Dopo le veline ecco le politicanti a pagamento

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(SimonLeBon)
00mercoledì 17 giugno 2009 22:54
2009-06-17 21:53
BARI, PM INDAGANO SU SQUILLO PER FESTE VIP
di Marco Dell'Omo


ROMA - Patrizia D'Addario è un'appariscente ragazza di Bari, candidata nella lista "La Puglia prima di tutto", collegata al Pdl per le elezioni comunali del capoluogo. E' lei, dopo Noemi Letizia, la nuova spina nel fianco di Silvio Berlusconi, che finisce nuovamente sotto i riflettori a causa di una giovane donna. Questa volta, però, non si tratta di un'adolescente che sogna di fare la ballerina nelle reti Mediaset, bensì una ragazza molto più navigata, che non esita a raccontare al Corriere della Sera una storia dai contorni imbarazzanti che per il Pdl è la "scossa" di cui aveva parlato giorni fa Massimo D'Alema (che invece minaccia querele) e che comunque ha l'effetto immediato di alzare di nuovo la temperatura dello scontro politico. Tutto nasce da un'inchiesta condotta dalla procura di Bari: un imprenditore sospettato di corruzione, Giampaolo Tarantini, sarebbe stato "pizzicato" a parlare di serate con ragazze a casa di Berlusconi. Una di queste ragazze, Patrizia, in una dettagliata intervista al Corsera giura di essere stata pagata per partecipare a una festa con il premier a Palazzo Grazioli e di essere tornata una seconda volta nella residenza di Berlusconi la sera dell'elezione di Barack Obama. La sua è una storia di soldi ("per muovermi avrebbero dovuto pagarmi e ci siamo accordati per duemila euro"), di serate con altre ragazze e il premier che cantava e raccontava barzellette, di richieste di favori a Berlusconi ("gli ho parlato subito di un residence che volevo costruire sul terreno della mia famiglia").

Una storia tutta da chiarire, che Patrizia D'Addario, nell'intervista, assicura di poter dimostrare grazie a un registratore che avrebbe portato con sé nelle sue trasferte romane: "Si sente la sua voce", dice parlando del premier. Il motivo che spinge Patrizia a vuotare il sacco con il Corriere, a sentire lei, sarebbe la delusione per le promesse non mantenute: niente aiuti per il progetti del residence, niente candidatura alle europee, prima ventilata, poi bloccata "quando sono cominciate le polemiche sulle veline". Ovvio che una storia del genere abbia scatenato un putiferio. Silvio Berlusconi, appena informato della questione, è subito passato al contrattacco. Da Palazzo Chigi è partita una sua nota ufficiale: "Ancora una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di falsità. Io non mi farò condizionare da queste aggressioni e continuerò a lavorare come sempre per il bene del Paese". Berlusconi è poi andato al Quirinale: un incontro dedicato al Consiglio europeo, ma che non si può escludere abbia avuto una coda dedicata alle notizie provenienti da Bari.

Il premier ha avuto un faccia a faccia con il ministro della Giustizia Alfano e con il suo avvocato Nicolò Ghedini; quindi è volato alla volta dell'Aquila, per un incontro con gli sfollati. Il Cavaliere è stato difeso a spada tratta dal Pdl e dalla Lega. Il bersaglio delle polemiche del centrodestra è Massimo D'Alema che, con la sua previsione sulla "scossa" che avrebbe colpito il governo, si è già attirato mille sospetti. Come faceva a sapere che era in arrivo nuovo fango contro Berlusconi? si chiedono i tre coordinatori Verdini, La Russa e Bondi e molti altri fedelissimi del Cavaliere. Tutti, nel centrodestra, ritengono che ci sia un collegamento tra l'ex vicepremier e la magistratura barese. Del resto, sostiene il capogruppo Maurizio Gasparri, "D'Alema e il suo partito non sono nuovi a contiguità inquietanti con alcuni settori politicizzati della magistratura". Lui, D'Alema, reagisce sdegnato. Assicura che non era questa la "scossa" di cui aveva parlato: "Io non c'entro, contro di me si sta facendo una vergognosa speculazione". Chiede però che il premier faccia chiarezza su questa nuova vicenda: "C'é una intervista sul Corriere della Sera dove qualcuno gli fa delle accuse, risponda. Faccia quello che non ha fatto nel caso Noemi, chiarisca e risponda".

