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ti61no
00domenica 27 maggio 2007 23:36
L'Inter chiude da cannibale

I nerazzurri si congedano dalla stagione dei record battendo 3-0 il Torino. A segno Materazzi, Maicon e il congedante Figo a cui San Siro tributa un'ovazione

MILANO, 27 maggio 2007 - Finisce in gloria la stagione nerazzurra: l'Inter batte 3-0 il Torino, con un gol di Materazzi, Maicon e Figo, e coglie il successo numero 30 della stagione. Per la formazione di Mancini 97 punti (+22 sulla Roma) con 80 gol fatti (42 nell'anno solare) e 34 subiti, imbattibilità esterna e secondo campionato consecutivo chiuso segnando in tutte le partite casalinghe.
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00sabato 1 dicembre 2007 00:36
Pallone D'oro: Kakà primo, Pirlo quinto, Totti decimo
Iniziano a delinersi le graduatorie per il Pallone d’oro, il cui vincitore (Kakà) è ormai noto a tutti. Nella classifica figurano al quinto posto Andrea Pirlo e al decimo, Francesco Totti. Ronaldinho solo dodicesimo.

A pochi giorni dalla proclamazione ufficiale del vincitore del Pallone d’Oro 2007 che come noto a tutti, salvo sorprese pressochè improbabili, sarà Ricardo Kakà, vengono rese note da indiscrezioni attendibili le posizioni degli altri campioni in graduatoria.

Al secondo posto, il campione del Manchester United, Cristiano Ronaldo mentre Messi del Barcellona è terzo.

Seguono Drogba e il primo degli italiani, Andrea Pirlo.
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00domenica 23 dicembre 2007 12:26
TOTTI, E' UN CUCCHIAIO DA RE
CON 23 GOL, E' IL MIGLIOR MARCATORE DEL 2007: "INTER, CI SAREMO FINO ALLA FINE"



Con la doppietta alla Sampdoria, ha raggiunto quota 23 reti in questo anno solare. E' nettamente il miglior marcatore del campionato italiano, in un 2007 indimenticabile: Scarpa d'oro e titolo di capocannoniere a livello personale, Coppa Italia e Supercoppa Italiana con la Roma. E per il 2008 c'è voglia di scudetto: "L'Inter non vincerà facile, noi ci saremo fino alla fine per realizzare un sogno".
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00lunedì 31 dicembre 2007 14:21
ADRIANO VA FUORI STRADA, POI COINVOLGE ALTRE 3 AUTO

ROMA - L'interista Adriano, prestato per sei mesi da Moratti al San Paolo, è rimasto coinvolto all'alba di oggi in un incidente d'auto a Rio de Janeiro, in un viale della zona ovest della città carioca. La notizia è stata data da Rete Globo e poi dal sito Globoesporte. Adriano ha perso il controllo della sua Audi TT ed è finito contro uno spartitraffico, poi la sua vettura è andata a sbattere contro altre tre. Non ci sono stati feriti, almeno così risulta finora.

Intanto la dirigenza del San Paolo ha precisato che le uscite notturne e le vicende di Adriano sono ora tollerate "perché il giocatore si trova ancora in vacanza", ma che le cose cambieranno non appena comincerà la stagione, in cui, nel primo semestre, i campioni del Brasile puntano con decisione alla Coppa Libertadores.
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00sabato 31 ottobre 2009 13:28
Inter, Mancini rescinde il contratto. Real in vista?
I tifosi del Real Madrid sono stufi, non il è caso di Manuel Pellegrini, allenatore cileno, che ancora predica pazienza: la sconfitta del Real Madrid, 4-0 per opera dell’Alcorcon, non ha scalfito l’autostima dell’ex allenatore del Villarreal, convinto com’è della forza della squadra. Passi l’assenza di Cristiano Ronaldo, ma il pesante ko in Coppa di Lega, unita alla debacle interna contro il Milan in Champions League, hanno fatto alzare i malumori nella capitale spagnola e il conduttore sudamericano è già sulla “lista nera” di Florentino Perez. Va bene, ma chi al suo posto? I nomi come ovvio si sprecano. Un sondaggio sul prestigioso quotidiano Marca ha proclamato come mister delle merenguers Michael Laudrup, già tecnico dell’Alaves.

Dopo di lui il Campione d’Europa Luis Aragones, ma anche Jorge Valdano: la situazione è incerta, d’altra parte Pellegrini è sicuro che i suoi ragazzi rifileranno cinque gol ai rivali dell’Alcorcon e batteranno il Milan a San Siro. Fatto sta che il cileno è in bilico e nonostante gli auguri di un Ronaldo titolare o di una squadra in campo con la cattiveria necessaria, contro gli avversari di Serie C i bianchi di Madrid si giocheranno una fetta di credibilità. La tensione nella capitale spagnola è piuttosto alta. Tra tanti nomi per la successione di Pellegrini, ecco due italiani: meno quotato Luciano Spalletti, più chanche per Roberto Mancini, in pensione dorata da un anno e mezzo e che ha da poco rescisso il contratto che lo legava all’Inter.

