L'ERRORE RELIGIOSO
PRECIPIZIO O RESTAURAZIONE?
DILATIAMO IL CUORE
Bob Mumford
"O, Corinzi, la nostra bocca si è aperta per voi, e il nostro cuore si è dilatato" (2 Cor 6.11 - KJV).
A causa degli eventi di questo periodo turbolento che ci conduce verso gli inizi del Terzo Millennio, per noi è importantissimo capire COSA DIO HA IN CUORE PER IL FUTURO. A quanti si ritengono impegnati nei confronti dell'autorità e dell'ispirazione delle Scritture, il contenuto della Bibbia continua a dimostrarsi non solo accurato, ma persino ampliato rispetto alla nostra capacità di comprenderne l'accuratezza, mentre osserviamo l'evolversi degli eventi nel mondo. La Scrittura ha una chiarezza sorprendente - una capacità soprannaturale di parlare alle cose oltre la nostra prospettiva, e lo fa nel modo più modesto e privo di qualsiasi pretesa.
I capitoli da 40 a 66 di Isaia sono considerati i Canti del Servo. Isaia 42-54 in particolare parla del Servo del Signore che verrà a fare la volontà del Padre in una maniera che lo stesso Israele era chiamato ad attuare, ma che non è riuscito a compiere. La potenza, l'accuratezza e il dettaglio minuto di chi questo Servo doveva essere, di cosa era chiamato a fare e del motivo per cui era chiamato a soffrire, costituisce la base per comprendere il Messia del Nuovo Testamento. Questo Servo del Signore va capito da tutti noi che cerchiamo di conoscere il Suo cuore e di seguirlo nel modo che ci ha comandato e di cui è stato il modello.
Questo Servo - il Messia - nei brani della Scrittura appare dapprima come persona corporativa (ossia un corpo formato da tante persone). Tale applicazione la si vede rappresentata dall'intera nazione di Israele, il popolo di Dio e il modello, ovviamente, è il Corpo di Cristo formato da molte membra. Poi, con sorprendentemente franchezza, quel Servo viene rivelato in illustrazioni profetiche quanto mai dettagliate per descrivere una Persona Unica, che deve soffrire per conto di molti. Quindi, nel capitolo 53 di Isaia troviamo la notissima descrizione della prova, sofferenza, repulsione e morte del nostro Signore Gesù Cristo. Per la teologia Ebraica quel capitolo rappresenta un problema assai complesso e difficile.
Il Nuovo Testamento si apre con una Persona Unica, il nostro Signore Gesù Cristo, considerato come Colui che deve venire, preceduto e annunziato da Giovanni Battista. Appena entrato nel ministero, Gesù chiama immediatamente i 12, arruola i 70 e parla di "costruire la Sua Chiesa," il che ci prepara a capire la prossima venuta della persona corporativa, che ora sappiamo essere costituita dai molti membri del Corpo di Cristo.
Se dovessimo disegnare un diagramma del Servo del Signore nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, l'illustrazione potrebbe essere più o meno la seguente:
Non è possibile che un solo gruppo, una sola denominazione, e figuriamoci poi una persona singola, vedano o percepiscano totalmente la visione messianica. Questa può giungere solo al popolo di Dio - la persona corporativa - formata dal più ampio corpo di Cristo e di cui LO STESSO CRISTO E' IL CAPO (Col 2,19).
Per l'assenza di corporeità, di unità, di collaborazione, e per la mancanza dell'amore che Gesù si aspettava tra quanti Gli appartengono, siamo costretti a "vedere attraverso uno specchio, in modo oscuro" (1 Cor 13,12) (CEI = Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa [greco: ainigma = oscuramente, indistintamente]).
Essendo il Corpo di Cristo spezzato e frammentato - e quindi non riusciamo a comprendere tutto ciò che Egli intendeva dire - Egli non può darci tutto ciò che ha in cuore e che intende dare per meglio prepararci al nuovo millennio.
