Il futuro in CO

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softstudio2
00mercoledì 18 luglio 2012 13:52
Posto quì queste brevi, malinconiche, sfiduciate considerazioni sulla fotografia argentica.

Questa mattina, ben disposto dalla lettura di un piacevolissimo libro che Vi consiglio ("NEGATIVOPOSITIVO-Diario di uno stampatore" di Luciano Corvaglia) vado dal mio stampatore e con la scusa di ritirare delle DIA, attacco discorso per alimentare il rapporto "stampatore/fotografo" ...

NOn è stata una buona idea!!!
[SM=g7364]

Dal SUO punto di vista, (dal quale, del resto, NON si può prescindere) il futuro della CO non esiste. E' già morto da tempo. L'incremento dei costi e la contemporanea riduzione del mercato attanagliano sempre di più quei pochi, pochissimi stampatori tradizionali rimasti in piedi.

Il B&N è sul punto di abbandonarlo. Ha già dato via macchine automatiche e si è ridimensionato a fare "a mano" solo lo stretto richiesto.

E' intensionato ad abbandonare anche Le DIA perchè i margini di utile rimasti sono talmente esigui da non consentire più programmazioni aziendali di sorta ... (oggi 3 rullini, domani forse 4, venerdì magari 9, chissà ....)

Anche la macchina da stampa digitale di svariate decine di mila euro posseduta, non fa che un numero troppo esiguo di stampe/settimana, non sufficienti a giustificare l'investimento.

....

Tutto questo rende sempre "più di nicchia" (e quindi più cari) i servizi di cui ci serviamo.
Ed a poco serve "rendersi autosufficienti" se poi non vengono più distribuiti od hanno costi proibitivi, processi, materiali, attrezzature (anche l'usat0 si sta "rivalutando")


Se andiamo a vedere i listini dei nostri fornitori abituali, sono tutti ritoccati almeno 2 volte l'anno ....

Una KODAK E100VS da 36pose non si trova a meno di 8,50 euro + spese .... e lo sviluppo non costa meno di 6-7 euro. Ovvero 15 euro solo per avere il positivo in mano sviluppato. E poi?

SCANSIONI a pioggia .... sennò rimangono solo "belle immagini proiettabili" aggiungendoci il costo dei telaietti ....

....

Insomma, è sempre più difficile e comunque più caro, restistere alle sirene di Ulisse .... nonostante il convincimento che il digitale non sia affatto economico.

Cosa fare? Associazionismo? Catene d'acquisto? Gemellaggi con Circoli fotografici internazionali per far sentire maggiormente il peso delle nostre preferenze?

Come possiamo, noi Davide, affrontare i Golia del mercato fotografico digitale?



Rollei_Pino
00mercoledì 18 luglio 2012 14:22
Caro Giovanni, caschi a fagiolo (spero senza danni). Io in questi giorni sto provando a ripercorrere itinerari fatti per i miei scatti analogici, con la digitale. Non c'è storia, non riesco ad avere quegli effetti sulle luci e sulle ombre che ho con la pellicola in bianco e nero, checchè se ne dica! Ho provato ancora questa mattina, fra oggi e domani passo alla elaborazione da file RAW, vedremo...
Nel colore è già meglio, qualcosa di accettabile ne esce. Non vedo però così drammatica la situazione, per il B&W i costi del processo casalingo son irrisori, (io pago la Fomapan100 120 2.50 €), così pure quelli del colore (la portra 160 costa sui 5 €) se si usa il Kit C41 da 1 Litro (circa 18 €)
Per la stampa se ci si accontenta di un 20x30 o 20x20 basta la Epson P50 a 6 cartucce per avere ottime stampe, volendo si può trasformarla in stamppante Fine Art a scala di grigi con apposite cartucce e inchiostri, oppure si fa la spesa di una A3+ con cui si fa il 30x40 a livelli professionali, (eventualmente anche con il programma Quad Tone Rip).
Io stampo su carta baritata della Ilford (ma ci sono carte professionali per tutti i gusti e di tutti i prezzi) e ti assicuro che i risultati hanno poco da invidiare ad una stampa chimica.
Basta convertirsi a questi sistemi e si fa sopravvivere il sistema a pellicola, magari con meno scelta di emulsioni riapetto ad un tempo ma sempre con ottima reperibilità.
Aconcagua
00mercoledì 18 luglio 2012 16:14
Vecchio e saggio Pino.
La penso come te, al 101% !!