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00giovedì 5 novembre 2009 16:53
Mancini: "Non ho detto che sarei il migliore, ma sarebbe un onore allenare il Real Madrid"
Roberto Mancini con una dichiarazione rilasciata all’Ansa, ha smentito le frasi che gli sono state attribuitegli da un giornale spagnolo, “El Pais”, secondo il quale l’ex interista si sarebbe sponsorizzato apertamente per ricevere una chiamata dal Real. La frase contestata è la seguente: «Sono il migliore allenatore che possa avere il Real Madrid non a caso le mie iniziali sono R.M.». Il suo intento sarebbe stato quello di informare Florentino Perez della sua disponibilità ad allenare i galacticos. Sicuramente Mancini un pensiero molto serio al Real l’ha fatto, in special modo quando Pellegrini è stato pesantemente messo in discussione, e anche la sua decisione di risolvere il rapporto contrattuale con l’Inter è parsa essere più di un semplice indizio.

Queste le parole del Mancio: «Ogni allenatore sarebbe onorato di allenare il Real Madrid, io sono pronto per una nuova sfida. Ringrazio per l’attenzione ricevuta dalla stampa iberica anche se non ho contattato telefonicamente nessun giornalista e non ho rilasciato le dichiarazioni riportate oggi dalla stampa. Sono pronto per un nuovo club e per una nuova sfida in Italia o all’estero, qualsiasi allenatore nella sua carriera sarebbe onorato di poter sedere sulla panchina di un club prestigioso come il Real Madrid». Disponibile quindi di sicuro, disperato forse ancora no, anche se un anno e mezzo da disoccupato di lusso incominciano ad essere un po’ troppi per un allenatore che ha lasciato l’Inter con il tricolore sul petto.
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00giovedì 5 novembre 2009 16:57
Milan, un altro buco nell'acqua: sfuma il giovane Dominic Adiyiah
Negli ultimi tempi il Milan ha inanellato una serie di insuccessi, per quanto riguarda il mercato, che iniziano a diventare un po’ tanti; niente di preoccupante, colpi mancati che magari si sarebbero rivelati flop, ma certo è che i tifosi rossoneri un giorno recepiscono la notizia che questo o quell’altro giocatore vestirà la maglia del Diavolo, salvo il giorno dopo vedere che l’affare è saltato. Successe tempo addietro con Adebayor, ma sicuramente più eclatanti sono state le trattative saltate all’ultimo di quest’estate: prima Edin Dzeko del Wolfsburg, poi Aly Cissokho del Porto. Ed è di oggi la nuova che il promettente e giovane attaccante ghaniano Dominic Adiyiah non sarà milanista.

Nei giorni scorsi, quando si parlava del club di Via Turati per l’acquisizione di David Beckham, si sottolineava come Galliani avesse messo occhi e mani anche sulla stellina africana Adiyiah. Pallone d’Oro ai recenti Mondiali Under 20, vinti proprio dal Ghana, 8 gol siglati in 7 partite (in generale 17 in 16 gare) e riconoscimento importante (suoi predecessori Messi e Aguero). Attaccante completo, 20enne, sa segnare in tutti i modi, non disdegnando il mix più apprezzato di tutti: tecnica e potenza. Ma dove gioca questo ragazzo? In Norvegia, nel Fredrikstad, comprato per 150mila euro e pagato con un misero contrattino da 20mila euro.
Sì, era un buon affare, da chiudere in fretta; accordo coi norvegesi trovato in men che non si dica (1000% di plusvalenza, visto che il Milan avrebbe versato un milione e mezzo di euro nelle casse degli scandinavi), col giocatore era questione di dettagli. O quasi, perché ieri in Via Turati è accaduto l’imponderabile: Goran Milovanovic, procuratore del ghaniano, non ha accettato l’offerta dei rossoneri, che per il ragazzo avevano pronto un quinquennale da 300mila a salire, fino al milione di euro (eventuale) al quinto anno di contratto. No, Milovanovic ha chiesto una cifra tra l’1,5 e i 2 milioni di euro annuali, cosa inaccettabile per i dirigenti milanisti.

L’impressione è che l’affare non sia saltato del tutto, ma come ovvio dipenderà dalle volontà del giocatore e del suo agente. In ogni modo un osservatore del Milan, Andrea Valdinoci, ieri era in quel di Kiev per osservare un paio di elementi della Dinamo; in casa rossonera il mercato non è mai fermo e così sul suo taccuino sono finiti i nomi di Gerson Magrao, terzino ex Cruzeiro, e di Andriy Yarmolenko: soprattutto quest’ultimo potrebbe essere l’alternativa a Adijiah. Stessa età e ottimi impressioni nella doppia sfida contro l’Inter, a meno che non chieda 3 milioni all’anno…

ti61no
00martedì 10 novembre 2009 23:05
Striscia La Notizia: "Lippi non convoca Cassano dopo rissa con il figlio Davide"
Secondo un misterioso testimone, intervistato da Striscia la Notizia questa sera, Marcello Lippi non convoca Antonio Cassano a causa di un violentissimo litigio fra il calciatore e il figlio del C.t. Davide Lippi che avrebbe avuto luogo in una discoteca della Versilia nella primavera scorsa. Eccola venire fuori, puntualissima, la “brutta storia” che blocca la possibilità di Cassano di tornare in Nazionale, una brutta storia evocata e poi subito smentita da Riccardo Garrone appena qualche giorno fa.