Dalla sua, D'Alema ha Dario Franceschini: secondo il segretario del Pd, la reazione del centrodestra "fa parte del solito copione di Berlusconi e della destra, fatto di attacchi a tutto e tutti, la stampa, l'opposizione, la magistratura, gridando al complotto per cercare di trasformarsi in vittima e raccogliere qualche voto in più ai ballottaggi". Nel frattempo, l'avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, cerca di fronteggiare la situazione. "E' una vicenda inesistente. Non credo che la D'Addario sia mai andata a casa del premier", sostiene. In ogni caso, è la sua linea di difesa, nessuno degli episodi raccontati dalla ragazza avrebbe rilievo penale. Con l'argomentazione che "qualsiasi ricostruzione si possa ipotizzare, ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l'utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile".
(SimonLeBon)
00mercoledì 17 giugno 2009 22:55
2009-06-17 19:21
D'Alema minaccia denunce e al premier: non faccia come su Noemi, risponda
MILANO - Massimo D'Alema, mentre il Pdl lo accusa di essere a conoscenza da tempo dell'inchiesta giudiziaria (per aver parlato di 'scosse'), minaccia denunce contro chi 'avesse il coraggio di dire che manovra inchieste giudiziarie' e a Silvio Berlusconi consiglia di rispondere alle accuse che gli sono state mosse in una intervista al Corriere della Sera.

Intervistato da alcune emittenti locali a Milano sulle indagini di Bari, D'Alema ha detto: "Consiglierei a Berlusconi di fare ciò che si fa in questi casi: c'é una intervista sul Corriere della Sera dove qualcuno gli fa delle accuse, risponda. Faccia quello che non ha fatto nel caso Noemi, chiarisca e risponda". "Io non c'entro - ha ribadito - e sono scarsamente interessato a una vicenda non particolarmente edificante".

D'Alema ha nuovamente ribadito, come aveva già fatto in una nota, di non sapere niente dell'inchiesta di Bari. "Sono rimasto colpito anche io - ha concluso - dalla notizia del Corriere della Sera".

"Se qualcuno ha il coraggio di dire che manovro inchieste giudiziarie, lo denuncio perché è un mascalzone e un bugiardo", dice ancora D'Alema "Non si è risposto nel merito e su una vicenda di cui non sapevo nulla. Che sia finito sotto accusa io - ha aggiunto - è incredibile". D'Alema è arrivato a parlare di una "gravissima intimidazione".

"Non ho nessun motivo di commentare politicamente ciò che non è politica, ma accuse di carattere personale. E' all'opinione pubblica che il capo del governo deve una risposta", ha proseguito.
(SimonLeBon)
00sabato 20 giugno 2009 23:55
1000 euro a botta, alla faccia delle paghe basse!
2009-06-20 20:07
Berlusconi: Bari, per fonti procura indagine e' seria
BARI - Dalla procura di Bari escono allo scoperto e confermano: "L'indagine è seria". Non aggiungono altro e se lo fanno il patto è che i microfoni siano spenti. Così arrivano le conferme che dagli atti giudiziari emerge sempre più chiaramente che Gianpaolo Tarantini aveva una scuderia di donne, anche escort, che in cambio di mille euro a serata partecipavano a feste in luoghi esclusivi, come Palazzo Grazioli e Villa Certosa. E che lui sapeva, quasi certamente da persone vicine al Cavaliere, è il sospetto degli inquirenti, quando c'erano da organizzare delle feste.

