Castelli: basta con il romanesco

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DarkWalker
00martedì 14 luglio 2009 11:23
"Basta con il Romanesco"

"Basta con attori che parlano solo romanesco". È questa la richiesta di Roberto Castelli, viceministro delle Infrastrutture, ieri all'inaugurazione del Polo della Cinematografia Lombarda.


Roberto Castelli Castelli ha sottolineato che «è una cosa veramente insopportabile. Dà fastidio non tanto per una questione campanilistica, ma perchè è chiaro che il linguaggio è parte essenziale del personaggio e sentire Giovanni XXIII che era un bergamasco verace parlare con accento romanesco è sbagliato storicamente». E subito s'infiamma la polemica.

Per Monica Guerritore «Roberto Castelli non ha alcun titolo per poter intervenire su una faccenda che non lo riguarda, non lo tocca e di cui non sa nulla».

Carlo Verdone è possibilista: «Ha usato una maniera brutale, ma se avesse detto in modo elegante che il cinema si può aiutare con una nuova Cinecittà lombarda, senza alcuna contrapposizione tra Roma e Milano, allora sono pienamente d'accordo con lui».

Flavio Insinna, romano e romanista, replica così: «Il problema è fare bene il proprio mestiere, in dialetto o in lingua poco importa». Luca Barbareschi, attore e deputato del Pdl pensa ci si debba preoccupare di problemi più pressanti come «la riforma dello spettacolo, di fare una legge per la reintegrazione del Fus e trovare regole affinchè l'Italia possa far fronte all'invasione degli stranieri».




Una volta tanto do ragione a castelli. Non se ne può più, non pretendo il dialetto o l'accento regionale giusto per il personaggio chiaro, ma almeno un efficace corso di dizione perchè si parli italiano. Ormai il mondo dello spettacolo è 90% romano 10% campano/calabrese/siciliano. Tra un po' diremo ridatece er Bramieri ^^
-Kaname-chan
00martedì 14 luglio 2009 13:23
Re:
DarkWalker, 14/07/2009 11.23:

"Basta con il Romanesco"

"Basta con attori che parlano solo romanesco". È questa la richiesta di Roberto Castelli, viceministro delle Infrastrutture, ieri all'inaugurazione del Polo della Cinematografia Lombarda.


Roberto Castelli Castelli ha sottolineato che «è una cosa veramente insopportabile. Dà fastidio non tanto per una questione campanilistica, ma perchè è chiaro che il linguaggio è parte essenziale del personaggio e sentire Giovanni XXIII che era un bergamasco verace parlare con accento romanesco è sbagliato storicamente». E subito s'infiamma la polemica.

Per Monica Guerritore «Roberto Castelli non ha alcun titolo per poter intervenire su una faccenda che non lo riguarda, non lo tocca e di cui non sa nulla».

Carlo Verdone è possibilista: «Ha usato una maniera brutale, ma se avesse detto in modo elegante che il cinema si può aiutare con una nuova Cinecittà lombarda, senza alcuna contrapposizione tra Roma e Milano, allora sono pienamente d'accordo con lui».

Flavio Insinna, romano e romanista, replica così: «Il problema è fare bene il proprio mestiere, in dialetto o in lingua poco importa». Luca Barbareschi, attore e deputato del Pdl pensa ci si debba preoccupare di problemi più pressanti come «la riforma dello spettacolo, di fare una legge per la reintegrazione del Fus e trovare regole affinchè l'Italia possa far fronte all'invasione degli stranieri».




