Assistenza sanitaria ell'estero: come funziona?

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.tani.
00sabato 3 febbraio 2007 00:15
Da Yahoo salute:

Ricevere cure mediche per un cittadino europeo può essere semplice o complesso, gratis o costoso a seconda della nazione in cui si ritrova. I sistemi sanitari nazionali degli stati membri sono molto diversi tra loro e, a volte, questo può diventare un problema nell’accesso alle cure. Se ne discute sull’ultimo numero della rivista British Medical Journal in un articolo che analizza l’attuale situazione europea, gli aspetti positivi, le incongruenze.

Viaggiare oltre i confini della propria nazione in Europa oggi è semplice; aumentano il numero dei cittadini europei che, a vario titolo, si spostano in una nazione diversa da quella di provenienza. In tutte le nazioni della Comunità Europea i cittadini che si trovino momentaneamente fuori dal loro stato hanno libero accesso all’assistenza sanitaria, ma non sempre il sistema sanitario della nazione di provenienza dà il diritto incondizionato alla copertura fuori dal territorio nazionale.

L’accesso alle cure è garantito dalla Tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) che dal primo novembre 2004 ha sostituito il modello E111. La TEAM, della durata di cinque anni, viene rilasciata a tutti i cittadini degli stati membri; la tessera va richiesta all’Azienda sanitaria locale di riferimento. Questa tessera, però, non garantisce la gratuità dell’intervento; essa dipende dalla nazione in cui si viene curati e dalle regole interne del sistema sanitario. Può accadere così che se un cittadino belga si frattura un braccio in Italia il costo dell’intervento ortopedico è coperto dalla TEAM; non lo sarebbe in caso contrario.
Diverso è il discorso di coloro che decidono di sottoporsi a cure straordinarie in un paese diverso da quello di provenienza; in quel caso se si vuole usufruire di un rimborso parziale da parte del sistema sanitario si deve produrre la certificazione medica che dimostri la necessità di ricorrere a prestazioni di altissima specializzazione in un altro paese.

Gli autori dell’articolo hanno individuato cinque tipologie di persone che possono avere bisogno di cure all’estero: chi è in vacanza, coloro che vivono lungo il confine tra due o più stati, coloro che lavorano per periodi più o meno lunghi all’estero, gli emigranti che ritornano dopo un lungo periodo di tempo nel paese di origine e coloro che volontariamente decidono di usufruire di strutture sanitarie di altre nazioni.

Secondo gli autori dell’analisi pubblicata dal British Medical Journal sebbene nel territorio comunitario i cittadini godano della certezza di essere curati, esistono ancora delle differenze che possono ostacolare la libera circolazione.

Fonte: Legido-Quigley H et al. Patient mobility in the European Union. BMJ 2007;334:188-90.


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