Feste alle quali hanno partecipato tante ragazze. Alle donne solitamente venivano consegnati mille euro per la sola partecipazione agli eventi. Altri mille euro andavano a quelle che si fermavano per il dopocena. A pagare - dicono quasi all'unisono le ragazze finora ascoltate dalla Guardia di finanza - era il trentaquattrenne Tarantini, sposato e padre di due bimbe, che vive tra Giovinazzo (Bari), Roma e le sontuose ville della Costa Smeralda. Perché lo faceva? "Per compiacere i politici, perché conosceva il loro punto debole", ammette chi ha letto gli atti. E uno degli uomini - viene confermato - che aveva qualche debolezza, il cui nome circola in più di un'intercettazione telefonica, è quello del vicepresidente della Regione Puglia, Sandro Frisullo (Pd). Frisullo, come altri uomini politici di diversi schieramenti, conosce Tarantini, sa che l'imprenditore ha una società, la Tecnohospital, che fornisce protesi anche a strutture pubbliche, e ha con lui rapporti cordiali. Fonti vicine alle indagini si soffermano proprio sulla capacità di Gianpaolo Tarantini di piazzare ragazze a politici di un po' tutti gli schieramenti. Non è un caso, forse, che Patrizia D'Addario, l'autrice del sexy scandalo, e la sua amica Barbara Montereale, siano state candidate al Comune nella lista 'La Puglia prima di Tutto' del ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto. Tutte e due sono nella 'scuderia' Tarantini. Ma intanto le ragazze che sono state sentite nelle ultime ore - quattro in tutto, pare - escono allo scoperto, una alla volta, girano nomi per i cronisti a caccia di dichiarazioni e interviste. L'altro ieri Patrizia D'Addario, ieri Barbara Montereale, domani forse Terry o la showgirl pugliese della quale si dice che sia, tra le 'ragazze', l'unica indagata. Proprio Montereale, 23 anni, ha confermato di essere stata a feste a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa come ragazza immagine, assieme ad altre giovanissime e a D'Addario che fa - dice - "la escort di lusso". La giovane, che a Modugno (Bari) vive con la sua bimba di un anno e mezzo sostiene di aver ricevuto in regalo 10.000 euro in contanti dal premier ("che mi ha trattato come una figlia") dopo avergli confidato della sua triste storia familiare. Ma - precisa - con lui il gesto più scandaloso che c'é stato è un bacio sulla fronte che lui mi ha dato. Parlando della D'Addario, la 'ragazza immagine' conferma il racconto fatto al 'Corriere' dalla quarantaduenne barese, sua amica: "Mi disse di aver passato una notte a Palazzo Grazioli e di aver avuto un rapporto sessuale con il presidente". Fatto questo - scrive oggi La Repubblica - che risulta dalle cassette che D'Addario ha consegnato al pm Giuseppe Scelsi. Dall'ascolto dei nastri - secondo quanto il quotidiano dice di aver appreso da terze persone - si sente che il premier, mentre si trova nella sua residenza romana, invita Patrizia ad aspettarlo "nel letto grande". E Patrizia risponde:"Sì nel letto grande".
(SimonLeBon)
00sabato 20 giugno 2009 23:56
O forse non erano proprio 1000 euro!
2009-06-20 23:13
Bari: Tarantini, mai pagato ragazze
Mi scuso con premier per averlo involontariamente danneggiato
(ANSA) - BARI, 2O GIU - 'Non ho mai corrisposto soldi a chi mi accompagnava se non per rifondere le spese di viaggio e soggiorno',cosi' Giampaolo Tarantini all'ANSA.'Avendo ricevuto inviti' da Silvio Berlusconi 'ho ritenuto di farmi accompagnare da alcune mie amiche per fare bella figura', dice l'imprenditore riguardo all'inchiesta barese su un giro di donne che egli avrebbe condotto, a pagamento, a feste e cene a P.Grazioli e Villa Certosa. E conclude: 'Chiedo scusa al premier per averlo involontariamente danneggiato'.
(SimonLeBon)
00domenica 21 giugno 2009 11:29
Inchiesta Bari, stampa: 3 donne confermano feste case Berlusconi
Inchiesta Bari, stampa: 3 donne confermano feste case Berlusconi

