Nuove Rivelazioni: FIDEL IL MANDANTE DELL'OMIDICIO

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Stefano F.
00martedì 3 gennaio 2006 10:43
Puntuale, come ampiamente previsto dal forum, ecco una nuova rivelazione sull'omicidio JKF.
Prima pagina del "Il Giornale" di Milano di oggi 3/01/2006, articolo a cura di Salvo Mazzolini:
" Rivelazione da Berlino: "Fidel Castro il mandante dell'omicidio Kennedy".

Le prime pagine dei giornali si possono scaricare in pdf QUI
Cerchero di procurare l'articolo in giornata e pubblicarlo qui, sempre che qualcuno cortesemente non mi preceda [SM=g27811]

..e buon 2006 a tutti.



Stefano F.
00martedì 3 gennaio 2006 13:11
Come promesso, ecco l'articolo pubblicato sul "il Giornale". E' anche possibile leggerlo direttamente nel sito internet all'indirizzo http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=52237.


«È Fidel Castro il mandante dell’assassinio di Kennedy»

Salvo Mazzolini

da Berlino

Chi uccise John F. Kennedy? Si sa che a sparargli fu l'ex-marine Lee Harvey Oswald, ucciso subito dopo con quattro colpi di pistola da Jack Ruby, ambiguo proprietario di un locale notturno morto pochi mesi più tardi per un tumore. Tutto lascia pensare che l'attentato non fosse il gesto isolato di un pazzo, bensì il risultato di un complotto infernale. Ma ordito da chi? Chi diede l'ordine di eliminare Kennedy? Ci sono state inchieste giudiziarie e giornalistiche a non finire ma tutte si sono concluse senza chiarire definitivamente il mistero, limitandosi ad adombrare possibili verità, indicando ora nella malavita americana ora nel Kgb le eventuali centrali che avrebbero tirato i fili del complotto. Ed ora, tra le molte possibili, prende forza una verità in particolare, basata su una quantità rilevante di dati e testimonianze: l'attentato sarebbe stato organizzato a Cuba e a ordinare l'uccisione di Kennedy sarebbe stato Fidel Castro dopo aver scoperto un complotto della Casa Bianca per eliminarlo. A sostenere la tesi del lider maximo come mandante dell'attentato a Kennedy è un documentario che sarà trasmesso il 6 gennaio dall'Ard, il primo canale della tv pubblica tedesca, realizzato da Wilfried Huismann, un personaggio che ha tutte le carte in regola per essere ascoltato con attenzione.
Huismann non è né un dilettante con la tarantola dello scoop né un nemico del castrismo. È un regista dichiaratamente di sinistra che ha al suo attivo una lunga serie di programmi televisivi, molti dei quali sull'America Latina. Ha vissuto vari anni a Cuba, dove ha girato anche un documentario dal titolo Fidel meine Liebe (Fidel, amore mio) centrato sulla storia d'amore (vera) di Castro con una giornalista tedesca, Marita Lorenz. Per la verità la pista cubana nell'assassinio di Kennedy non è del tutto nuova. Se ne parla in vari libri dedicati ai retroscena dell'attentato. E troverebbe un appoggio anche nel clima politico di quegli anni. Siamo nel '63, la crisi dei missili sovietici a Cuba si è risolta con un passo indietro di Mosca che ha ordinato il ritiro degli ordigni, ma la tensione tra l'Avana e Washington rimane altissima. Castro si rende conto che l'appoggio sovietico ha dei limiti e teme che Kennedy, uscito vincitore dalla prova di forza, ne approfitti per regolare definitivamente i conti con i cubani. E in questo scenario non è da escludere che il lider maximo abbia deciso di agire per primo, eliminando il nemico prima che il nemico eliminasse lui.
La ricostruzione di Huismann parte dalla testimonianza di un agente dell'Fbi, James Hosty, che interrogò Oswald dopo l'attentato. Hosty, che appare nel documentario, rivela che non si indagò mai seriamente, e forse volutamente, sui soggiorni di Oswald a Città del Messico nelle settimane prima dell'attentato. Un agente dell'Fbi, Laurence Kennan, che avendo capito l'importanza di quei soggiorni si era recato nella capitale messicana, fu ritirato in fretta e furia e destinato ad altro incarico. Le giornate a Città del Messico di Oswald sono state invece ricostruite con puntigliosità teutonica da Huismann, il quale ha accertato che l'ex-marine si recava ogni giorno all'ambasciata cubana e che i suoi spostamenti avvenivano sempre a bordo di auto dell'ambasciata. Il pezzo forte del documentario è un'intervista con Oscar Marino, nel '63 pezzo grosso dei servizi cubani poi scappato a Miami. Marino, che faceva parte della sezione G2, incaricata delle operazioni speciali, afferma che i servizi cubani ricevettero l'ordine di studiare un piano per eliminare Kennedy subito dopo la crisi dei missili e conferma i contatti con Oswald, già sondato dal Kgb quando era in servizio all'ambasciata americana a Mosca.
Secondo Marino la decisione dell'attentato fu presa da Castro dopo aver scoperto che uno dei personaggi del suo entourage, il chirurgo Rolando Cubela, era un agente della Cia ed era stato incaricato di ucciderlo. Ma Cubela in realtà era un agente doppio e avrebbe informato lo stesso Fidel Castro. Una tesi non priva di fondamento dal momento che Cubela potè poi lasciare Cuba ed ora vive a Madrid dove è stato intervistato da Huismann. È un signore ultraottantenne afflitto da non pochi acciacchi che dice di soffrire di vuoti di memoria. Insomma, non conferma e non smentice. Ma data la gravità delle accuse, i suoi vuoti di memoria sono più una conferma che una smentita. Secondo il documentario il mistero della fine di Kennedy non sarebbe più un mistero. Ma resta da chiarire perché i servizi americani avrebbero coperto le responsabilità cubane. Il mistero continua."


