La casa giapponese si ritira
La Kawasaki si ritira dalla MotoGP. La decisione -clamorosa- è stata comunicata con una lettera ai dipendenti, a cominciare da Marco Melandri, appena ingaggiato per la stagione 2009. Niente più gran premi, sospensione dell'attività dell'intero reparto corse. Un reparto corse glorioso, anche se un po' decaduto: 89 vittorie dal 1971 ad oggi, conquistate nelle varie classi del motomondiale, nessuna in MotoGP.
La mossa è dovuta alla crisi economica internazionale, come annunciato dalla casa delle celeberrime moto verdi. Una crisi che sta creando il panico in Giappone, che ha determinato il ritiro della Honda dal Mondiale di Formula 1, della Subaru e della Suzuki dal Mondiale Rally e che ora oscura con un'ombra lunga l'intero motorismo internazionale.
Melandri è a piedi, così come il suo compagno l'americano John Hopkins, e non sarà facile rientrare, anche senza pretese di retribuzione (è mistero sullo stipendio visto che pare non abbia ancora firmato) magari chiedendo un aiuto al Team Gresini, a quel punto al posto di Elias, con il quale Gresini corse e vinse 5 gran premi tra il 2005 e il 2006 utilizzando moto Honda. Oppure rivolgendosi a Martinez che potrebbe prendere le Kawa (belle e pronte per il 2009) e costruirci attorno un team.
Perchè la cosa strana è questa: le moto c'erano e ci sono, quello che non vogliono fare nelle stanze dei bottoni giapponesi è gestire una squadra, budget necessario compreso. Se qualcuno riuscisse a mettere su un team a tempo di record, le verdone - assicurano gli uomini in verde - ci sono e prego prendetele pure.
Ma il problema a questo punto è più vasto. Con il rischio che questa decisione ne trascini altre, analoghe, visti i costi e le difficoltà di reperire sponsor adeguati. Una motoGp destinata ai team satelliti costa circa tre milioni e mezzo di euro l'anno: una cifra che offre un parametro per valutare gli oneri di un team ufficiale. Oneri che in questo momento spaventano persino un colosso mondiale, per non parlare chi da questi colossi dipende.
Forte, molto forte, a questo punto il sospetto che Suzuki possa seguire le orme dei saluti, mentre Capirossi e Vermeulen toccano tutto quello che possono toccare
Intanto Marco Melandri ha rilasciato le prime dichiarazioni su una vicendo che potrebbe addirittura costringerlo a restare fermo per un anno intero. "Posso solo sperare di svegliarmi il primo gennaio e scoprire che è tutto un brutto sogno", ha detto il ravennate, aggiungendo: "Devo aspettare e sentire qualcuno, al momento non so davvero nulla".