Gio 18 Giu - 08.15 Reuters

Dopo che ieri il Corriere della Sera ha pubblicato la notizia di un'indagine, legata a una vicenda di appalti nel settore della sanità, avviata dalla procura di Bari su presunti festini nelle residenze di Silvio Berlusconi, alcuni giornali oggi scrivono che i magistrati hanno ascoltato almeno altre tre donne nell'ambito dell'inchiesta, in cui comunque il presidente del Consiglio non risulta indagato. Continua a leggere questa notizia
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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi Ingrandisci immagine
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Il deputato del Pdl Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi, dice sulla stampa che le ricostruzioni non sono vere ma che se lo fossero "il premier, sarebbe... l'utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile..." delle cosiddette "escort".

Il "Corriere della Sera" scrive oggi che Patrizia D'Addario, candidata di una lista di centrodestra alle elezioni amministrative in Puglia, che per prima ha detto di aver trascorso due serate a pagamento col premier a Roma, avrebbe "depositato le registrazioni audio dei suoi incontri e un video dove lei stessa si sarebbe ripresa con un telefonino".

"L'ho fatto - scrive il giornale citando un 'verbale' - perché così nessuno potrà smentire che sono stata lì".

Ieri, in una nota diffusa da Palazzo Chigi, Berlusconi aveva parlato di "spazzatura e falsità" pubblicate dai giornali, aggiungendo che "...non mi farò certo condizionare da queste aggressioni e continuerò a lavorare, come sempre, per il bene del Paese".

Il giornale milanese scrive che i magistrati di Bari hanno ascoltato tre donne nell'ambito dell'inchiesta per induzione alla prostituzione, e che tutte hanno confermato i racconti di D'Addario sulle "modalità degli incontri" nelle residenze del premier.

Secondo il quotidiano "Republica" invece le donne ascoltate sarebbero state quattro.

SCONTRO FRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE

L'inchiesta, scrivono i giornali nasce dalle intercettazioni di un imprenditore pugliese, Giampaolo Tarantini, che con il fratello gestisce un'azienda di tecnologie ospedaliere, e che è coinvolto in un'inchiesta su un'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.

Tarantini, dicono i media, è ora indagato per induzione alla prostituzione, perché sarebbe stato lui a organizzare la presenza alle feste delle donne, regolarmente retribuite.

La pubblicazione dei reportage sul Corriere ha riacceso un duro scontro tra Pdl e Pd, dopo che nei giorni scorsi lo stesso premier aveva parlato di "tentativi eversivi" per farlo dimettere e che l'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema aveva avvertito in un'intervista tv di possibile "scosse" nelle vicende politiche italiane, invitando l'opposizione a tenersi pronta.

Ieri il centrodestra ha accusato D'Alema "di sapere molte più cose di quanto possa ammettere", affermando in sostanza che l'esponente democratico sapeva in anticipo dell'inchiesta di Bari. D'Alema a sua volta ha detto che "quello da me espresso domenica scorsa nel programma In mezz'ora era un giudizio politico, come è stato del tutto evidente a chi ha visto la trasmissione, riferito al governo e al nervosismo del presidente del Consiglio, il quale aveva appena denunciato oscuri e imprecisati complotti contro di lui", escludendo di riferirsi "a vicende giudiziarie di cui non so nulla".
(SimonLeBon)
00domenica 21 giugno 2009 21:09
BARI: GIRO ESCORT, PARLANO ALTRE RAGAZZE
2009-06-21 20:46
BARI: GIRO ESCORT, PARLANO ALTRE RAGAZZE
di Roberto Buonavoglia

