L'organizzazione terroristica di Basra, in Iraq, avrebbe trasformato il famoso sito di mappaggio mondiale, Google Earth, in uno strumento utile alla localizzazione di obiettivi per potenziali attacchi. Lo rivela il quotidiano britannico The Daily Telegraph. Citando fonti anonime dell'intelligence londinese, il giornale afferma che sarebbero stati trovati alcuni documenti, durante una perquisizione in casa di un probabile attentatore.
Tra le carte rinvenute nell'abitazione, ci sarebbero anche alcune piantine stampate dal celebre sito, che riportavano longitudine e latitudine di un campo base britannico dove avrebbe perso la vita un soldato, durante un attacco terroristico. La fonte anonima specifica inoltre che, probabilmente, le mappe di Google vengono utilizzate per localizzare i punti più vulnerabili dell'accampamento, individuando ad esempio la dislocazione delle tende.
Non è il prima volta che Google Earth si trova al centro di polemiche internazionali: già nel dicembre del 2005, i responsabili del sito avevano ricevuto lamentele dai governi di India, Russia e Sud Korea, perchè le mappe rivelavano troppi dettagli riguardo alle basi militari.
A complicare ulteriormente la controversia, c'è il fatto che attualmente Google non acquisisce le immagini direttamente da un proprio satellite, ma le acquista dalla Digital Globe, una agenzia del Colorado, specializzata in immagini.
"Le immagini di Google Earth" -ha spiegato Rachel Whetstone, portavoce di Google- "sono utilizzate per lo più con l'intento per cui sono state create. Purtroppo però nella vita capita che alcune cose vengano strumentalizzate per fini che non approviamo".
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