Posto quì queste brevi, malinconiche, sfiduciate considerazioni sulla fotografia argentica.
Questa mattina, ben disposto dalla lettura di un piacevolissimo libro che Vi consiglio ("NEGATIVOPOSITIVO-Diario di uno stampatore" di Luciano Corvaglia) vado dal mio stampatore e con la scusa di ritirare delle DIA, attacco discorso per alimentare il rapporto "stampatore/fotografo" ...
NOn è stata una buona idea!!!
Dal SUO punto di vista, (
dal quale, del resto, NON si può prescindere) il futuro della CO non esiste. E' già morto da tempo. L'incremento dei costi e la contemporanea riduzione del mercato attanagliano sempre di più quei pochi, pochissimi stampatori tradizionali rimasti in piedi.
Il B&N è sul punto di abbandonarlo. Ha già dato via macchine automatiche e si è ridimensionato a fare "a mano" solo lo stretto richiesto.
E' intensionato ad abbandonare anche Le DIA perchè i margini di utile rimasti sono talmente esigui da non consentire più programmazioni aziendali di sorta ... (oggi 3 rullini, domani forse 4, venerdì magari 9, chissà ....)
Anche la macchina da stampa digitale di svariate decine di mila euro posseduta, non fa che un numero troppo esiguo di stampe/settimana, non sufficienti a giustificare l'investimento.
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Tutto questo rende sempre "più di nicchia" (e quindi più cari) i servizi di cui ci serviamo.
Ed a poco serve "rendersi autosufficienti" se poi non vengono più distribuiti od hanno costi proibitivi, processi, materiali, attrezzature (anche l'usat0 si sta "rivalutando")
Se andiamo a vedere i listini dei nostri fornitori abituali, sono tutti ritoccati almeno 2 volte l'anno ....
Una KODAK E100VS da 36pose non si trova a meno di 8,50 euro + spese .... e lo sviluppo non costa meno di 6-7 euro. Ovvero 15 euro solo per avere il positivo in mano sviluppato. E poi?
SCANSIONI a pioggia .... sennò rimangono solo "belle immagini proiettabili" aggiungendoci il costo dei telaietti ....
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Insomma, è sempre più difficile e comunque più caro, restistere alle sirene di Ulisse .... nonostante il convincimento che il digitale non sia affatto economico.
Cosa fare? Associazionismo? Catene d'acquisto? Gemellaggi con Circoli fotografici internazionali per far sentire maggiormente il peso delle nostre preferenze?
Come possiamo, noi Davide, affrontare i Golia del mercato fotografico digitale?