Aspetteremo anche questo documentario...


carmelo pugliatti
00martedì 3 gennaio 2006 16:49
Castro è un verme,un tirannello caraibico,un satrapo che ha la sola fortuna di essere idolatrato dai tanti,troppi,"compagniucci di strada" Europei,ma non è matto.Non avrebbe mai osato colpire così in alto,nè i suoi padroni di Mosca glielo avrebbero mai permesso.Certamente Kennedy,se da un lato dopo la crisi dei missili dell'ottobre 1962 forniva ampie assicurazioni a Kruschiov di non invadere Cuba (patto onorato da tutti i successivi Presidenti,sia Democratici che Repubblicani),dall'altro dava luce verde ai tentativi CIA di eliminazione fisica del dittatore.Un ennesimo attentato alla vita di Castro avrebbe dovuto aver luogo nel dicembre 1963 tramite del veleno furtivamente passato a Parigi nelle mani di uno stretto collaboratore del barbuto,in realtà al soldo dell'Agenzia.Il nuovo Presidente Lyndon Johnson (che inizialmente credeva alla pista Cubana) bloccò l'operazione e cancellò tutti i progetti di eventuali successivi tentativi omicidi."Se JFK fosse ancora vivo,Castro a quest'ora sarebbe morto" fu il commento di un dirigente della CIA durante un briefing tra agenti alla fine del 1964.Il filo Castrista Lee H. Oswald,pur non avendo un mandato diretto o indiretto per l'omicidio del Presidente,assassinando Kennedy salvò probabilmente la vita del suo idolo Castro.
Diego Verdegiglio
00mercoledì 4 gennaio 2006 02:21
Ho scritto in proposito al Dr. Belpietro, direttore de IL GIORNALE. DV
!presidente!
00venerdì 6 gennaio 2006 17:12
Se anche uno volesse accettare per forza la tesi di Oswald che abbia agito x conto di qualcuno, mi risulta difficile pensare che potesse essere Castro. Forse per la politica distensiva di JFk vs Cuba conveniva che proprio Kennedy restasse dov'era.
Non penso proprio che Castro potesse avere un solo uomo che lavorava per lui, per di più in una città abbastanza conservatrice come Dallas.
Federico Ferrero
00sabato 7 gennaio 2006 14:58
Riporto una parte dell'articolo a firma Salvo Mazzolini che lega Castro all'omicidio di Kennedy. Ho sottolineato oggettivi errori e passi (non positivamente) significativi del pezzo. A chi tra voi vorrà un commento.

«È Fidel Castro il mandante dell’assassinio di Kennedy»
Da www.ilgiornale.it del 3 gennaio 2006

