Fototerapia nella sclerodermia localizzata

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.tani.
00domenica 24 agosto 2008 14:31
Morfea: gli UVA funzionano
anche per le pelli scure

Nuove conferme sull’efficacia della fototerapia con raggi ultravioletti nella sclerodermia localizzata

La fototerapia con raggi Uva a livello clinico ha dimostrato efficacia anche nella morfea (una forma di sclerodermia) che affligge persone con pelle scura. In precedenza aveva dato buoni risultati soprattutto nei fototipi chiari

Uno studio dell’University of Texas Southwestern di Dallas su più di 100 pazienti affetti da morfea, la forma di sclerodermia localizzata più comune, conferma per la prima volta che la fototerapia con raggi UVA1 funziona non solo nei pazienti con pelle chiara ma anche in quelli con fototipo più scuro. Lo studio è stato pubblicato sul British Journal of Dermatology ().

MORFEA – La morfea è una patologia benigna che comporta un irrigidimento localizzato della cute perché vengono distrutte le fibre elastiche che la compongono. Le chiazze di morfea – che esteticamente possono «sfigurare», anche se è raro che compaiano sul viso - sono rotondeggianti, di dimensioni variabili, mediamente intorno ai 10-15 centimetri, e presentano una pigmentazione brunastra. Fino a non molto tempo fa per contrastare questo fenomeno non esistevano cure valide, tuttavia studi relativamente recenti hanno rivelato che la fototerapia con raggi UVA1 può essere d’aiuto sulle pelli chiare, mentre pare che sulle pelli scure i risultati siano meno soddisfacenti. Ma il nuovo studio americano indicherebbe che in realtà gli UVA1 possono giovare anche in chi ha la pelle più scura. I ricercatori hanno preso in rassegna 101 pazienti curati presso la Clinica dermatologica dell’Università del Texas nell’arco di tre anni, dal 2004 al 2007, prendendo nota di dati diagnostici, demografici, sul fototipo e sui risultati delle cure. Da questa analisi è emerso che i pazienti con morfea rispondono meglio quando trattati precocemente e che non sussiste alcuna relazione tra il tipo di pelle e i risultati del trattamento, in pratica pelli chiare e scure rispondono in modo analogo alla terapia con UVA1.

FOTOTERAPIA - «Quello con UVA1 è un trattamento di nicchia e solo pochi centri in Italia (non più di 4 o 5, tra questi la Clinica dermatologica di Brescia, il San Gallicano di Roma, la Clinica dermatologica di Siena e l’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma) possiedono l’apparecchiatura che emette questi raggi che presentano una lunghezza d’onda che gli consente di raggiungere il derma profondo – premette Giovanni Leone, Responsabile del Servizio di fototerapia dell’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma -. Nel nostro centro abbiamo trattato circa una quarantina di pazienti con morfea con buoni risultati. E anche noi, come i colleghi statunitensi, abbiamo potuto appurare che il trattamento non è influenzato dal colore della pelle, mentre è importante il momento in cui viene eseguito: i risultati sono tanto migliori quanto più è precoce è l’intervento». Ma in che modo gli UVA1 «ristabilizzano» il derma? «Questi raggi stimolano la produzione di fibre collagene ed elastiche. Per riguadagnare elasticità e un aspetto normale la pelle deve però essere trattata per almeno uno o due mesi, con cinque sedute di fototerapia a settimana – spiega Leone -. L’aspetto positivo è che questo trattamento non ha praticamente effetti collaterali, non provoca infatti eritema e scottature. Al massimo la pelle si abbronza un po’».

Antonella Sparvoli
20 agosto 2008(ultima modifica: 21 agosto 2008)

Da: www.corriere.it/salute/reumatologia/08_agosto_20/morfea_sclerodermia_fototerapia_raggi_uva_cure_pelle_scura_b25e065c-6e99-11dd-bf8a-00144f02aa...



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