[SM=g7372]
softstudio2
00mercoledì 18 luglio 2012 18:46
Sono daccordo con Voi, ... nell'ipotesi di un ripiegamento strategico

E' quello che di fatto faccio anche io, per sopravvivere fotograficamente.

Ma temo non sia costruttivo.
Anzi.
Aiuterà l'Artrofia fotochimica già in atto.


E' un intera disciplina tecnico-creativa che si sta disperdendo causa l'asfissia del mercato relativo.

Quando l'automobile ha surclassato il cavallo, solo qualche nostalgico e qualche agreste ha continuato a pensare che fosse "più conveniente" la civiltà equina.

Quì invece, dovunque mi giro (amatori o professionisti) trovo addetti che riconoscono che con il digitale NON si riescono ad ottenere i risultati "creativi ed artistici" ancora oggi invece ottenibili con "gli stessi" mezzi e materiali di decenni fa....

E sembra che, neanche chi si è riconvertito, goda di ottima salute, nel settore della stampa almeno. Perchè l'avvento della rete ha declassato la "stampa" a favore della "pubblicazione".

Ora, lungi da me l'idea di frenare il progresso, nè tanto meno di ricadere nella ritrita dicotomia (peraltro, complementare) tra analogico e digitale .... ma mi domando:

come mai c'è ancora chi dipinge con gli stessi materiali, le stesse tecniche la stessa manualità (o quasi) di 200 anni fa .... anche se lo fa convivendo con le "novità" del progresso?
Non sarà che si continuano a produrre, ... perchè si continuano a comprare .... olii, tempere, pastelli, cere, carboncini, assieme agli acrilici?

Certo. Il giorno in cui nelle Scuole d'Arte si smetterà di insegnare "pittura dal vero" a favore di "SMOOTDRAW" o similari, allora entrerà in crisi anche la nota linea di prodotti MAIMERI.


Chi lo fa davvero il mercato? La domanda o l'offerta?
(purtroppo a questa domanda, io dò una risposta che non mi piace affatto)

Ecco perchè mi domandavo:
- c'è nulla che l'UTENTE FINALE, l'UTILIZZATORE possa fare per sostenere una scelta NON completamente condivisa dal mercato reale (dell'offerta e non della domanda)?

- siamo davvero una "nicchia di mercato" NON sufficientemente determinata?






GUERRRINI2
00mercoledì 18 luglio 2012 22:23
con la crisi ultimamente scatto solo in casi estremi!
Ho un rullino in macchina dall'8 Aprile [SM=g7364] (me ne mancano 6).

c'é di bello che quando lo sviluppero' saranno già ricordi veri e propri!


se tutti fossero come me povero mercato...ma non ingrasso nemmeno quello digitale pero' usando a volte la vecchia e cara (pagata 650 euro nel 2003 sic...) Pentax digitale.
impressionando
00mercoledì 18 luglio 2012 22:49
Io il problema non me lo pongo nemmeno. Fin che ci sarà pellicola la comprerò, finchè ci sarà carta stamperò. Il costo di pellicole, chimici e carta non è poi così esorbitante e i risultati mi ripagano emotivamente delle spese fatte.... ciò già mi basta.
Il digitale l'ho provato molto approfonditamente e non mi diverte e appaga. Se devo fotografare senza divertimento mi dedicherei ad altro "sport". Senza considerare il fatto che oggettivamente la fotografia digitale non costa meno della analogica.
D'altronde quali sport/hobby/passioni oggidì non sono costosi..... conosco chi va a pesca e spende botti in canne e ammennicoli. Conosco chi va a caccia (porello) e spende ancor di più. Chi dipinge quadri spende un po' meno ma si consideri che un buon pennello costa 20euri e i colori buoni costano pure quelli. Ho visto spendere pacchi di soldi da chi fa modellismo. Chi va in moto spende milaeuri sono in abbigliamento. Ho appena comprato una BdC nuova (la vecchia aveva 25anni) e ho speso più di 2000euri per una BdC che viene considerata nell' "ambiente" una BdC di merda..... senza parlare dell'abbigliamento.