Una volta tanto do ragione a castelli. Non se ne può più, non pretendo il dialetto o l'accento regionale giusto per il personaggio chiaro, ma almeno un efficace corso di dizione perchè si parli italiano. Ormai il mondo dello spettacolo è 90% romano 10% campano/calabrese/siciliano. Tra un po' diremo ridatece er Bramieri ^^




Io le fiction le fuggo come la peste, ma davvero parlava con l'accento romanesco il papa? LOL Cmq a me sembra tutta una buffonata, penso ci siano problemi più seri da affrontare e poi ma scusate gli attori parleranno in italiano no? Quelli che parlano in dialetto o con un accento in genere o sono comici o interpretano figure particolari. Infine di attori ce ne sono di tutte le regioni. Io ricordo ad esempio i film di Renato Pozzetto, Massimo Boldi, Ezio Greggio. Hanno sempre usato il loro accento regionale padano. E poi appunto Gino Bramieri, Sandra Mondaini. Che faccio continuo? E' la solita polemica leghista per fare un po' di casino
DarkWalker
00martedì 14 luglio 2009 14:10
Re: Re:
-Kaname-chan, 14/07/2009 13.23:




Io le fiction le fuggo come la peste, ma davvero parlava con l'accento romanesco il papa? LOL Cmq a me sembra tutta una buffonata, penso ci siano problemi più seri da affrontare e poi ma scusate gli attori parleranno in italiano no? Quelli che parlano in dialetto o con un accento in genere o sono comici o interpretano figure particolari. Infine di attori ce ne sono di tutte le regioni. Io ricordo ad esempio i film di Renato Pozzetto, Massimo Boldi, Ezio Greggio. Hanno sempre usato il loro accento regionale padano. E poi appunto Gino Bramieri, Sandra Mondaini. Che faccio continuo? E' la solita polemica leghista per fare un po' di casino




la differenza è che trovi attori con accenti che non si addicono ai personaggi che interpretano. e ultimamente, è dagli anni '90 che non si trovano più attori padani :D.
Ricordo ad esempio in porziùs, sui partigiani in Friuli, il protagonista aveva un accento meridionale, mentre da vecchio (altro attore), almeno a me, sembrava di gorizia. O prendiamo il caso Mattei, (molti) anni fa c'era un gian maria volontè, che pure aveva interpretato senza problemi un ispettore chiaramente meridionale in "indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" o Vanzetti in "sacco e Vanzetti", ma che nel "caso mattei" aveva un accento molto più plausibile dell'attuale Massimo Ghini, guarda a caso romano.
Senza andare tanto lonatano, anche aldo giovanni e giacomo sanno imitari i vari dialetti (o fingere di non saperlo fare, v la scena della cadrega). E cioè, se un attore non sa la pronuncia potrebbe starci lo stesso, ma "almeno l'itagliano sallo" pronunciare.
Pius Augustus
00martedì 14 luglio 2009 14:26
Re: Re: Re:
DarkWalker, 14/07/2009 14.10:




la differenza è che trovi attori con accenti che non si addicono ai personaggi che interpretano. e ultimamente, è dagli anni '90 che non si trovano più attori padani :D.
Ricordo ad esempio in porziùs, sui partigiani in Friuli, il protagonista aveva un accento meridionale, mentre da vecchio (altro attore), almeno a me, sembrava di gorizia. O prendiamo il caso Mattei, (molti) anni fa c'era un gian maria volontè, che pure aveva interpretato senza problemi un ispettore chiaramente meridionale in "indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" o Vanzetti in "sacco e Vanzetti", ma che nel "caso mattei" aveva un accento molto più plausibile dell'attuale Massimo Ghini, guarda a caso romano.
Senza andare tanto lonatano, anche aldo giovanni e giacomo sanno imitari i vari dialetti (o fingere di non saperlo fare, v la scena della cadrega). E cioè, se un attore non sa la pronuncia potrebbe starci lo stesso, ma "almeno l'itagliano sallo" pronunciare.



non mi pare di averli mai sentiti parlare romano ^^ di solito quando uno del nord ci prova sembra boldi.
DarkWalker
00martedì 14 luglio 2009 14:32
Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 14/07/2009 14.26:



non mi pare di averli mai sentiti parlare romano ^^ di solito quando uno del nord ci prova sembra boldi.