Quando questo corpo di Cristo, segmentato e sminuzzato in denominazioni, si appropria di una verità necessaria, di una visitazione di grande importanza o di un aspetto del Regno di Dio che potrebbe portare una differenza, è sempre soggetto alle seguenti quattro pressioni:
1. L'introversione: La sezione del Corpo di Cristo che ha ricevuto l'intuizione di cui il più vasto corpo di Cristo ha un disperato bisogno, diventa introversa.
Il che porta eventualmente a ciò che potrebbe solo essere definito "incesto spirituale." Continuando a rivoltarci su noi stessi, non siamo capaci di produrre una impollinazione incrociata. Abbiamo allora lo sviluppo di quella che io chiamo "la compagnia dei profeti." In qualità di maestro o profeta, io vengo a dire a te ciò in cui noi crediamo e tu, in cambio, mi vieni a dire ciò in cui credete voi, senza che nessuno di noi arrivi a scoprire la volontà del Signore per la Chiesa più vasta. Ed è sorprendente come tali cicli incestuosi siano addirittura applauditi perché considerati "lealtà denominazionale."
2. La distorsione: L'effetto sarà che quella sezione del corpo di Cristo diventerà distorta.
Caso mai dubitaste di questa affermazione, vi sfido a leggere "Entusiasmo" di Ronald Knox. Avendo io stesso sperimentato ben cinque, o forse sei grandi movimenti dello Spirito Santo, posso garantire che le distorsioni sono reali e autentiche. L'esame del modello che stiamo descrivendo ce ne dirà il perché. Il ciclo incestuoso crea e alimenta la paranoia spirituale. Se non è contestata, la paranoia porta ad una vera e propria schizofrenia spirituale e alla sensazione di essere perseguitati per Cristo. La Scrittura dice che: "Quando un membro soffre..." (1 Cor 12,26). Ed ecco che si comincia a vedere come l'introversione, e la conseguente distorsione, in un segmento del corpo abbia l’effetto di propagarsi nella comunità cristiana globale.
3. La perversione : Il successivo passo progressivo è che questa parte del corpo di Cristo diventa pervertita. Viene abbandonata la vita che si trova dietro la verità,
mentre ci si attiene a forme esteriori, facendo sì che la perversione sia codificata e conservata. In seguito, quella "verità parziale" viene portata alle nazioni del mondo, che hanno sofferto in modo indescrivibile per mano di missionari occidentali ben determinati a "rivendicare il diritto sulle loro affermazioni" per conto della denominazione di appartenenza, anziché per conto del Regno di Dio (Mt 23,15). Per quanto offensivo possa sembrare ad alcuni, il problema della "chiesa locale" è proprio il rifiuto di tale chiesa a rimanere locale!
4. Lo smantellamento: In conseguenza a ciò, sorge la necessità che quella parte del corpo di Cristo venga smantellata. Le persone rimaste intrappolate sono moltissime.
L'effetto globale è l’intralcio al Dio, alla Sua Persona e al Suo Regno. Egli deve quindi togliere di mezzo quei leader, permettere scandali di enormità sufficiente, oppure premere il pulsante della "distruzione" per ciò che ha perduto la propria giusta orbita. Talvolta, quando non è troppo virulento o tanto pericoloso da diventare intollerabile, quel segmento della Chiesa viene semplicemente "messo al pascolo."
Indubbiamente, i più forti "venti" dottrinali (Ef 4,14) e le moltiplicate confusioni di voci, accoppiate alla turbolenza della fine di un millennio, re-introdurranno a forza dei pre-requisiti biblici, che verranno rimessi a fuoco. Uno di tali esempi è quello del ginocchio piegato - tutti coloro che rimangono in piedi, senza chinarsi e senza pentirsi, saranno spezzati o spazzati via (Fil 2,10). Anche l'intero nocciolo della questione della dipendenza assumerà la massima importanza. La teoria del "bisogno di mio fratello" si trasformerà alla lettera in una disperata verità di sopravvivenza. E proprio oggi, non siamo poi così lontani da quel punto (Ef 4,2f).