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WHAT’S YOUR NAME
Solstice, Gmini, Gemini e Camaro. Questi, in sequenza, pare fossero i nomi di volta in volta proposti per una delle auto più amate negli states. Ma presto scartato il primo, sia Gmini che Gemini, dovettero cedere il passo. Il motivo? Il fatto di riprodurre le lettere della Holding GM faceva tremare i responsabili del progetto: in caso si insuccesso della vettura ci sarebbero state pesanti ricadute d’immagine su tutto il gruppo.
MOTORONE
Il motore Small Block è per gli americani qualcosa di famiglia. Ci sono affezionati. Un pò come se a noi avessero tolto l’epopea del turbo o delle sedici valvole.
E così la Camaro ha il suo bel motorone a otto cilindri a V, un sei litri da 400 cavalli giusti giusti, con una coppia da trattore e un bel cambio a 6 marce, che per i pigroni d’oltreoceano è già sinonimo di sportività. Il propulsore deriva da quello della Corvette. Quando si hanno i parenti nobili, è sempre meglio farlo sapere.
RISPARMIO ENERGETICO
Ma siccome i tempi sono cambiati, e anche negli States si inizia a buttare un occhio meno distratto al costo del pieno, Chervrolet ci tiene a far notare che la Camaro è equipaggiata con un sistema per il risparmio carburante. In buona sostanza il V8, quando si procede a bassa andatura e la pressione sul pedale dell’accelleratore è lieve come una piuma, funziona come un plebeo 4 cilindri, con l’elettronica pronta a riaccendere immediatamente la luce in caso di improvvisi pruriti sportivi. Attenzione ai consumi? Chi l’avrebbe mai detto su una muscle car americana? Ciò non toglie che magari, in futuro, possa tornare ad accontentare i piedi pesanti, una versione marchiata Z28. Sigla magica per gli appassionati che, nelle Camaro del ventesimo secolo, identificava quelle equipaggiate con il motore ripreso nientemeno che dalla Corvette, la reginetta sportiva di famiglia.
SCHELETRO SPORTIVO
Le sportive moderne, anche gli americani l’hanno capito, non sono solo cavalli e sgommate. Per essere tali devono destreggiarsi agevolmente tra le curve facendole gustare al guidatore. In Chevrolet ci tengono a dire che la Camaro avrà una guida pari al suo aspetto. Aggressiva e dinamica. Con un reparto telaistico all’altezza, grazie alla trazione posteriore e al reparto sospensioni a quattro ruote indipendenti e con ammortizzatori a gas. Anche il reparto freni si preannuncia muscoloso. Con 4 dischi da 14 pollici autoventilati e con pinza a quattro pistoncini, grandi quanto una ruota di una nostra auto compatta..
SALOTTO CAMARO
Gli interni della nuova arma Chevrolet in passerella a Detroit sono forse più lontani dall’aspetto definitivo rispetto alle linee esterne. Si possono tuttavia intuire la classica semplicità delle sportive d’oltroceano ma anche una certa ricerca di raffinatezza. I sedili sono molto sagomati, la leva del cambio sembra un pezzo unico d’alluminio, e discrete cromature e finiture di tonalità arancione interrompono la sobrietà del nero dominante. Quanto ci si aspetta da una Pony Car. Né più, né meno.
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Motorbox.com[Modificato da Corals 13/01/2006 13.37]