Chi uccise John F. Kennedy? Si sa che a sparargli fu l'ex-marine Lee Harvey Oswald, ucciso subito dopo con quattro colpi di pistola da Jack Ruby, ambiguo proprietario di un locale notturno morto pochi mesi più tardi per un tumore. Tutto lascia pensare che l'attentato non fosse il gesto isolato di un pazzo, bensì il risultato di un complotto infernale. Ma ordito da chi? Chi diede l'ordine di eliminare Kennedy? Ci sono state inchieste giudiziarie e giornalistiche a non finire ma tutte si sono concluse senza chiarire definitivamente il mistero, limitandosi ad adombrare possibili verità, indicando ora nella malavita americana ora nel Kgb le eventuali centrali che avrebbero tirato i fili del complotto. Ed ora, tra le molte possibili, prende forza una verità in particolare, basata su una quantità rilevante di dati e testimonianze: l'attentato sarebbe stato organizzato a Cuba e a ordinare l'uccisione di Kennedy sarebbe stato Fidel Castro dopo aver scoperto un complotto della Casa Bianca per eliminarlo. A sostenere la tesi del lider maximo come mandante dell'attentato a Kennedy è un documentario che sarà trasmesso il 6 gennaio dall'Ard, il primo canale della tv pubblica tedesca, realizzato da Wilfried Huismann, un personaggio che ha tutte le carte in regola per essere ascoltato con attenzione.
Huismann non è né un dilettante con la tarantola dello scoop né un nemico del castrismo. È un regista dichiaratamente di sinistra che ha al suo attivo una lunga serie di programmi televisivi, molti dei quali sull'America Latina. Ha vissuto vari anni a Cuba, dove ha girato anche un documentario dal titolo Fidel meine Liebe (Fidel, amore mio) centrato sulla storia d'amore (vera) di Castro con una giornalista tedesca,Marita Lorenz. Per la verità la pista cubana nell'assassinio di Kennedy non è del tutto nuova. Se ne parla in vari libri dedicati ai retroscena dell'attentato. E troverebbe un appoggio anche nel clima politico di quegli anni.
[...]
Secondo Marino la decisione dell'attentato fu presa da Castro dopo aver scoperto che uno dei personaggi del suo entourage,il chirurgo Rolando Cubela, era un agente della Cia ed era stato incaricato di ucciderlo. Ma Cubela in realtà era un agente doppio e avrebbe informato lo stesso Fidel Castro. Una tesi non priva di fondamento dal momento che Cubela potè poi lasciare Cuba ed ora vive a Madrid dove è stato intervistato da Huismann. È un signore ultraottantenne afflitto da non pochi acciacchi che dice di soffrire di vuoti di memoria. Insomma, non conferma e non smentice. Ma data la gravità delle accuse, i suoi vuoti di memoria sono più una conferma che una smentita. Secondo il documentario il mistero della fine di Kennedy non sarebbe più un mistero. Ma resta da chiarire perché i servizi americani avrebbero coperto le responsabilità cubane. Il mistero continua.
carmelo pugliatti
00domenica 8 gennaio 2006 20:43
Io credo che alla base di questa storia vi siano i timori di Lyndon Johnson all'inizio del 1964."Nei Caraibi gestivamo una fottuta omicidi SPA",ed ancora "Il Presidente voleva arrivare a Castro,ma Castro è arrivato prima".La possibilità che saltasse fuori un coinvolgimento Cubano terrorizzava LBJ.c'era il rischio di tornare ai giorni più cupi della crisi dei missili,e questa volta con la maggioranza del popolo Americano ad esortare di invadere o bombardare Cuba per vendicare JFK! Sono convinto che molta della fretta della commissione Warren dipendesse anche da questo.Dovette essere un sollievo per Johnson apprendere che Castro non c'entrava nulla,ed Oswald aveva fatto tutto da solo.
Giorgio V.
00lunedì 9 gennaio 2006 21:36
Re:

Scritto da: Diego Verdegiglio 04/01/2006 2.21
Ho scritto in proposito al Dr. Belpietro, direttore de IL GIORNALE. DV




sarei curioso di sapere se ha ricevuto risposta
redribbon
00sabato 14 gennaio 2006 18:36
Ovviamente Castro non c'entra niente, quale che sia la vostra opinione su Oswald, politicamente Castro avrebbe rischiato uno dei + grandi autogol della storia:
se infatti si sarebbe anche solo sospettato che dietro ad un killer c'era l'ombra di Castro (il killer, o i killer, inoltre avrebbe potuto confessare dietro pesanti interrogatori) , allora si che gli USA avrebbero avuto il pretesto per invadere Cuba, togliere Castro e fare di Cuba quel che volevano.
Davanti ad un eventuale responsabilità di Castro nell'assassinare il presidente americano, neanche la Russia avrebbe più potuto difendere Castro da un eventuale invasione degli USA, che sarebbero stati pienamente legittimati dall'opinione pubblica mondiale.

Secondo me si tratta di falsità, niente altro che falsità,
tra l'altro erano in tanti a voler uccidere Castro negli USA, ma non mi pare che Castro se la sia mai fatta sotto o abbia pensato a ritorsioni negli USA anche perchè sapeva benissimo che gli sarebbero potute costate care politicamente.

Diego Verdegiglio
00venerdì 27 gennaio 2006 01:08
Nessuna risposta finora da parte del Dr. Belpietro alla mia email. Non so se è uscito qualcosa su IL GIORNALE in versione cartacea. DV
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