Ci sarebbe dunque una motivazione personale all’origine dell’ostracismo di Lippi nei confronti nell’attaccante della Sampdoria. Questo litigio, che sarebbe sfociato in una rissa, viene fuori in maniera un po’ curiosa solo a distanza di diversi mesi nonostante sia avvenuto di fronte a diversi testimoni oculari.

Un altro elemento con “non torna” è in realtà proprio la collocazione temporale dello scontro: è da molto molto più tempo, sin dalle qualificazioni ai Mondiali 2006 che Lippi non sembra ritenere Cassano meritevole della maglia azzurra. Certo è che proprio il fatto che il commissario tecnico “non veda” Cassano potrebbe aver dato il via al litigio con Davide Lippi e potrebbe essere la pietra tombale sulla possibilità di vedere il nome del barese fra i 23 che andranno in Sud Africa nel giugno prossimo.

ti61no
00sabato 28 novembre 2009 22:53
Ricordate Kallon? E' tornato in patria e gioca nel suo club
Mohamed Kallon non ha nessuna intenzione di smettere col “calcio che conta“. Il suo ritorno in Sierra Leone è funzionale soltanto a tenersi in forma, dare una mano al suo club e tentare poi dalla prossima finestra di mercato di strappare un nuovo contratto a qualche società più o meno prestigiosa. Ora però se ne sta a Freetown dove controlla che il Kallon FC (sì, proprio così) se la passa bene: è forse il primo caso di presidente-giocatore, e a 30 anni rimane ancora un dignitoso atleta. Nel 2002 acquistò per 30mila dollari (una inezia per lui) il Sierra Fisheries, formazione della massima serie locale con un passato discreto (tre scudetti): ne cambiò nome e iniziò a finanziarlo massicciamente, fino a farlo diventare di nuovo campione della Sierra Leone, nel 2006, e vincitore di una Coppa di Lega l’anno dopo.

Intanto lui se ne stava nel Principato di Monaco, a cercare di metterla dentro come aveva sempre, più o meno, fatto. A 15 anni era già titolare nel Tadamon Sour, squadra del Libano, a 16 se ne volò addirittura fino a Stoccolma per giocare con una sconosciuta squadra della capitale svedese, lo Spanga. E lì che l’Inter lo notò e se lo portò ad Appiano Gentile: in più di un lustro però ha girato in lungo e in largo l’Italia (con la parentesi a Lugano), da Reggio Calabria a Vicenza, da Bologna a Genova passando per Cagliari. Poi il ritorno alla base: nell’anno dello scudetto sfiorato (correva l’anno 2002), Kallon fu il secondo marcatore della squadra dietro Vieri, con 9 centri. Fu al termine di quella stagione che comprò il Fisheries e lo rinominò.

Ancora un paio di anni in Lombardia, quindi l’avventura monegasca durata tre anni tra alti (pochi) e bassi; poi Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, con una breve e insulsa tappa ad Atene, con l’Aek. Negli ultimi anni della sua carriera il prestigio dei campionati in cui ha militato è stato inversamente proporzionale ai soldini che ha tirato su; ma ora vuole ritentare con l’Europa: cosa c’è di meglio che rimettersi in sesto difendendo i colori della propria squadra (letteralmente)? Il fratello Kemokai Kallon, sette anni più grande, è il difensore e capitano (in passato anche un gol in Svezia con la maglia del Norrby) e lo aiuta col club: il Kallon FC è un affare di famiglia.
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00domenica 29 novembre 2009 23:57
San Siro: tifoso cade dal secondo anello, è in coma
Versa in gravi condizioni il 36enne tifoso dell’Inter precipitato dal secondo anello di San Siro durante Inter-Fiorentina. Appartiene al gruppo della banda “Bagai”. Il fattaccio, secondo la versione più gettonata, è avvenuto al momento del vantaggio siglato da Milito quando l’uomo, per esultare, è salito sulla balaustra, ha perso l’equilibrio ed è caduto al primo anello. Nel drammatico volo il tifoso ha travolto un’altra persona, un supporter nerazzurro 46enne ovviamente ignaro di quanto stava per accadere.