in romano in effetti no, forse è più conveniente assumere un borgataro di cinecittà ^^
Tra l'altro, almeno qua al nord, il romano, o per lo meno l'imitazione dell'accento, è molto diffuso fra i ggiovani e questo anche prima di tre metri sopra il cielo, quindi ci deve essere qualcosa di marcio nei mezzi di comunicazione nazionali
Pius Augustus
00martedì 14 luglio 2009 14:42
Re: Re: Re: Re: Re:
DarkWalker, 14/07/2009 14.32:




in romano in effetti no, forse è più conveniente assumere un borgataro di cinecittà ^^
Tra l'altro, almeno qua al nord, il romano, o per lo meno l'imitazione dell'accento, è molto diffuso fra i ggiovani e questo anche prima di tre metri sopra il cielo, quindi ci deve essere qualcosa di marcio nei mezzi di comunicazione nazionali



beh, i telegiornali mediaset hanno tutti giornalisti milanesi, fanno servizi a milano, intervistano ragazzi milanesi con accento milanese ecc.ecc. per la musica non vedo uno strapotere romano, per gli attori insomma.
-Kaname-chan
00martedì 14 luglio 2009 17:13
Re: Re: Re:
DarkWalker, 14/07/2009 14.10:




la differenza è che trovi attori con accenti che non si addicono ai personaggi che interpretano. e ultimamente, è dagli anni '90 che non si trovano più attori padani :D.
Ricordo ad esempio in porziùs, sui partigiani in Friuli, il protagonista aveva un accento meridionale, mentre da vecchio (altro attore), almeno a me, sembrava di gorizia. O prendiamo il caso Mattei, (molti) anni fa c'era un gian maria volontè, che pure aveva interpretato senza problemi un ispettore chiaramente meridionale in "indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" o Vanzetti in "sacco e Vanzetti", ma che nel "caso mattei" aveva un accento molto più plausibile dell'attuale Massimo Ghini, guarda a caso romano.
Senza andare tanto lonatano, anche aldo giovanni e giacomo sanno imitari i vari dialetti (o fingere di non saperlo fare, v la scena della cadrega). E cioè, se un attore non sa la pronuncia potrebbe starci lo stesso, ma "almeno l'itagliano sallo" pronunciare.




Ma il casino montato da Castelli è inutile, dicesse agli attori di imparare la dizione italiana e dialettale invece di prendersela con Cinecittà. Oppure pensi che c'è un qualche complotto che fa si che vengano assunti solo attori romani? [SM=x751545] In Porzus se non sbaglio c'era Gastone Moschin, dal nome non mi pare particolarmente romano :P Nel trio Aldo, Giovanni e Giacomo c'è un siculo e due milanesi.
Io non so che attori vadano per la maggiore ora, al cinema nel 90% dei casi guardo i film di Hollywood e in tv passano solo fiction. Che io non guardo mai. A meno che non siano americane pure quelle [SM=x751545] Qualche anno fa seguivo The Shield e CSI Miami, bellissimi (e doppiati in italiano).
Cmq ripeto che ritengo che gli attori vengano più o meno da tutte le regioni d'Italia. Riguardo la TV, come dice Pius Mediaset è tutta incentrata su Milano. Se i milanesi si mettono a parlare in romanesco è forse dovuto al fatto che amano Verdone, chissà [SM=x751545] Lui, Bonolis e Flavio Insinna sono i romani più rappresentativi e che spesso usano alcune parole della loro città in tv o al cinema. Devi pensare però che il romanesco è praticamente uguale all'italiano. Mi spiego: se Ezio Greggio se ne uscisse in piemontese, Iacchetti in milanese, il Gabibbo in genovese (giusto per citare una romanissima trasmissione tv [SM=x751545] ) ma chi li capirebbe? Il Gabibbo anzi ha lanciato un paio di parole liguri, solo che io sono 20 anni che cerco di capire cosa voglia dire "besugo" [SM=x751545]
Se Verdone invece dice "Ahò do state? Che fate? Ndo annate?" Lo capiscono da Bolzano a Siracusa e quindi è più facile che questo "dialetto" venga utilizzato nei mass media e che si diffonda. Ma non dipende da una % di romani maggiore ma solo dal fatto che i romani si possono permettere di usare la loro parlata, essendo comprensibile da tutti. E Benigni dove lo metti? Lui parla SOLO in dialetto ma... non se ne accorge nessuno perché il toscano è l'italiano! :P Molto più che il romano, quindi quando parla un romano bene o male si capisce che non sta parlando proprio in italiano, se parla un toscano sembra solo che stia usando un buffo accento [SM=x751525]
DarkWalker
00martedì 14 luglio 2009 17:39
Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 14/07/2009 17.13:




