo in picchiata con ancora i freni e le ciclistiche messe a dura prova ma ad un ritmo meno esasperato. Infatti anche Sansai molla e si fa infilare berciandomi poi contro a centro curva…tutto ciò fa molto Joe Bar… ah ah ah
La tempistica è perfetta e ci fermiamo all’autogrill per i saluti.
Dopo ci divideremo. Io verso la SGC FI-PI-LI, loro di nuovo sulla A11 a 180 fissi col Sid a tirare…chissà da chi ha imparato…ah ah ah con Sansai che poi a caso svarionerà tra miraggi vari mentre tutti e tre ci staremo godendo una fantastica Assen diligentemente registrata.

L’ennesima giornata stravissuta in ottima compagnia. Una triade che si mette di continuo alla prova, che sa migliorarsi e allo stesso tempo rimanere alla portata.

Anche ieri, sempre, solo e sempre più…MOTORACCATATI.

CIAO, Federico
motomerenda
00lunedì 28 giugno 2004 18:37
Il resoconto è molto bello e appasionante...io certo non potrei mai venire con voi.....stareste tutto il tempo ad aspettarmi!![SM=x163983]
Il rigugio del lago mi garba..soprattuto il capriolo e la polenta[SM=x163986] ...non è che puoi essere più preciso nell'indicare la strada per arrivarci?
sideman
00martedì 29 giugno 2004 09:07
Re:

Scritto da: motomerenda 28/06/2004 18.37
Il resoconto è molto bello e appasionante...io certo non potrei mai venire con voi.....stareste tutto il tempo ad aspettarmi!![SM=x163983]
Il rigugio del lago mi garba..soprattuto il capriolo e la polenta[SM=x163986] ...non è che puoi essere più preciso nell'indicare la strada per arrivarci?



io mi ricordo che superato l'abetone abbiamo svoltato a sx dopo una decina di km, comunque ora chiedo a citto !!!!
bye bye
sid
sideman
00martedì 29 giugno 2004 09:52
Re: Re:

Scritto da: sideman 29/06/2004 9.07


io mi ricordo che superato l'abetone abbiamo svoltato a sx dopo una decina di km, comunque ora chiedo a citto !!!!
bye bye
sid



ok: si arriva a pievepelago (MO) e poi si seguono le indicazioni per il "Lago Santo"
sid
Epoxy
00martedì 29 giugno 2004 10:37
bellissimo racconto! deve essere stata un giornata spettacolare! [SM=x163972] il ponte del diavolo è uno dei ponti più belli che ho visto qui in Italia. Sid posta qualche foto con la tua posa degna di sfilata di Pitti [SM=x164002]
io in una occassione ho chiesto ad hanny di fare le Alpi Apuane della parte della costa e salire fino ad arrivare in cima alle montagne! domenica pomeriggio al ritorno della Liguria mi son goduta la loro bellezza dalla autostrada [SM=x163972]
la zona dell'Abetone non l'ho mai fatta ma deve essere bella d'estate.
Non mi resta che dire: digranbella i motoraccatati!!!![SM=x164008] [SM=x163972]
motomerenda
00martedì 29 giugno 2004 12:49
Re: Re: Re:

Scritto da: sideman 29/06/2004 9.52


ok: si arriva a pievepelago (MO) e poi si seguono le indicazioni per il "Lago Santo"
sid


Grazie...il prossimo giro dei Vinelli si vede di farlo da quelle parti![SM=x163972]
sideman
00martedì 29 giugno 2004 14:05




sid
Epoxy
00martedì 29 giugno 2004 17:35
LE MONTAGNE!!!!!! [SM=x164019] [SM=x164019] [SM=x164019]
Sid ma quello dentro il piatto l'avete finito???? [SM=x163986]
devo chiedere ad Hanny di portarmi in giro (A MANGIARE [SM=x164003] ) da quelle parti [SM=x164008]
sansai
00martedì 29 giugno 2004 17:52
E si Motomerenda abbiamo spazzolato tutto e devo dire che il capriolo tenerissimo che si sfaceva in bocca accompagnato da quel cabernet che vedi abbondante nei bicchieri era favoloso!![SM=x163974]
Consiglio vivamente di andare al lago Santo, merita la strada panoramica, il posto e il cibo, se poi dopo pranzo vi volete svaccare più avanti ci sono dei pratini perfetti per fare il kilo!
Ciao
-Vega-
00martedì 29 giugno 2004 17:57
Re: Re: Re:

Scritto da: sideman 29/06/2004 9.52


ok: si arriva a pievepelago (MO) e poi si seguono le indicazioni per il "Lago Santo"
sid


Io lo conosco io lo conosco vi ci porto io vi ci porto io!!!! [SM=x164003] [SM=x164003] [SM=x164003]
Medaglia medaglia medaglia!!! [SM=x163989]
sideman
00mercoledì 30 giugno 2004 10:04
Re:

Scritto da: Epoxy 29/06/2004 17.35
LE MONTAGNE!!!!!! [SM=x164019] [SM=x164019] [SM=x164019]
Sid ma quello dentro il piatto l'avete finito???? [SM=x163986]
devo chiedere ad Hanny di portarmi in giro (A MANGIARE [SM=x164003] ) da quelle parti [SM=x164008]



epo
DEVI farti porare!!!!!!!!!
e poi ...buttatevi sul pratino........miraccomando niente zozzerie...ah ah ah

ecco un link dove potete vedere la foto che non è uscita: foto che vale la pena: passo del vestito

clik

sid
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