News 2 del 8.09.06
TRADUZIONE INFORMALE, DA NON CONSIDERARE COME TESTO UFFICIALE
Sarà sviluppato un nuovo test per il rilevamento dei virus influenzali, in grado di fare diagnosi più rapide, 29 agosto 2006
(L’agenzia delle Nazioni Unite per la salute prepara alcune direttive per la definizione dei casi di infezione da H5N1, al fine di migliorare la comunicazione)
A cura di Charlene Porter
Corrispondente del Washington File
Washington – Il governo degli Stati Uniti ed i ricercatori universitari hanno ottenuto un nuovo metodo per identificare i virus influenzali, che renderà più rapidi i processi di rilevazione, e permetterà ad un maggior numero di laboratori di determinare la provenienza dei virus e la loro pericolosità.
Il 28 agosto, i Centri americani per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) hanno annunciato la nascita di un nuovo test, ottenuto grazie alla collaborazione con gli scienziati dell’Università di Colorado, a Boulder.
Il nuovo strumento, battezzato con il nome di fluchip e consistente in un test basato su microchip, è stato in grado di rilevare 72 ceppi virali influenzali – incluso quello dell’influenza aviaria H5N1– in meno di 12 ore, secondo un comunicato stampa dei centri CDC.
L’identificazione di base del virus per tipo e sottotipo, viene condotta in molti laboratori del mondo sviluppato e di quello in via di sviluppo. Tuttavia, soltanto un numero relativamente ristretto di essi dispone di strutture per la biosicurezza ad alto livello, in grado di determinare se un virus proviene da una fonte umana o non umana, se appartiene ai virus riconosciuti o sta diventando più virulento.
“La capacità di identificare rapidamente ed accuratamente i vari ceppi influenzali, avrà un valore inestimabile per gli sforzi internazionali, impegnati nella sorveglianza dell’influenza aviaria, ha dichiarato il Dr. Antonio S. Fauci, direttore dell’Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie Infettive, che fa parte degli Istituti Nazionali per la Salute, l’organizzazione che ha finanziato la ricerca.
Il numero limitato di queste strutture in tutto il mondo, in grado di svolgere un’intera gamma di esami complessi, ha causato un ritardo costante nella conferma di casi umani di influenza da H5N1.
Possono passare giorni da quando un campione, prelevato da un individuo sospettato di essere stato infettato dal virus dell’aviaria, viene trasportato talvolta da aree remote fino ai laboratori competenti.
L’identificazione accurata di un particolare ceppo virale può influenzare altre decisioni politiche fondamentali per la salute, quali una quarantena o la distribuzione di farmaci anti-virali ad altre persone vulnerabili; pertanto, la tempestività della diagnosi è importante.
I centri CDC ed i ricercatori dell’Università del Colorado stanno cercando di apportare ulteriori miglioramenti ai metodi utilizzati, al fine di ottenere risultati nel giro di un’ora.
DIRETTIVE PER L’IDENTIFICAZIONE DI CASI DI INFLUENZA DA H5N1
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta preparando alcune direttive che i medici dovranno seguire per l’identificazione di una persona che rappresenta un caso sospetto, probabile o confermato di infezione causata dal ceppo H5N1 dell’influenza aviaria.
L’agenzia delle Nazioni Unite per la salute ha preso questi provvedimenti in data 29 agosto, al fine di garantire l’uso di un linguaggio standard per la comunicazione tra le autorità sanitarie, che devono affrontare lo scoppio dell’epidemia in momenti e luoghi diversi.
Queste direttive definiscono ‘un caso sospetto di influenza aviaria da H5N1’, quella persona che presenta sintomi quali febbre e difficoltà respiratorie, e che è stata, inoltre, a stretto contatto con un individuo contagiato dal virus dell’aviaria, o con uccelli contaminati, oppure che ha consumato pollame crudo o mal cotto, nell’area dove la presenza del virus H5N1 è stata di recente confermata o sospettata.
Un caso probabile di presenza del virus H5N1 presenterà tutti i sintomi di un caso sospetto, ed in più l’evidenza di polmonite acuta ed insufficienza respiratoria.
Secondo le nuove direttive, anche la conferma dei test di laboratorio sulla presenza di un’infezione influenzale provocata dal virus di tipo A - sebbene il sottotipo non venga confermato nemmeno dai test più sofisticati - sarà considerata una prova sufficientemente evidente per definire un caso ‘probabile’.
Sempre secondo le direttive dell’OMS, un caso sarà confermato soltanto dopo aver eseguito l’esame apposito dei campioni, presso un laboratorio riconosciuto.
LIEVE PRESENZA DELL’INFLUENZA AVIARIA NELL’EMISFERO OCCIDENTALE
L’alta patogenicità del virus H5N1 dell’influenza aviaria, è stata rilevata nella popolazioni di uccelli selvatici e domestici in più di 50 paesi, ma non ha ancora fatto la sua apparizione negli Stati Uniti.
In data 28 agosto, il Ministero americano per l’Agricoltura (USDA) ha confermato che alcuni cigni muti selvatici, esaminati all’inizio del mese, non avevano mostrato segni del pericoloso ceppo virale, che ha ucciso circa 200 milioni di uccelli in circa tre anni dalla sua prima apparizione nel sud-est asiatico.
La dichiarazione dell’USDA ha reso noto che, la presenza di ceppi di influenza aviaria a bassa patogenicità negli uccelli selvatici, non costituisce un fatto insolito.
I ceppi a “bassa virulenza” sono molto differenti dagli altri tipi di virus, non circolano così rapidamente, e di solito non hanno effetti avversi sui volatili selvatici.
L’USDA e il Ministero degli Interni stanno lavorando con gli enti statali per condurre esami scrupolosi presso quelle popolazioni di uccelli selvatici considerati come portatori del virus.
Per continui aggiornamenti in merito, si prega di consultare la sezione Bird Flu (Avian Influenza) .