BARI - Le ragazze che cercano visibilita' e che posano nelle foto pubblicate dai giornali hanno gia' parlato, ottenendo le prime pagine. Altre, invece, che sono piu' schive e non vogliono far sapere a tutti qual e' la loro vera professione, tacciono e parlano solo con gli investigatori. Fanno questa premessa le fonti vicine alle indagini che svelano che l'inchiesta del pm barese Giuseppe Scelsi riguarda 'diversi episodi di induzione alla prostituzione' con riferimento a feste tenute in residenze vip tra cui palazzo Grazioli e Villa Certosa, del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Al centro dell'inchiesta c'e' sempre l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, di 34 anni, indagato per induzione alla prostituzione. E' lui che - secondo l'accusa - avrebbe gestito il giro di ragazze.

Finora, l'unica donna che - a quanto e' dato sapere - ha rivelato di aver avuto un rapporto sessuale con il premier e' la quarantaduenne barese Patrizia D'Addario, che ha fornito ai magistrati anche le registrazioni audio degli incontri con Berlusconi facendo scoppiare lo scandalo. Il racconto della donna - ammettono fonti inquirenti dopo le rivelazioni di stampa - e' stato confermato dalla sua amica, la modugnese Barbara Montereale, di 23 anni, che da ieri e' sui giornali ai quali ha raccontato di aver partecipato ad una festa a palazzo Grazioli, assieme a Patrizia, e ad un'altra a Villa Certosa. La giovane ha detto di aver saputo da Patrizia che questa aveva avuto un rapporto sessuale con Berlusconi la sera del 4 novembre 2008.

La vicenda D'Addario, quindi, dal punto di vista investigativo, e' ritenuta esaurita, anche perche' sono state acquisite informazioni sui suoi spostamenti: come i biglietti aerei, i registri degli hotel in cui le due amiche hanno soggiornato e sono in corso le acquisizioni dei tabulati dei telefonini. Ora l'attenzione della Guardia di finanza e del pm Scelsi e' rivolta al racconto di altre ragazze: alcune sono gia' state ascoltate, altre sono state convocate in caserma per essere interrogate nei prossimi giorni. Durante le audizioni alle giovani sara' chiesto del contenuto di alcune conversazioni intercettate nelle quali si parla di altri episodi di induzione alla prostituzione su cui sono in corso verifiche. I fatti riguardano un periodo limitato di tempo: dall'ottobre 2008 all'inizio 2009, prima che Gianpaolo Tarantini venisse a conoscenza, con un decreto di sequestro, che i suoi telefoni erano sotto controllo.

Ma le indagini dei magistrati baresi hanno svelato una circostanza ritenuta 'molto preoccupante' dalle stesse fonti inquirenti: l'accesso a Palazzo Grazioli durante le feste era 'incontrollato'. Circostanza questa che e' stata fatta notare anche dai magistrati a Patrizia D'Addario che ha risposto affermando di non aver subito, assieme alle sue amiche, alcun controllo all'ingresso. E il registratore che aveva addosso e' solo una conferma.
(SimonLeBon)
00domenica 21 giugno 2009 21:09
Fini: rischio sfiducia cittadini per istituzioni
2009-06-19 19:58
Fini: rischio sfiducia cittadini per istituzioni
ROMA - "E' una domanda che non c'entra assolutamente niente con quello di cui abbiamo discusso. Ma non ho difficoltà a rispondere". Gianfranco Fini, durante la conferenza stampa che segue al convegno sul parlamentarismo in Italia e in Germania che si è svolto nella sede del Cnel, non si sottrae alla domanda sulle conseguenze per il governo delle inchieste baresi. "Non credo ci sia un rischio di instabilità per il governo, invece c'é un rischio di minore fiducia verso la politica e le istituzioni, cioé il fondamento della democrazia", è la sua diagnosi. Il presidente della Camera, che ha alla sua sinistra il presidente del Bundestag Norbert Lammert, non cita direttamente le inchieste di Bari sulle ragazze squillo, né tanto meno parla del coinvolgimento di Silvio Berlusconi.

