(1960)
00venerdì 10 settembre 2021 14:42
Di quegli imbecilli ne ho conosciuti.
Anche a caldo, immediatamente dopo il fatto.
Le argomentazioni " inoppugnabili " furono anche allora subito standardizzate, l' effetto del pappagallo emulatore è ben noto in questo nostro periodo, tutti i " complotto e/o negazione " ripetono sempre la stesse fesserie.
Secondo una di quelle, fra le più classiche, in realtà l' attacco c' è stato ma è stato organizzato e condotto dai servizi israeliani.
Alla faccia della loggistica operativa.
" Si sa benissimo " che i dipendenti ebrei delle compagnie basate nel world trade center, quella mattina sono stati avvertiti di non presentarsi al lavoro.
Quindi, le torri erano mezze vuote?
Però è una cosa sicura, garantisce sempre il cugino di quello che vi riferise in stretta confidenza questa verità assoluta.
Ché suo cugino queste cose le sa.
Poi segue a ruota il complotto americano, serviva un casus belli per andare a prendere il petrolio, per discendere poi lungo la graduatoria dell' assurdo.
Qualche volta, i complottisti litigano pure fra loro per aggiudicarsi il primato della verità.
Quella mattina, da noi era pomeriggio.
Mi è rimasto impresso il momento in cui ho sentito parlare la prima volta dell' attacco.
Era appena stata colpita la prima torre, io mi trovavo nell' officina di un fabbro alla periferia nord di Milano.
Stavo tentando con qualche difficoltà di fare interpretare correttamente il disegno meccanico dell' oggetto che mi serviva, ed arrivò quello che forse era un apprendista, forse un parente del mio interlocutore genio incompreso della meccanica.
Appresi così che " in america è scoppiato un grattacielo, lo sta dicendo il telegiornale ".
Con queste informazioni così circostanziate e precise non realizzai subito quello che stava succedendo.
Cominciai ad averne qualche sospetto, una volta sceso in metropolitana.
Una ventina d' anni fa, e per un breve periodo, in qualche stazione del metrò milanese erano installati dei videopriettori.
Proiettavano vari tipi di video, le clip musicali, il meteo e qualche notiziario.
L' impiantistica non era delle più raffinate.
Lo schermo era costituito da una parte dei pilastri fra le due rotaie, che erano stati rozzamente verniciati di bianco.
Rapidamente la vernice si era un po' annerita, e le superfici non erano molto levigate.
Per questo le immagini risultavano sempre un po' surreali, quasi sinistre, si fosse anche trattato della colorata pop star del momento.
Fu così che vidi l' immagine continuamente riproposta del grande aereo che " entrava " nel grattaccielo.
Quelle immagini rese ancora più irreali dalla proiezione imperfetta, ripetute all' infinito senza nessun audio, ossessivamente ed in silenzio mostravano il primo impatto.
Nella stazione di arrivo trovai per miracolo una copia superstite della edizione straordinaria di MetroNews, il quotidiano distribuito gratuitamente in metropolitana.
Su quella edizione pubblicata a tempo di record, lessi le prime notizie ancora confuse.
Salito in superficie, sentii qualcuno che parlava del secondo aereo.
Pflip1956
00sabato 11 settembre 2021 07:54
Quel martedì ero a casa ,credo in ferie .Il televisore era spento .
Quel pomeriggio nella mia vita entrò Gnocco ,il mio grande amico,lo zio di Quick , il mio piccolino .
Solo la sera, quando tornò mia moglie dal lavoro, seppi cos'era successo.