Berzo S. Fermo–Adrara San Martino

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pandicko
00lunedì 22 ottobre 2012 17:11
Apro un topic riguardo una variante che permette di evitare la salita dei Colli di San Fermo per giungere ad Adrara S. Martino.
Il percorso è chiaramente indicato per MTB... ma come descritto nel mio racconto si può fare anche in bdc... a patto di essere parecchio incoscienti! [SM=g27987]
Aggiungo un tracciato costruito dal sottoscritto per una migliore comprensione del percorso.
pandicko
00lunedì 22 ottobre 2012 17:24
06 Ottobre 2012: Pedrengo – Berzo S. Fermo – Adrara San Martino
Oggi abbiamo in programma (io e Maurizio) di provare una variante che da Berzo S. Fermo dovrebbe scollinare ad Adrara S. Martino evitando la salita dei Colli di S. Fermo, che googlemaps segna come esistente (anche se abbiamo un po’ di dubbi sulla sua percorribilità).
Svoltati a Berzo S. Fermo, saliamo in direzione del municipio, come ci aveva suggerito una signora, seguiti quasi subito da un ciclista in bdc che nn sa bene dove andare oggi… Quasi subito ci perdiamo in un dedalo di viuzze e stradine, ma fortunatamente fermiamo un signore in auto che gentilmente si offre di accompagnarci fino alla parte seria della salita. Le sue parole già ci fanno presagire che sarà una giornata dura…
La strada comincia infatti a salire già da subito (la direzione da prendere è Cascine Bescasolo) e dopo un paio di tornanti la ns. ‘guida’ si ferma e ci mostra dove proseguire: un ‘muro’ cementato che parte alla ns. sinistra. Il ns. compagno d’avventura parte immediatamente (dimostrando molto coraggio… o incoscienza!) mentre io e Maurizio rimaniamo indecisi sul da farsi. Dopo qualche minuto Mauri (che teme forature ed altro per la sua bdc) sceglie di salire verso i colli di San Fermo dalla strada principale mentre io proverò (farò da cavia anche per conto suo!) a salire da qui… con la promessa di ritrovarci più tardi ad Adrara.
Superato abbastanza agevolmente il primo tratto duro cementato, la strada si spiana leggermente ma poi subito riprende a salire e questa sarà una costante per tutta l’ascesa. Il fondo è a volte asfaltato, a volte cementato rigato per cui significa che sale con pendenze importanti… Oltrepasso 2-3 cascine e mi inoltro nel bosco con una certa agilità che mi conforta. Al primo bivio importante giro a dx. (cartello rifugio Gemba) e poco dopo affronto un tratto durissimo (più del 20% sicuramente) facendo attenzione a scansare i solchi che affiorano dall’asfalto spezzato. Ad un tornante intravedo a un centinaio di metri il ciclista in bdc che sta scomparendo dietro un secondo tornante e poco dopo lo raggiungo. Mi complimento per la sua audacia e forza nel salire fino a qui e lui mi conferma la sua incoscienza a cui però sembra abbastanza abituato!
Proseguiamo insieme valutando di aver imboccato la strada giusta ai vari bivi cui ci siamo trovati di fronte… ignari che il destino tra poco ci metterà una volta di più alla prova! Giungiamo infatti ad un trivio: una strada mezzo sterrata a destra che scende, un sentiero che entra nel bosco poco sopra e una secca salita cementata a sinistra accompagnata per l’ennesima volta dal cartello indicante il rifugio Gemba. Decidiamo per quest’ultima visto che supponiamo corretta la direzione del rifugio. Ora la strada si fa davvero dura: una continua sequenza di strappi secchi e di brevi pause per 1-2 km. (anche se le distanze quando le pendenze sono serie vengono percepite non sempre in maniera giusta) ci mettono a dura prova. Finalmente alla fine di un ennesimo drittone secco e ripido incontriamo un cacciatore che sta salendo a bordo del suo fuoristrada e chiediamo lumi.
Scopriamo così di avere esagerato! Il bivo che dovevamo prendere era quello più a valle! Non ci rimane che scendere!
Affrontiamo così con molta circospezione la difficile discesa perchè la strada ora si rivela molto più sconnessa di come ci appariva in salita!
Finalmente giungiamo al famoso bivio dopo aver messo a dura prova freni e polsi, prendiamo la strada indicataci che con un ultimo tratto ancora una volta parecchio sconnesso ci porta ad una cappelletta e ad uno spiazzo da cui diramano parecchi sentieri (scoprirò poi che si tratta del Col di Croce).
Prendiamo la strada che scende a sinistra (dopo aver chiesto conferma a due bikers) che poco dopo diventa completamente asfaltata ed in perfette condizioni. Da qui in pochi minuti giungiamo ad Adrara e nell’attesa di incontrare Maurizio ci scambiamo qualche informazione e così scopro che il mio compagno di avventura è di Orio al Serio e fa parte di un gruppo ciclistico amatoriale che esce mediamente due volte alla settimana. Stamattina si era concesso un giro in solitaria con la bdc di riserva… per questo si era azzardato nel percorso appena fatto!
Siamo ovviamente entrambi soddisfatti dell’impresa effettuata. E’ stata più che faticosa… ma come sempre una volta superata ci appare come una giornata da ricordare per sempre! Poco dopo arriva Maurizio e tutti insieme torniamo verso casa.
Totale: 56 km.


Legenda: Giallo: strada da seguire. - Blu: strada percorsa in più per errore.
CiclistaperCaso@
00lunedì 22 ottobre 2012 18:47
Interessante ... [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Grazie mille (anche se serve la MTB).

Ciao

Giorgio
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