Secondo un’altra versione, invece, l’uomo si sarebbe sentito male mentre esultava per il gol di Milito: il malore e non l’esultanza sarebbe all’origine della caduta. Il tifoso cascato dal secondo anello è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale Humanitas di Rozzano, mentre il 46enne è ricoverato al San Carlo di Milano.
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00martedì 8 dicembre 2009 15:18
Catania: via Atzori, arriva Mihajlovic
La sconfitta (2-3) rimediata a Siena è risultata fatale all’ormai ex tecnico del Catania, Gianluca Atzori. La decisione presa dal presidente etneo, Nino Pulvirenti, e dall’amministratore delegato Pietro Lo Monaco, è ormai definitiva. I due, dopo aver rinnovato più volte la fiducia ad Atzori nelle scorse settimane, quest’oggi, alla fine di un consulto, hanno sciolto ogni dubbio propendendo per l’allontanamento di Atzori. Si chiude così dopo sole 15 giornate l’avventura del più giovane allenatore della serie A che ha raccolto solo 9 punti.
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00mercoledì 23 dicembre 2009 20:43
Manchester City, Mancini frastornato tra gaffe, propositi, giocatori scettici e 112 milioni da spendere
Evviva, avranno esultato in Inghilterra dove i quotidiani hanno potuto scrivere di tutto e di più all’indomani della presentazione di Roberto Mancini quale nuovo allenatore del Manchester City. Innanzitutto il passato recente del club, con l’esonerato Mark Hughes che sta pensando di ricorrere agli avvocati: “Vista la velocità con la quale si sono affrettati ad annunciare il mio successore, è chiaro che il club aveva preso questa decisione tanto tempo fa. All’inizio della stagione, i proprietari avevano accettato il fatto che il sesto posto, o i 70 punti, sarebbe stato un obiettivo realistico ed è questo che abbiamo detto anche ai giocatori. Ed eravamo perfettamente in linea con il progetto quando sono stato licenziato” le parole del gallese. Che critica l’atteggiamento della società.

Garry Cook aveva in mente di esonerarlo già da settimane, ma non gli era ancora stato comunicato niente perché al nuovo allenatore, Mancini per l’appunto, gli si voleva affidare il team partendo con match più soft (esordio con lo Stoke City). Cook ha smentito, non Mancini che con un imperdonabile gaffe ieri nel corso della presentazione ha ammesso i contatti a inizio mese. Il trainer jesino, povero, si trova a fronteggiare uno spogliatoio caldo con alcuni giocatori rimasti legati a Hughes e che male hanno preso la notizia del cambio di tecnico: “Chi non gioca per me se ne può anche andare” ha tuonato il nuovo allenatore dei Citizens, a cui è stato dato un budget di 100 milioni di sterline per aggiustare la squadra. Che secondo Mancini potrà arrivare al quarto posto, in Champions League.

C’è chi dice che Robinho e Adebayor siano già messi sul mercato, ma a riempire le colonne dei quotidiani britannici sono le indiscrezioni circa i giocatori che potrebbero approdare al City of Manchester Stadium; alcuni improbabili, altri possibili. Il nome più gettonato è quello di Antonio Cassano, stimato da Mancini e pronto ad accettare la sfida (alla Samp 25 milioni di euro); ma anche Zamparini potrebbe cedere e lasciar partire Simon Kjaer per quasi 15 milioni. Più impervie (per non dire impossibili) le strade che porterebbero a Giorgio Chiellini e Maicon, due giocatori espressamente richiesti allo sceicco dall’ex interista. La società, dal canto suo, ha proposto possibili acquisti: Cristian Ansaldi del Rubin, Cesar Azpilicueta dell’Osasuna e Daniel Carrico dello Sporting Lisbona.

E ancora: John Terry (50 milioni di euro pronti per tentare l’assalto), il compagno di squadra e di reparto, Ricardo Carvalho, Yaya Toure del Barcellona, Alexandre Pato, Karim Benzema. Insomma, fantasia a manetta che pare non aver limiti (anche Gattuso, per dire, accostato al club), così come quella di Mancini che per l’anno prossimo promette lo scudetto.

ti61no
00mercoledì 23 dicembre 2009 20:52
Pandev vince la sua battaglia contro la Lazio e Lotito, ora è libero... di cercare un'altra squadra
Il gran giorno è arrivato, con esso la sentenza del Collegio Arbitrale della Lega: Goran Pandev non è più un giocatore della Lazio, contratto risolto coi biancocelesti condannati a risarcire il macedone con 160mila euro più le spese legali. Grande vittoria per l’attaccante che negli ultimi giorni, insieme al suo avvocato Mattia Grassani, aveva via via preso fiducia, anche se le parole di Lotito e dell’avvocato Gentile non lasciavano dormire sonni tranquilli (”Non abbiamo violato le regole. Tutto rientrava nella regolarità del contratto“). La società si difendeva asserendo che il giocatore poteva comunque prendere parte alla parte atletica degli allenamenti, venendo escluso da quella tattica perché non convocato.

Ma Pandev e i suoi legali hanno sempre lanciato alla Lazio l’accusa di mobbing, fino alla sentenza di questo pomeriggio, una vera e propria liberazione per lui e per Grassani che così si pronuncia: “Ci sono otto pagine di motivazione, ed ora me le leggerò con calma. Se ho sentito Goran? Gli ho mandato un sms. Questa vicenda lo ha provato molto. Adesso è libero da impegni con la Lazio, si prenderà una pausa, poi il naturale sviluppo sarà trovare un’altra squadra. Questo è un precedente importante per una vicenda contrattuale del genere. Pandev aveva perso fiducia? Il procedimento ha avuto improvvisi arresti e nel corso dei mesi il giocatore si domandava come funzionasse la giustizia sportiva per una materia così delicata. Da quando l’arbitrato è cominciato, ovvero l’11 dicembre con la prima udienza, direi che Pandev ha avuto la certezza che il suo iter si concludesse in tempo utile per l’apertura del mercato di gennaio“.