Ma il casino montato da Castelli è inutile, dicesse agli attori di imparare la dizione italiana e dialettale invece di prendersela con Cinecittà. Oppure pensi che c'è un qualche complotto che fa si che vengano assunti solo attori romani? [SM=x751545] In Porzus se non sbaglio c'era Gastone Moschin, dal nome non mi pare particolarmente romano :P Nel trio Aldo, Giovanni e Giacomo c'è un siculo e due milanesi.
Io non so che attori vadano per la maggiore ora, al cinema nel 90% dei casi guardo i film di Hollywood e in tv passano solo fiction. Che io non guardo mai. A meno che non siano americane pure quelle [SM=x751545] Qualche anno fa seguivo The Shield e CSI Miami, bellissimi (e doppiati in italiano).
Cmq ripeto che ritengo che gli attori vengano più o meno da tutte le regioni d'Italia. Riguardo la TV, come dice Pius Mediaset è tutta incentrata su Milano. Se i milanesi si mettono a parlare in romanesco è forse dovuto al fatto che amano Verdone, chissà [SM=x751545] Lui, Bonolis e Flavio Insinna sono i romani più rappresentativi e che spesso usano alcune parole della loro città in tv o al cinema. Devi pensare però che il romanesco è praticamente uguale all'italiano. Mi spiego: se Ezio Greggio se ne uscisse in piemontese, Iacchetti in milanese, il Gabibbo in genovese (giusto per citare una romanissima trasmissione tv [SM=x751545] ) ma chi li capirebbe? Il Gabibbo anzi ha lanciato un paio di parole liguri, solo che io sono 20 anni che cerco di capire cosa voglia dire "besugo" [SM=x751545]
Se Verdone invece dice "Ahò do state? Che fate? Ndo annate?" Lo capiscono da Bolzano a Siracusa e quindi è più facile che questo "dialetto" venga utilizzato nei mass media e che si diffonda. Ma non dipende da una % di romani maggiore ma solo dal fatto che i romani si possono permettere di usare la loro parlata, essendo comprensibile da tutti. E Benigni dove lo metti? Lui parla SOLO in dialetto ma... non se ne accorge nessuno perché il toscano è l'italiano! :P Molto più che il romano, quindi quando parla un romano bene o male si capisce che non sta parlando proprio in italiano, se parla un toscano sembra solo che stia usando un buffo accento [SM=x751525]




se non ricordo male era tale crespi, siculo, che faceva geko, il partigiano della brigata garibaldi. Produzione pubblica, rai.
Chi lo sa magari se per 20anni avessimo avuto un presidio genovese in ogni trasmissione di punta forse adesso sapresti cosa vuol dire besugo. Poi, non è che un accento genovese renda incomprensibile il messaggio verbale, ma se lo metti in bocca a lawrence d'arabia stona.
Ovviamente non penso ci sia un complotto, più probabilmente sarà il solito magna magna.
-Kaname-chan
00martedì 14 luglio 2009 22:58
Re: Re: Re: Re: Re:
DarkWalker, 14/07/2009 17.39:




se non ricordo male era tale crespi, siculo, che faceva geko, il partigiano della brigata garibaldi. Produzione pubblica, rai.
Chi lo sa magari se per 20anni avessimo avuto un presidio genovese in ogni trasmissione di punta forse adesso sapresti cosa vuol dire besugo. Poi, non è che un accento genovese renda incomprensibile il messaggio verbale, ma se lo metti in bocca a lawrence d'arabia stona.
Ovviamente non penso ci sia un complotto, più probabilmente sarà il solito magna magna.



