CARLOS DRUMMOND DE ANDRADE

m a r g o t
00domenica 23 ottobre 2005 01:04
Carlos Drummond de Andrade (Itabira, Minas Gerais 1902 - Rio de Janeiro 1987), poeta brasiliano. Figlio di ricchi proprietari terrieri, studiò per un certo tempo farmacia, poi divenne insegnante; nel 1925 fondò il periodico "Revista". Fu giornalista acuto e traduttore molto apprezzato di capolavori della letteratura francese. Nel 1930 fu pubblicata la sua prima raccolta, Alguma poesia, che celebrava il nazionalismo brasiliano, pur condividendo il disprezzo dei valori borghesi proprio del movimento modernista europeo. La raccolta seguente, del 1934, esprimeva dubbi sull'identità stessa del Brasile.
Dopo A rosa do povo (1945), decisamente antifascista, le sue opere si fecero sempre più metafisiche, allontanandosi dai grandi temi della politica e dell'identità nazionale. Di questo periodo è anche Claro enigma (1951). Le raccolte successive a questa fase, Lição das coisas (1962) e Boitempo (1968), esplorano il verso sperimentale e la satira. Nel 1985 De Andrade pubblicò le proprie memorie.

Di seguito pubblico alcune sue poesie erotiche in lingua portoghese e con la traduzione in italiano.


MULHER ANDANDO NUA PELA CASA

Mulher andando nua pela casa
envolve a gente de tamanha paz.
Não é nudez datada, provocante.
É um andar vestida de nudez,
inocência de irmã e copo d'água.

O corpo nem sequer é percebido
pelo ritmo que o leva.
Transitam curvas em estado de pureza,
dando este nome à vida. castidade.

Pêlos que fascinavam não perturbam.
Seios, nádegas (tácito armistício)
repousam de guerra. Também eu repouso.




DONNA CHE GIRA NUDA PER LA CASA

Donna che gira nuda per la casa
tutto mi ammanta di una grande pace.
Non é nudità datata, provocante.
E' un girar di nudità vestita,
innocenza di sorella e bicchier d'acqua.

Il corpo neppure lo si nota
al ritmo che lo porta.
Passano curve in stato di purezza,
dando alla vita un nome: castità.

Peli che affascinavano non turbano.
Seni, natiche (tacito armistizio)
riposano dalla guerra. E anch'io riposo.





MIMOSA BOCA ERRANTE

Mimosa boca errante
à superfície até achar o ponto
em que te apraz colher o fruto em fogo
que não será comido mas fruído
até se lhe esgotar o sumo cálido
e ele deixar-te, ou o deixares, flácido,
mas rorejando a baba de delícias
que fruto e boca se permitem, dádiva.

Boca mimosa e sábia,
impaciente de sugar e clausurar
inteiro, em ti, o talo rígido
mas varado de gozo ao confinar-se
no limitado espaço que ofereces
a seu volume e jato apaixonados,
como podes tornar-te, assim aberta,
recurvo céu infindo e sepultura?

Mimosa boca e santa,
que devagar vais desfolhando a líquida
espuma do prazer em rito mudo,
lenta-lambente-lambilusamente
ligada à forma ereta qual se fossem
a boca o próprio fruto, e o fruto a boca,
oh chega, chega, chega de beber-me,
de matar-me, e, na morte, de viver-me.

Já sei a eternidade: é puro orgasmo.





SOAVE BOCCA ERRANTE

Soave bocca errante
in superficie fino a trovare il punto
ove t'aggrada cogliere il frutto a fuoco
che non sarà mangiato ma fruito
finché non s'esaurisce il succo caldo
e lui ti lascia, o tu lo lasci, flaccido,
ma rugiadoso di bava di delizie
che frutto e bocca si permettono, dono.

Bocca soave e saggia,
impaziente di succhiare e segregare
intero, in te, il tallo rigido
ma folle di piacere al confinarsi
nel limitato spazio che tu offri
al suo volume e getto appassionati,
come puoi diventare, così aperta,
ricurvo cielo infinito e sepoltura?

Soave bocca e santa,
che piano piano vai sfogliando la liquida
schiuma del piacere in muto rito,
lenta-leccante-lecchillusoriamente
legata alla forma eretta quasi fossero
la bocca il frutto, e il frutto la bocca,
no, basta, basta, basta, basta bermi,
uccidermi e, da morto, vivermi.

So già cos'é l'eternità: é puro orgasmo.











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