Presto il fianco alla vendetta letteraria del massicarrie... ma persevero nel mio recensire le ultime letture.
In questo caso si tratta di un libro che ho letto qualche tempo fa. Un anno? Due? Perciò per descriverlo mi faccio aiutare da lui stesso, citandone l'intro.
Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell’epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte ecc., oggi è caduto nell’oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.
E' un libro che mi ha lasciato spiazzato, uno di quelgi scritti dai quali non riesci a staccarti.
Un libro che gelosamente ruba ore al tuo sonno per restituirtele in forma di sogno (
bella questa... e che sò un cazzo de letterato?), un libro che presenta un protagonista talmente negativo e snervante da essere quasi simpatico.
Un libro che ... a chi vuole glielo presto.
[Modificato da bigmatcher 05/10/2005 18.06]