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00sabato 26 dicembre 2009 21:33
buona la prima di Mancini
Esordio vincente per Roberto Mancini sulla panchina del Manchester City. I biancoazzurri battono infatti per 2-0 in casa lo Stoke City, confermandosi nella zona utile per la lotta al quarto posto.
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00domenica 27 dicembre 2009 17:40
Sceicco, un miliardo per il Real
As, l'astronomica offerta arriva da Abu Dhabi

ROMA - Un miliardo di euro. Questa è l'astronomica cifra, qualcosa di mai visto nel mondo del calcio, che lo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan, membro della famiglia reale di Abu Dhabi ed attuale proprietario del Manchester City, è pronto ad offrire per acquistare il Real Madrid. Lo scrive, sia sul giornale in edicola che su quello online, il quotidiano sportivo spagnolo 'As', che non sembra aver dubbi sulla concretezza del progetto dello Sceicco. Ma la stessa fonte sottolinea anche come il Real sia "un club di football, non una società sportiva anonima e nel suo Statuto sociale non è prevista la possibilità di una vendita". "Ma nel titolo 5 del suddetto Statuto - precisa il quotidiano - viene contemplata l'opzione di una trasformazione, fusione o estinzione dell'entità attraverso un referendum fra tutti i soci".

In ogni caso, lo Sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan ha dato mandato ad alcuni intermediari di trattare con il presidente del Real Florentino Perez che a sua volta avrebbe delegato, sempre secondo 'As', il direttore generale esecutivo José Angel Sanchez. La riunione fra le parti dovrebbe tenersi all'inizio di quest'anno. Cosciente che, per ragioni sociali, è molto difficile (se non praticamente impossibile) comprare il Real Madrid, lo Sceicco Mansour potrebbe decidere di entrare comunque nel club, rilevandone i debiti. Il suo vero desiderio rimane però quello di diventare proprietario di quello che la Fifa ha proclamato "il club del ventesimo secolo", per avere il quale dovrebbe poi rinunciare, per questioni regolamentari, al controllo del Manchester City, ostacolo aggirabile affidando la società inglese a qualche altro membro della Famiglia Reale di Abu Dhabi.
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00lunedì 28 dicembre 2009 16:43
Venditti: "La penso come Mou: la Roma è l'anti-Inter"
Anche il popolare cantante romano e romanista Antonello Venditti ha detto la sua sul campionato e su chi potrà essere la vera anti-Inter. Ecco le sue parole: "Io sono d’accordo con Mourinho e Sacchi: anche in questo campionato la Roma è l’unica vera rivale dell’Inter. È arrivato Toni, che piace a Ranieri: così possiamo davvero sognare più del 4˚ posto".
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00lunedì 28 dicembre 2009 17:17
Vialli: "Mourinho fa un culo così a chi lo critica"


E' in Sudafrica per giocare a golf, la sua passione, ma raggiunto per un'intervista Gianluca Vialli parla del campionato e dell'Inter: "Per le avversarie dei nerazzurri la vedo durissima - ha detto -, è improbabile un crollo totale dell'Inter. Tutti cercando di far arrabbiare Mourinho ma lui si mette l'elmo e gli fa un culo così... La lotta è solo per il secondo posto, il Milan non ha rinunciato al primo ma sotto sotto sa che l'Inter è irragiungibile. E' vero, avevo snobbato il Milan, poi Borriello e Ronaldinho si sono risvegliati e mi sono dovuto ricredere. La Juve? Ancora in cantiere, non ci possiamo aspettare subito rose e fiori".

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00venerdì 1 gennaio 2010 18:03
Gila ammette: "Samuel, difensore davvero tosto"

In Italia resta l'Inter la squadra da battere, Juve e Milan sono un gradino sotto i nerazzurri. Tra i difensori che ammiro di piu ci sono Mexes, Samuel e Chiellini. L'argentino dell'Inter se è in giornata è difficilissimo da superare, è uno davvero tosto."
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00sabato 2 gennaio 2010 23:48
Il City non si ferma più

La squadra di Manchester vince 1-0 in FA Cup. E' la terza vittoria consecutiva targata Roberto Mancini senza subire gol dopo l'uno-due in Premier League contro Stoke e Wolverhampton. Il Liverpool pareggia in casa del Reading ed è costretto al replay
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00venerdì 8 gennaio 2010 21:31
Coppa d'Africa: agguato all'autobus del Togo, feriti alcuni calciatori, morto il conducente
Pomeriggio di terrore e sangue in Angola, quando mancano soltanto due giorni al fischio d’inizio della Coppa d’Africa che proprio in quel paese si giocherà. L’autobus che trasportava i giocatori del Togo, la nazionale di Emmanuel Adebayor, è stato preso d’assalto da un gruppo di ribelli angolani che hanno scaricato sul mezzo raffiche di pallottole. Il bilancio dell’agguato è pesantissimo, sarebbe morto sul colpo l’autista del pullman, mentre sono almeno quattro i feriti in gravi condizioni tra cui due calciatori, il medico sociale e l’allenatore dei portieri.

