La chiave per un vaccino contro l’epatite C sta negli anticorpi monoclonali? L’annuncio arriva dal 161esimo meeting annuale della Society for General Microbiology.
I ricercatori dell’University of Nottingham coordinati dall’infettivologo Alexander Tarr hanno selezionato una serie di anticorpi che riescono a prevenire l’infezione di numerosi ceppi virali HCV. “Si tratta di un passo avanti notevole, forse una pietra miliare”, spiega Tarr. “Stiamo anche esplorando la possibilità di utilizzare le nostre scoperte per rendere più sicura ed efficace la tecnica di trapianto del fegato, iniettando gli anticorpi creati in laboratorio nei pazienti sottoposti a questo tipo d’intervento”.
In Italia ogni anno muoiono più di 20.000 persone per malattie croniche di fegato, come la cirrosi e l'epatocarcinoma. E il 10 per cento di loro era affetto da epatite C, spesso senza nemmeno saperlo. Eppure, un recente studio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità dimostra che l’epatite C è causa unica o concausa di danno epatico nel 65 per cento delle persone ricoverate per malattia cronica di fegato.
La frequenza dell’infezione cronica da HCV, il virus che causa l’epatite C”, afferma Antonio Gasbarrini segretario dell'AISF, Associazione Italiana Studio del Fegato, “in Italia è stimata fra il 2 e il 3 per cento: ciò significa che più di un milione di italiani è portatore del virus, anche se l’incidenza dell'infezione da virus C è difficilmente quantificabile, poiché l’infezione acuta è asintomatica nel 90-95 per cento dei casi e viene diagnosticata casualmente".
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