Ma nelle sue parole non c'é il minimo accenno a una difesa del premier. A chi gli chiede cosa si possa fare per uscire dalla situazione ed evitare il rischio di una perdita di fiducia dei cittadini verso la politica, risponde sottolineando la necessità di riforme condivise. "Se si parte dal presupposto che le istituzioni sono di tutti, sarebbe opportuno evitare la via delle modifiche a maggioranza e seguire invece la via delle riforme condivise. Bisogna evitare, insomma, che ognuno si faccia la propria riforma". Anche nel suo intervento al convegno, Fini non risparmia stoccate indirette a Berlusconi, respingendo l'idea, espressa più volte dal Cavaliere, di un Parlamento inefficiente che ostacola la rapidità delle decisioni. "Una democrazia impotente e inefficace - sottolinea - alla lunga genera disillusione, scontento, finisce per alimentare progetti bonapartisi o cesaristi di delegittimazione del Parlamento inteso come luogo che rallenta le decisioni". Fini indica anche una via per contrastare "le pulsioni antiparlamentari": far diventare il Parlamento "la casa di tutti" e favorire la partecipazione. Le Camere, lungi dallo sparire, devono rafforzare i propri compiti di controllo meticoloso sulle decisioni del governo e di indirizzo delle scelte necessarie al Paese.

Ma soprattutto, sottolinea Fini, il Parlamento deve essere il luogo di "reciproco accreditamento" delle forze politiche, in cui prevale "lo sforzo del dialogo e del confronto civile fra le diverse istanze, anche confliggenti". In questo senso, le Camere possono avere "una funzione pedagogica di educazione della società al senso civico e al patriottismo costituzionale". Ciliegina sulla torta, l'appello ad andare a votare al referendum, anch'esso in contrasto con Berlusconi (che voterà anche lui sì ma, dopo i risultati delle europee, ha rafforzato l'asse con Umberto Bossi e ha deciso di accantonare la battaglia referendaria per la nuova legge elettorale). "Credo che sia opportuno - ha detto Fini - utilizzare tutti gli strumenti che la Costituzione mette a disposizione dei cittadini. Non bisogna dunque perdere l'occasione di andare a votare al referendum, indipendentemente dal fatto se il voto sarà un sì o un no. E' un modo per far sentire la propria voce ai palazzi della politica. Rinunciare a farlo significa rinunciare a una importante modalità per riavvicinare cittadini e politica".
(SimonLeBon)
00domenica 21 giugno 2009 21:10
Villa Certosa: Berlusconi, non la vendo
2009-06-21 12:59
Villa Certosa: Berlusconi, non la vendo
MILANO - "Non vendo Villa Certosa". Lo ha detto Silvio Berlusconi, dopo aver votato, replicando alla domanda se corrisponda al vero la notizia sull'ipotesi della vendita della villa in Sardegna. "Sono tutte cose - ha aggiunto - che non vale la pena leggere".
(SimonLeBon)
00martedì 21 luglio 2009 09:49
TV: NOEMI E IL PADRE ALL''ISOLA', E' GIALLO
2009-07-20 19:26
TV: NOEMI E IL PADRE ALL''ISOLA', E' GIALLO
ROMA - La prossima edizione dell'Isola dei Famosi potrebbe vedere come naufraghi Benedetto 'Elio' e Noemi Letizia, padre e figlia finiti sotto i riflettori per l'amicizia con il premier Berlusconi. "Sarebbe un'esperienza bellissima che prenderei certamente in considerazione, anche perché è una buona prova fisica e io so di essere in forma", dice Elio Letizia al settimanale Diva e donna, diretto da Silvana Giacobini, confermando così le voci che vogliono la produzione del reality interessata alla loro presenza. "L'idea piace anche a mia moglie", dice Letizia al settimanale, in edicola mercoledì. E Noemi? vero che la proposta è arrivata anche a lei? "Nel caso, sarà solo lei a scegliere se partecipare o no". Letizia sulla possibilità di chiedere un consiglio a Silvio Berlusconi, dice: "Non è il caso, ci mancherebbe. Io prendo sempre le mie decisioni da solo. Sono adulto. Ma l'Isola potrà farmi crescere".