L’autobus aveva appena attraversato la frontiera tra il Congo, dove la rappresentativa togolese era stata in ritiro, e l’Angola quando all’improvviso si è trovato sotto una pioggia di colpi di mitragliatrice. I giocatori e gli altri occupanti del veicolo si sono nascosti tra i sedili nell’attesa che l’attacco, durato venti minuti, finisse. Ad avere la peggio, secondo il racconto di Dossevi, centrocampista in forza al Nantes, sono stati Serge Akakpo e Kodjovi Obilale. A destare maggiori preoccupazioni sono proprio le condizioni del secondo portiere Obilale, l’estremo difensore in seguito al ferimento ha perso molto sangue. Meno grave invece la situazione di Akakpo, ferito alla schiena.

A questo punto non è chiaro cosa deciderà di fare il Togo, è molto probabile che la federazione deciderà di non far disputare la competizione alla squadra sotto choc, forse richiederà anche la sospensione dell’intera manifestazione, l’esordio era programmato per lunedì contro il Ghana. Di questa opinione sono anche i calciatori, sia Dossevi che Romao hanno infatti dichiarato di non essere in grado di scendere in campo dopo quello che è accaduto nel pomeriggio, lo stesso vale per tutti gli altri compagni anche se non hanno avuto modo di rilasciare dichiarazioni. La manifestazione africana non comincia sotto una buona stella, sembra comunque assurdo che per il calcio si possa arrivare a commettere gesti di tale violenza, ammesso che sia il pallone la vera causa di quanto accaduto oggi.
ti61no
00martedì 12 gennaio 2010 00:01
Juve-Hiddink: c'è il via libera
La vittoria col Parma aveva calmato le acque e Ferrara aveva allontanato per un attimo il fantasma di Hiddink. Ora, dopo il crollo col Milan, la sua ombra avanza prepotentemente, tanto più che la Federazione russa ha accolto la richiesta, presentata dallo stesso olandese, di poter ricoprire oltre al ruolo di ct anche quello di allenatore di club. Via libera, dunque, per la Juventus. Intanto anche i tifosi bianconeri hanno abbandonato Ferrara.


Hiddink ottenne un'analoga autorizzazione lo scorso anno per assumere le redini del Chelsea. Secondo il sito sports.life.ru, che riporta la notizia, la Juve gli offrirebbe circa 7 milioni di euro l'anno più eventuali premi.

Ferrara non molla e non crede di rischiare il posto ma la realtà è un'altra: la disfatta casalinga contro il Milan chiede infatti una svolta importante in casa Juventus e il tecnico potrebbe anche rimetterci subito la panchina, salvata in extremis con il successo nella trasferta di Parma. Questa è una delle ipotesi: come quella di tenere Ferrara fino a mercoledì quando è in programma la gara degli ottavi di Coppa Italia contro il Napoli, o di chiudere la stagione senza rivoluzioni e lavorare già da ora per la Juve che verrà. Il nome per il cambio immediato è quello di Guus Hiddink, ma non è da escludere il ricorso a un 'traghettatore'.

Ora Ferrara è più solo che mai, perché lo hanno abbandonato anche i tifosi, che per la prima volta gli hanno dato il benservito, invitandolo senza troppi giri di parole a togliere il disturbo. Mentre Alessio Secco, Direttore Sportivo bianconero, ha glissato con un semplice ''Ferrara? Nessun commento questo non è il momento delle parole, ma quello dei fatti''.

11 gennaio 201016:59

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00martedì 12 gennaio 2010 00:10
Tevez centra il tris e Mancini cala il poker
Il Manchester City batte 4-1 il Blackburn e vola al quarto posto in classifica. Grande prestazione dell'argentino che segna una tripletta di splendida fattura, mentre gli altri gol sono di Richards e Pedersen. Il tecnico italiano centra il quarto successo in altrettante panchine inglesi [SM=g1658271]

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00martedì 9 febbraio 2010 21:22
Calderon-shock: "L'Inter poteva soffiare Cristiano Ronaldo al Real!"
L'affare multimilionario che ha portato Cristiano Ronaldo al Real Madrid dal Manchester United ha avuto un impedimento: l'inserimento dell'Inter nella trattativa. La rivelazione shock è dell'ex presidente delle merengues Ramon Calderon, che in un'intervista esclusiva ad Eurosport svela alcuni retroscena dell'acquisto del portoghese. L'ex numero uno della Casa Blanca ha rivelato in particolare due fatti davvero clamorosi: il Barcellona cercò fino all'ultimo di soffiare Ronaldo al Real e soprattutto l'Inter si inserì nell'operazione tra Manchester United e Real Madrid.