Cioè tu pensi veramente che ci sia una specie di lobby dei romani che vuole gestire i media? ma lol Di attori ce ne sono di tutte le regioni.

E quali sono le trasmissioni di punta?

Striscia: nordica
Milionario: nordica
gioco dei pacchi: multiregionale (Pupo è toscano e si sente pure)ma limitato al centro nord
l'eredità: nordica (Amadeus è nato a Ravenna e non parla romano)

che fo, coninuo? [SM=x751545] Altri presentatori che hanno gestito trasmissioni importanti sono Papi (romano),Mammuccari (romano) e Carlo Conti (toscano)ma papi non usa nessun accento mentre mammuccari parla romano e conti ha un leggero accento toscano. Secondo me chi ci rimette è proprio il sud, c'hanno solo Al Bano [SM=x751545] Ti ripeto che il romano è diffuso perché si capisce, le trasmissioni piene di nordici ci stanno ma se parlano con le loro parole dialettali non li capirebbe nessuno! Quindi parlano in italiano, al massimo si sente l'accento di Gerry Scotti. Con milioni di gabibbi non avrei capito niente lo stesso perché le parole sono troppo diverse dall'italiano. Invece bastano 4 romani (Bonolis, Mammuccari, Insinna e Verdone) per diffondere in tutta Italia alcuni modi di dire della città, che sono assolutamente comprensibili a tutti.

Dove il legaiolo ha ragione invece è sulle orrende fiction: sono prodotti dozzinali e fatti con 4 soldi. Poiché le girano a cinecittà (ma non tutte però) allora le ambientano a Roma così risparmiano. I comprimari li prendono dalla manovalanza locale, tanto recitano tutti da cani.
Le fiction hanno salvato i bilanci delle tv: non costano niente e hanno sempre fatto il pieno di ascolti.
Se Bossi vuole farsi gli studios leghisti per ambientare delle fiction a Milano faccia pure, almeno avremo due sfondi riciclati invece di uno [SM=x751545] e un paesaggio urbano un po' diverso


EDIT: la mitica Raffaella Carrà è Bolognese, Maria de Filippi milanese, Daria Bignardi ferrarese, Alessia Marcuzzi romana. Le Carlucci sono abruzzesi. Iva Zanicchi è milanese. Così abbiamo messo pure le presentatrici e come vedi le più significative sono settentrionali e nessuna è del sud
Lux-86
00martedì 14 luglio 2009 23:23
Non voglio offendere nessuno, a parte Castelli, ma questa discussione è una stronzata allucinante. Peggio sarebbe solo lamentarsi perché il cielo è azzurro come forza italia, dai smettiamola di sparare cazzate.
-Giona-
00mercoledì 15 luglio 2009 09:05
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 14/07/2009 22.58:


Iva Zanicchi è milanese.


Iva Zanicchi era soprannominata "L'Aquila di Ligonchio". Ligonchio è un paese dell'Appennino Reggiano.
DarkWalker
00mercoledì 15 luglio 2009 14:12
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 14/07/2009 22.58:



Cioè tu pensi veramente che ci sia una specie di lobby dei romani che vuole gestire i media? ma lol Di attori ce ne sono di tutte le regioni.

E quali sono le trasmissioni di punta?

Striscia: nordica
Milionario: nordica
gioco dei pacchi: multiregionale (Pupo è toscano e si sente pure)ma limitato al centro nord
l'eredità: nordica (Amadeus è nato a Ravenna e non parla romano)

che fo, coninuo? [SM=x751545] Altri presentatori che hanno gestito trasmissioni importanti sono Papi (romano),Mammuccari (romano) e Carlo Conti (toscano)ma papi non usa nessun accento mentre mammuccari parla romano e conti ha un leggero accento toscano. Secondo me chi ci rimette è proprio il sud, c'hanno solo Al Bano [SM=x751545] Ti ripeto che il romano è diffuso perché si capisce, le trasmissioni piene di nordici ci stanno ma se parlano con le loro parole dialettali non li capirebbe nessuno! Quindi parlano in italiano, al massimo si sente l'accento di Gerry Scotti. Con milioni di gabibbi non avrei capito niente lo stesso perché le parole sono troppo diverse dall'italiano. Invece bastano 4 romani (Bonolis, Mammuccari, Insinna e Verdone) per diffondere in tutta Italia alcuni modi di dire della città, che sono assolutamente comprensibili a tutti.