Niente Isola dei Famosi per Noemi Letizia e il padre Elio, noti alla cronache per l'amicizia con il premier Berlusconi. "Smentiamo categoricamente la notizia dell'interessamento della produzione de L'Isola dei Famosi alla partecipazione del sig. Letizia e figlia al programma tv da noi prodotto", dice in una nota Magnolia, casa di produzione del programma in onda su Raidue, prendendo posizione rispetto all'intervista di Elio Letizia in uscita domani su un settimanale.
(SimonLeBon)
00martedì 21 luglio 2009 09:55
BERLUSCONI: SPUNTANO REGISTRAZIONI CON D'ADDARIO. GHEDINI, INVENZIONI
2009-07-20 21:23
BERLUSCONI: SPUNTANO REGISTRAZIONI CON D'ADDARIO. GHEDINI, INVENZIONI
(di Yasmin Inangiray)

ROMA - Nessuna replica ufficiale del presidente del Consiglio ma una nota di Niccolò Ghedini in cui le registrazioni dei colloqui tra Silvio Berlusconi e Patrizia D'Addario, pubblicate da sono bollate come "materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile e frutto di invenzione". Il Cavaliere sceglie dunque di non intervenire ufficialmente e lascia che a parlare sia il suo avvocato di fiducia pronto a querelare "chiunque ritenesse di utilizzare" l'audio delle telefonate pubblicato sul sito dell'Espresso. Parole, quelle di Ghedini, concordate con lo stesso presidente del Consiglio, dopo aver ascoltato insieme le registrazioni, ad Arcore.

L'avvocato del presidente del Consiglio chiama in causa anche la magistratura "auspicando che verifichi come i giornalisti siano entrati in possesso" del materiale che, prosegue la nota, "é tuttora in possesso" della Procura di Bari e "sottoposto a regime del segreto di indagine e del divieto assoluto di pubblicazione". Inoltre, insiste Ghedini, "La veridicità e la liceità delle asserite registrazioni erano già state contestate". L'avvertimento poi per chi volesse utilizzare quei nastri è chiaro: "La pubblicazione integra è di per sé un illecito - scrive il deputato del Pdl - che dovrà essere perseguito, e nei confronti di chiunque ritenesse di riprendere tale materiale saranno esperite tutte le azioni legali del caso".

Quanto al premier, chi ha avuto modo di sentirlo nel corso del pomeriggio, ripete che la strategia non cambia: non sarà l'ennesima spazzatura, sarebbe stato il ragionamento, a fermarlo. Nessun tentennamento dunque, al massimo un'arrabbiatura, così lo descrive chi ha avuto modo di parlargli, perché il nuovo capitolo della vicenda potrebbe fare ombra sui successi del governo dell'ultimo periodo, in primis i risultati che l'Italia ha ottenuto nell'organizzazione e gestione del G8. Da qui però l'intenzione di procedere senza cambiare le carte in tavola. "Con l'altalena dei gossip - ha sottolineato il suo portavoce Paolo Bonaiuti - non si va da nessuna parte". Il leit motiv del premier dunque non cambia: andare avanti con il programma dell'esecutivo, perché avrebbe ripetuto a diversi dirigenti del Pdl, è l'unico modo per rispondere a tutto. A questo, avrebbe ricordato ancora una volta il Cavaliere, servirà il conclave che si terrà all'Aquila con i ministri e poi il seminario di settembre con i gruppi parlamentari.

PD ATTACCA SU NASTRI, VERSO MOZIONE A SENATO
Davanti ai nastri pubblicati dall'Espresso il Pd abbandona definitivamente la ritrosia a parlare delle vicende private del premier Silvio Berlusconi e chiede chiarezza, "dopo che sono state smentite le sue pietose bugie". E la prima occasione per affrontare i comportamenti del presidente del consiglio si presenterà durante la prossima conferenza dei capigruppo al Senato, dove i democratici torneranno alla carica con la richiesta di discutere in Aula una mozione sulla "credibilità di chi governa" e sulla "necessaria prudenza nelle frequentazioni".