Ecco le parole di Calderon: "Cristiano arrivò a un accordo con il Manchester United già l'8 dicembre 2008 per il trasferimento a Madrid. Per questo nell'estate passata non c'è stata alcuna trattativa, il trasferimento era già concluso. Il giocatore poi come promessa, nero su bianco, accettò una clausola di 30 milioni di euro in caso di mancato trasferimento. Poi, ed è la prima volta che lo dico, il Barcellona e l'Inter entrarono nella trattativa. Fu una situazione difficile perchè il Manchester United era disposto anche a risolvere la clausola da 30 milioni a favore dei due club interessati. Lo sanno tutti che non c'è un buon rapporto tra Real Madrid e Manchester United. L'opzione Barcellona era molto interessante e lo stesso club catalano era disposto a fare qualsiasi sforzo per soffiare una stella del genere ai rivali di Madrid. La situazione è stata risolta dallo stesso giocatore che rimase fedele al Real Madrid".
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00lunedì 15 febbraio 2010 14:27
De Laurentiis pungola Mourinho, lo Special One risponde attaccando il presidente del Napoli e... la Juve
Parole roventi nel cuore del San Paolo, a pochi minuti dal fischio finale di Rosetti: 0-0 tra Napoli e Inter, partita intensa (ma non propriamente bella), alla fine da ambo le parti il bicchiere sembra mezzo vuoto. Ma a parte le dichiarazioni più o meno di rito da parte dei protagonisti, dai microfoni di Sky spicca la polemica a distanza tra il presidente dei partenopei, il “verboso” Aurelio De Laurentiis, e il tecnico nerazzurro, quel José Mourinho che non accetta critiche ma solo i complimenti. Così il magnate cinematografico se ne esce con un pittoresco: “Mourinho nella mia eventuale lista degli allenatore sarebbe l’ultimo. Io non cambierei Mazzarri con Mourinho nemmeno se me lo regalassero. Come attore invece lo prenderei“, e il lusitano dopo poco replica piccato.

“Quel signore piccolino che è stato a parlare con voi, che crede che il calcio sia Hollywood, parla parla parla, oggi gli è andata bene ma non sempre sarà così” col suo solito tono impavido al limite della provocazione. Ma come al solito, ormai non è una novità, nel post-partita lo Special One è particolarmente ispirato; così ne approfitta per parlare dell’operato dell’arbitro, come piace a lui: “Ho fatto i complimenti a Rosetti perché mi è piaciuto il suo atteggiamento e perché la panchina è troppo lontana da situazioni che non si possono vedere bene, però mi hanno detto che c’era un rigore nettissimo (presunto fallo di mano di Aronica su cross di Maicon, ndr), uguale a uno che Rosetti ha dato a Bari e che non ha dato oggi. Se dimentichiamo questo piccolo grande episodio ha fatto bene, purtroppo per noi ha sbagliato con noi anche oggi“.


E’ uno spunto, per andare a parare altrove, seguendo uno “stream of consciousness” da far rabbrividire il buone Joyce: “Devo dire che per gioco, per atteggiamento per aggressività non meritavamo di perdere la partita, il pareggio è un risultato che dobbiamo accettare, dimenticando questo rigore nettissimo. Meglio dimenticare sennò paghiamo altre multe. Però chissà, a me sembra che siamo noi che paghiamo gli errori degli altri. Perché quello che è successo oggi a Torino, quando la Juve gioca con il Napoli per un posto in Champions League, sicuramente condiziona un po’ le decisioni. Il rigore di oggi e quello dato da Saccani contro la Lazio… solo in Italia si vedono certe cose, ma per fortuna noi competiamo con il Milan e altre squadre per altri obiettivi“. Il commento di Mazzarri: “Sono contento per la prova dei ragazzi ma anche dispiaciuto perché sul piano delle occasioni e del gioco meritavamo vittoria“. Punto.
ti61no
00lunedì 15 febbraio 2010 16:10
Ulivieri,norma bestemmie dura applicarla


(ANSA)-ROMA, 15 FEB-Regola giusta, ma difficile da applicare. Il capo dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri vede cosi' l'espulsione per bestemmia dopo il caso Buffon.All'indomani dell'episodio relativo al portiere della Juve colto in tv nel dire una presunta espressione blasfema (lui ha detto invece di essersela presa con lo zio), Ulivieri gli da' ragione: 'E' stato un mio giocatore e mai l'ho sentito bestemmiare. Forse ha ragione a dire di essere stato frainteso. Altra cosa e' se ti sente l'arbitro, ma cosi'...'.
ti61no
00venerdì 19 febbraio 2010 17:56
Galliani,non passo a Juve o Real


(ANSA) - MILANO, 19 FEB -L'ad del Milan Adriano Galliani smentisce 'in maniera categorica' la notizia di un suo passaggio alla Juve o al Real Madrid a fine stagione Galliani definisce 'insussistente' l'ipotesi che si sia incrinato il rapporto fra lui e il patron rossonero Silvio Berlusconi. 'Smentisco - spiega - sia la notizia su un mio possibile 'passaggio' alla Juventus o al Real Madrid, sia l'incrinatura dei miei rapporti con Berlusconi, cui mi legano sentimenti di affetto e stima da oltre 30 anni'.
ti61no
00venerdì 26 febbraio 2010 12:56
Baggio: "Un giorno potrei fare l'allenatore"