Insomma la nostra è una SANA passione non più dispendiosa di tante altre.
=Tomash=
00giovedì 19 luglio 2012 07:53
Mia moglie si lamenta che la lana per il lavoro a maglia oggi costa troppo.
Dice, se faccio un maglione mi costa di più che comprarlo, lo si fa solo perché piace farlo, non certo per risparmiare.
Per me, per la pellicola è uguale, la uso perché mi piace e sviluppando e stampando in casa, tutto sommato i costi sono ancora accettabili.
In realtà la stragrande maggioranza della spesa va in attrezzatura, non in materiale sensibile, per via della mia Leicite acuta.
Ma se anche scattassi solo in digitale, rischierei di essere affetto dal croppismo che porta a spendere anche di più.
nicola a.
00giovedì 19 luglio 2012 08:22
Re:
=Tomash=, 19/07/2012 07.53:

Mia moglie si lamenta che la lana per il lavoro a maglia oggi costa troppo.
Dice, se faccio un maglione mi costa di più che comprarlo, lo si fa solo perché piace farlo, non certo per risparmiare.
Per me, per la pellicola è uguale, la uso perché mi piace e sviluppando e stampando in casa, tutto sommato i costi sono ancora accettabili.
In realtà la stragrande maggioranza della spesa va in attrezzatura, non in materiale sensibile, per via della mia Leicite acuta.
Ma se anche scattassi solo in digitale, rischierei di essere affetto dal croppismo che porta a spendere anche di più.




[SM=g7372] [SM=g7372] [SM=g7372]

cicala53
00giovedì 19 luglio 2012 10:01
Eterna lotta tra analogico e digitale ....mah??Io come già qualcuno di voi ha detto prima mi diverto molto di più con la pellicola e sinceramente tendo ad usare un pò di più il cervello che al giorno d'oggi non fà mai male .
Tutto ciò che è stato detto sul futuro dell'analogico è verissimo , ma ci sono anche degli aspetti positivi nel avanzamento tecnologico dei giorni nostri , grazie alla rete possiamo condividere esperienze e conoscenze con tantissime persone anche di altri paesi , si possono comperare pordotti e materiali in tutto il mondo a prezzi più convenienti che sotto casa .......
L'unica cosa che manca ancora e che secondo me andrebbe studiata , ci vorrebbe un lab on line che sviluppa e stampa , e magari scansiona anche , non ci vorrebbe molto uno spedisce i rullini e dopo una settimana arriva tutto a casa ......c'è qualche candidato???
Hologon
00giovedì 19 luglio 2012 13:29
Non sono affatto pessimista riguardo all'approvvigionamento di materiale per ripresa, sviluppo e stampa argentico. Anzi, mai come in questi anni, grazie alla rete, sono riuscito a contenere i costi: con un poco di attenzione e un minimo di ricerca si trova tutto e a prezzi ben diversi da quelli degli anni '90 (nel senso che oggi mi paiono più bassi).

La fotografia argentica è una nicchia, questa è una realtà, ma è una nicchia che rende: la domanda c'è. Chi - negli ultimi anni - ha fatto investimenti in questo settore, non i lamenta certo e non sente la crisi.Certamente ci sono esempi di gerontopensiero che non comprendono che se non si fa conoscere l'offerta è difficile che ci si accorga dell'esistenza di tale offerta. Tanti artigiani sono scomparsi non per l'avvento della fotografia digitale, ma perché incapaci di porsi nel mercato globale, dove se non hai un indirizzo e-mail, un sito e non usi questi strumenti sei semplicemente fuori dal giro. Altri sono scomparsi perché incapaci di riposizionarsi in un economia che sta cambiando: non tutti sono in gradi di capire che volenti o nolenti gli anni '80 non ci sono più.

Se proprio si necessita di delegare ad altri sviluppo, scansione e stampa, ci sono ancora buoni laboratori che lo fanno, così come ci sono service di scansione che lavorano molto bene.

Personalmente - ma non vol dire nulla - fotografo esclusivamente su pellicola, per il semplice fatto che mi è più semplice raggiungere i risultati che desidero in questo modo. Non sono affatto un detrattore del digitale e del progresso in generale: semplicemente non mi interessa, in questo caso. Mi diverto e mi rilasso a usare le mie vecchie Rolleiflex e Leica, che sono lontane dal concetto attuale di fotocamera-elettrodomestico.
Sono grato alla tecnologia perché il sistema ibrido mi permette di ottenere più facilmente i risultati che desidero ottenere.

Andrea

cicala53
00giovedì 19 luglio 2012 13:55
giustissimo andrea , senza contare che il 50% del tuo sistema ibrido resta sempre uguale da 40 anni e ti lascia il tempo per fotografare , l'altro 50% (quello digitale) cambia ogni 3 mesi e stargli dietro per me almeno è un impresa ....
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