Dopo aver ascoltato i testi delle telefonate, pubblicate sul sito del settimanale, il Pd decide di attaccare sulle "bugie" del premier. "La realtà desolante che emerge dai nastri - evidenzia il responsabile Comunicazione Paolo Gentiloni - è che la escort non era affatto una estranea sconosciuta e che i compensi alle partecipanti alle feste del premier erano una consuetudine". Nei nastri i democratici trovano le prove delle "menzogne" del premier e chiedono di "fare chiarezza davanti al paese" invece di "continuare a calunniare la libera stampa". Attacchi che fanno da volano al tentativo di far discutere a Palazzo Madama una mozione, presentata la settimana scorsa, dal vicepresidente del Pd Luigi Zanda e firmata da numerosi senatori, tra i quali il capogruppo Anna Finocchiaro. Un testo che parte dall'apprezzamento dell'esito del G8 ma poi chiede coerenza di "comportamenti tra la vita pubblica e privata di chi governa", "verità e trasparenza" nella spiegazione dei propri comportamenti e "prudenza nelle frequentazioni per evitare rischi alla sicurezza nazionale". Nella riunione dei capigruppo, convocata alle 10, il Pd chiederà che venga discussa, trovando la netta opposizione della maggioranza pronta alle sue contromosse. "Noi domani - spiega il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri - ci atteniamo all'ordine del giorno che è G8 e clima ma teniamo pronte le carte nel caso in cui il Pd tiri dritto". E le carte sarebbero una mozione che pone il problema della "questione morale" nel Pd dopo l'arresto del presunto stupratore e dirigente democratico Luca Bianchini. In realtà, sono convinti nel Partito democratico, la maggioranza più che andare alla guerra tra mozioni preferirà impedire, probabilmente anche con il voto dell'Udc, che il documento sia discusso in Aula. A quel punto, con poche speranze ma per dare seguito fino in fondo alla battaglia, il Pd porterà il calendario al voto dell'Aula.

(SimonLeBon)
00martedì 21 luglio 2009 09:56
Stampa estera, allora D'Addario diceva verita'...
2009-07-20 21:21
Stampa estera, allora D'Addario diceva verita'...
ROMA - Rimbalzano sulla stampa estera le registrazioni dei presunti colloqui tra Silvio Berlusconi e Patrizia D'Addario diffuse oggi dall'Espresso: oltre ai servizi per contestualizzare la vicenda, i siti web dei giornali stranieri che se ne occupano pubblicano anche stralci delle conversazioni. Sul suo sito web, il giornale spagnolo El Pais dedica un ampio articolo al caso, titolandolo "Patrizia D'Addario diceva la verità sulle feste da Berlusconi". I virgolettati delle conversazioni sono ripresi anche sulla pagina internet del britannico Guardian, che scrive: "I nuovi nastri riportano sotto i riflettori le accuse sessuali contro Berlusconi". Ampio spazio al nuovo capitolo 'escort e potere' lo dedica anche il Daily Mail: tra i testi dei colloqui, il sito web del quotidiano pubblica una foto della D'Addario in lingerie che lascia poco spazio all'immaginazione. "Aspettami nel lettone grande, quello di Putin", titola il francese Liberation, riportando una frase che il premier avrebbe rivolto alla D'Addario in uno dei loro incontri a Palazzo Grazioli. Una foto di Berlusconi con gli occhi chiusi che si appoggia la mano alla fronte correda il pezzo on-line della tedesca Sueddeutsche Zeitung. Mentre l'unico media americano a riprendere la notizia a caldo è il sito web d'informazione Huffington Post: "Lo scandalo su Berlusconi continua: un giornale sostiene di avere registrazioni illecite".
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