Roberto Baggio, l’idolo indiscusso che ha unito generazioni di appassionati di tutto il mondo e tifosi di diverse bandiere, torna a parlare in occasione di un’iniziativa editoriale della Gazzetta dello Sport con Raitrade dedicata alla carriera dell’ex Pallone d’oro con 10 dvd dal titolo «Io che sarò Roberto Baggio». Il divin codino non esclude del tutto un ritorno in grande stile nel calcio. Il corso per allenatori di Coverciano potrebbe essere un’ipotesi ed è lui stesso a confermarlo: “Dal divano di casa è facile guidare una squadra, ma potrei prendere in considerazione l’ipotesi di allenare in futuro. È una sfida e a me le sfide piacciono”. Poi una battuta sull’Inter vista a San Siro contro il Chelsea: “Non era una partita facile quella dell’Inter contro il Chelsea. I nerazzurri hanno giocato bene, è chiaro che ci vuole un risultato importante al ritorno“. Una giusta critica al calcio di questi anni: “Non approvo il razzismo nel calcio. E’ assurdo che ci sia questa stupidità”.


E Cassano in nazionale? Per Baggio “è un grande talento e può cambiare le partite in qualsiasi momento. Gli allenatori ovviamente hanno le loro esigenze ma Cassano ha la capacità di farsi valere. D’altronde le porte della Nazionale sono aperte per tutti e lo saranno anche per lui”. Infine il ricordo più brutto della sua carriera sportiva, la finale mondiale persa contro il Brasile ai rigori: “Se c’è una partita che rigiocherei è la finale di Usa ‘94. Quella partita è il mio peggior incubo, me lo porto dietro e me lo porterò dietro sempre. Il rigore sbagliato? E’ difficile anche per me spiegarlo, non ho mai tirato alto un rigore. L’avevo calciato come tantissime altre volte, ero tranquillo, non c’è una spiegazione logica. Ogni tanto penso ‘magari qualcuno ha abbassato la porta…“.





ti61no
00sabato 27 febbraio 2010 22:36
Mancini travolge il Chelsea, Manchester United ad un solo punto

Grazie ad una straordinaria prestazione del duo offensivo Bellamy-Tevez (una doppietta a testa) il Manchester City di Mancini sbanca Stamford Bridge, infliggendo un pesantissimo poker al Chelsea. Dopo un primo tempo equilibrato, nel quale gli uomini di Ancelotti si erano portati in vantaggio con Lampard, subendo poi allo scadere il pari dell’argentino ex Red Devils, i padroni di casa sono letteralmente crollati, incassando tre reti in rapida sequenza e chiudendo l’incontro in nove uomini per le espulsioni di Belletti e Ballack, andando a segno solo nel finale ancora con Lampard per il definitivo 4-2. Prima dell’incontro freddezza e niente stretta di mano tra Bridge e Terry, protagonisti nelle ultime settimane di una nota vicenda di gossip. Approfittano del passo falso i rivali del Manchester United, al quale i cugini hanno fatto un inaspettato regalo, consentendogli di portarsi a -1 dalla vetta grazie alla netta vittoria per 3-0 (due gol del sempre più decisivo Rooney e uno di Owen) sul West Ham.
ti61no
00venerdì 19 marzo 2010 13:52
Ranking Uefa, la Juve vanifica l'impresa dell'Inter
Dopo la bella qualificazione dell'Inter, che ha restituito ossigeno alle speranze italiane di mantenere il quarto posto Champions respingendo l'assalto tedesco, la Juventus, crollando a Londra contro il Fulham, ha dato un'autentica mazzata alle aspettative del nostro movimento calcistico. In Europa League infatti da ieri sera l'Italia non ha più alcuna rappresentante, mentre complessivamente è solo l'Inter a portare avanti il vessillo tricolore, proprio la squadra che viene più criticata per le sue strategie di mercato esterofile. Fatto sta che neanche la qualificazione nerazzurra ai quarti del torneo principale d'Europa potrebbe essere sufficiente a conservare la quarta piazza Champions, perché il ranking Uefa potrebbe essere alterato dalla qualificazione, in Europa League, di Wolfsburg e Amburgo (eliminato solo il Werder Brema), che si unisce a quella del Bayern ai danni della Fiorentina. A questo punto non resta, per tutti gli italiani, che tifare per un'Inter il più lontano possibile in Champions League...

ti61no
00venerdì 2 aprile 2010 18:23
Vieri all'attacco dell'Inter
"Revocate lo scudetto 2006"

L'ex attaccante nerazzurro avanza la paradossale richiesta alla Procura federale della Figc in base agli atti dell'inchiesta penale sui dossier illeciti in cui figura come parte lesa per una presunta attività di spionaggio ai suoi danni. Bobo ha chiesto anche l'interdizione di Moratti dalle cariche.

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