La guerra russo-polacca

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pius Augustus
00domenica 29 ottobre 2006 17:49
I motivi del conflitto
Proprio nel momento in cui i comunisti russi trionfavano sui nemici interni rappresentanti dall'Armata Bianca, nell'aprile del 1920 essi furono attaccati in maniera massiccia dalla Polonia: i governanti polacchi, insoddisfatti dai confini definiti al termine della Prima guerra mondiale col trattato di Versailles, decisero di approfittare della debolezza del nuovo regime rivoluzionario appena uscito dalla guerra civile per recuperare i territori appertunita due o tre secoli prima alla "Grande Polonia".

In base ai trattati di pace ed alle regole imposte dalla Società delle Nazioni, l'attacco era illegale e i paesi associati avrebbero dovuto scendere in campo in favore della futura URSS; tuttavia l'ostilità anticomunista di molte nazioni (Winston Churchill aveva affermato che "il bolscevismo deve essere strangolato nella culla", cioè appena nato) fece in modo che le grandi potenze capitalistiche non solo lasciarono i moscoviti al loro destino ma anzi rifornirono i polacchi di armi e viveri.


[modifica] L'andamento della guerra
Presi in controtempo, i "rossi" soffrirono inizialmente i volenti attacchi della Polonia, guidati dal maresciallo Józef Pilsudski: tra maggio e giugno l'esercito polacco dilagò entro i confini russi, conquistando di forza la città di Kiev l'8 maggio. Sentitosi attaccato in prima persona, il comandante dell'Armata Rossa Leon Trotsky diede ordine al maresciallo Tukacevsky di rispondere con una grande manovra: il 13 giugno Kiev venne ripresa dai russi, l'11 luglio i comunisti entrano a Minsk, il 14 luglio oltrepassano Vilnius, mentre i polacchi sono costretti a ritirarsi precipitosamente al di là del fiume Bug.

La reazione dei bolscevichi fu quindi rapida ed efficace, dato che nei russi si era sparsa l'idea che questa fosse una guerra di libertà e d'indipendenza da combattere non solo per ragioni ideologiche ma anche per motivi di salvaguardia dell'autonomia bolscevica. Alcuni dirigenti del PCUS, tra cui Lenin, non si limitarono a voler chiedere qualche territorio agli avversari ma spinsero affinché l'Armata Rossa giungesse a Varsavia, in modo che nella capitale fosse scoppiata una rivoluzione comunista, con l'eventuale formazione di una Repubblica socialista sovietica polacca: ormai divenute alleate perché guidate entrambe dai principi del comunismo, Russia e Polonia avrebbero firmato un trattato di pace "senza annessioni nè conquiste".

Altri dirigenti però, come ad esempio Stalin, auspicavano un'occupazione militare della nazione: la divisione tra i capi politici si rifletté in poco tempo anche nel fronte est. L'1 agosto Tukacevsky è a Brest, e dopo una veloce marcia dieci giorni dopo è alle porte di Varsavia. Parve in quel momento che i bolscevichi russi fossero sul punto di seguire l'esempio dei giacobini francesi, affidando ai loro eserciti il compito di diffondere la rivoluzione del marxismo in Europa. Ma, a fine agosto, una controffensiva polacca costrinse i russi ad un consistente arretramento.

I motivi della fermata di quella che sembrava per i comunisti una marcia trionfale sono ancora oscuri, ma è chiaro che le differenze sul da farsi nelle opinioni dei generali russi ebbero solo effetti negativi: Tukacevsky, il più saggio ed anziano tra i militari, tentò di convincerli ad una situazione di compromesso ma il 16 agosto fu attaccato a sorpresa e battuto davanti a Varsavia. Il giorno il fronte russo era ormai spezzato e ai rossi non restò altro che effettuare una ritirata strategica.

L'intervento della Francia in favore della Polonia non ebbe però la conseguenza di ri-penetrare in territorio russo: a seguito di numerose ed inutili battaglie di logoramento, le due parti in causa valutarono attentamente l'idea della fine delle ostilità.


[modifica] Trattati di pace e conseguenze
Il 21 settembre i franco-polacchi proposero al governo di Lenin un armistizio, che i comunisti accettarono in dicembre. Dopo una serie di leggere "scaramucce" tra i due eserciti, si arrivò alla firma di un trattato di pace, noto come Pace di Riga, steso nel marzo del 1921 e firmato il 20 ottobre dello stesso anno.

In buona sostanza la guerra Russo-Polacca si concluse in una divisione della Bielorussia tra l'URSS e la Polonia, ma quest'ultima ebbe in parte accontentate le sue aspirazioni territoriali annettendo ed incorporando ampie zone dell'Ucraina. Questo successo (seppur non totale) diede all'opinione pubblica che la Repubblica di Polonia fosse uno stato forte e potente capace di competere militarmente con le più grandi nazioni del mondo.

Anche se la teoria della "rivoluzione permanente" poteva dirsi per il momento accantonata, la Russia comunista aveva resistito in poco più di tre anni ad una rivoluzione, un colpo di stato, una guerra civile, un accerchiamento formato da tutte le potenze capitaliste ed una guerra aperta dichiaratagli da uno Stato appena formato: in poche parole, il leninismo non trionfava ma perlomeno resisteva coraggiosamente. Inoltre, la guerra contro l'aggressione straniera aveva comunque accresciuto in Russia il senso di coesione nazionale, riavvicinando molti oppositori al regime sovietico, ormai identificato con una nuova patria socialista.



Pertinax
00lunedì 30 ottobre 2006 16:47
il pcus non esisteva ai tempi di lenin [SM=x278633]

molto accurata come cosa [SM=x278640]
-Giona-
00martedì 31 ottobre 2006 19:52
Se fossi vissuto all'epoca, da italiano avrei fatto un tifo sfrenato per la Polonia, perché un forte stato polacco sarebbe stato un argine al bolscevismo e un bilanciamento della Germania nello scacchiere dell'Europa centro-orientale. Col senno di poi, tuttavia, la notevole estensione della rinata Polonia si sarebbe rivelata un motivo di debolezza anziché di forza, perché l'acquisizione di molti territori già tedeschi e russi (bielorussi, ucraini) l'avrebbe resa meno omogenea etnicamente e avrebbe risuscitato le mire dei suoi potenti vicini, che si concretizzarono con la spartizione della Polonia tra Germania e URSS del 1939.
Pius Augustus
00mercoledì 1 novembre 2006 22:15
Re:

Scritto da: Pertinax 30/10/2006 16.47
il pcus non esisteva ai tempi di lenin [SM=x278633]

molto accurata come cosa [SM=x278640]



mica l'ho fatta io,fai causa a wikipedia,io non lo so quando è nato il PCUS [SM=x278632] [SM=x278640]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:28.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com