Dove il legaiolo ha ragione invece è sulle orrende fiction: sono prodotti dozzinali e fatti con 4 soldi. Poiché le girano a cinecittà (ma non tutte però) allora le ambientano a Roma così risparmiano. I comprimari li prendono dalla manovalanza locale, tanto recitano tutti da cani.
Le fiction hanno salvato i bilanci delle tv: non costano niente e hanno sempre fatto il pieno di ascolti.
Se Bossi vuole farsi gli studios leghisti per ambientare delle fiction a Milano faccia pure, almeno avremo due sfondi riciclati invece di uno [SM=x751545] e un paesaggio urbano un po' diverso


EDIT: la mitica Raffaella Carrà è Bolognese, Maria de Filippi milanese, Daria Bignardi ferrarese, Alessia Marcuzzi romana. Le Carlucci sono abruzzesi. Iva Zanicchi è milanese. Così abbiamo messo pure le presentatrici e come vedi le più significative sono settentrionali e nessuna è del sud




il punto non è da dove vengono gli attori ma che "lingua" parlano anche rispetto ai personaggi che interpretano. Il romanesco è sovrarappresentato (non dipende dal numero di attori ma da come parlano!) e non sono rari casi in cui un ruolo "padano" ha una voce "allogena".
Quanto aglis tudios e alle comaparse era più o meno quello che intendevo.
Poi vabeh ci sono i format tipo i cesaroni che sono un modo subdolo di colonizzazione culturale, am quello è un caso a aprte. [SM=x751575] [SM=x751575]
princepsoptimus
00mercoledì 15 luglio 2009 16:41
Re: Re: Re:
DarkWalker, 14/07/2009 14.10:




la differenza è che trovi attori con accenti che non si addicono ai personaggi che interpretano. e ultimamente, è dagli anni '90 che non si trovano più attori padani :D.
Ricordo ad esempio in porziùs, sui partigiani in Friuli, il protagonista aveva un accento meridionale, mentre da vecchio (altro attore), almeno a me, sembrava di gorizia. O prendiamo il caso Mattei, (molti) anni fa c'era un gian maria volontè, che pure aveva interpretato senza problemi un ispettore chiaramente meridionale in "indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" o Vanzetti in "sacco e Vanzetti", ma che nel "caso mattei" aveva un accento molto più plausibile dell'attuale Massimo Ghini, guarda a caso romano.
Senza andare tanto lonatano, anche aldo giovanni e giacomo sanno imitari i vari dialetti (o fingere di non saperlo fare, v la scena della cadrega). E cioè, se un attore non sa la pronuncia potrebbe starci lo stesso, ma "almeno l'itagliano sallo" pronunciare.




stai parlando di volontè... siamo su un piano TOTALMENTE differente rispetto alle fiction spazzatura, volontè è il mio mito indiscusso come attore




Qui standing ovation...
Vota DC
00giovedì 16 luglio 2009 23:17
Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 14/07/2009 17.13:


Se i milanesi si mettono a parlare in romanesco è forse dovuto al fatto che amano Verdone, chissà [SM=x751545]



E' collegato al fatto che tra i maggiori manganellatori di slavi durante il fascismo c'era un certo Coceancig...che cambiò il cognome in Coceani per l'occasione.Questi milanesi che parlano romano non importa se lo fanno perchè si credono fighi o per ottenere più potere:sono ascari che vanno eliminati.
Dopo le statistiche burla che mettono Lombardia tra regioni parassite e Lazio tra quelle virtuose,stanno mettendo la burla che le lingue "minoritarie" vengono represse ovunque...ma quelli della capitale hanno il privilegio di conservare la propria e sbatterla in faccia ai poveri spettatori.
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