Un recente studio rivela un’alta percentuale di anomalie cerebrali negli assassini sessuali, e sottolinea “l’importanza di un esame neurologico e psicologico completo di questo particolare gruppo di criminali”.
Peer Briken e colleghi hanno valutato delle relazioni riguardanti i processi a 166 uomini che hanno commesso omicidi sessuali tra il 1945 e il 1991, e hanno trovato che il 31% di loro mostrava sintomi di anomalie cerebrali. Queste anomalie includevano epilessia, traumi cranici, encefaliti o meningiti durante l’infanzia che hanno causato danno cerebrale, anomalie genetiche (inclusi tre casi di XYY) e danni cerebrali non specificati. 60 pazienti erano stati sottoposti a TAC cranica e nel 34% di loro erano risultate delle patologie. Diversi uomini mostravano sintomi multipli di anomalie cerebrali: 14 di loro presentavano due tipi di sintomi e 6 tre sintomi o più. Gli assassini sessuali con anomalie cerebrali hanno una storia di problemi comportamentali infantili maggiori rispetto agli assassini sessuali senza anomalie cerebrali. Tra loro c’è anche un più alto tasso di travestitismo feticista e di parafilie e una maggiore tendenza al sadismo sessuale. Inoltre i soggetti con anomalie cerebrali avevano maggiore tendenza a commettere omicidi multipli. Di contro, gli uomini con anomalie cerebrali avevano una minore tendenza all’alcolismo e a commettere crimini sotto l’influenza dell’alcol: i ricercatori dicono che questo fatto “potrebbe indicare che questi soggetti necessitano di una minore quantità di fattori disinibenti per commettere un omicidio”. I ricercatori inoltre dichiarano: “la nostra scoperta di una sostanziale frequenza di anomalie cerebrali e di psicopatologie parafiliche supporta l’ipotesi che sia molto importante il contributo dell’evoluzione neurologica nella genesi degli omicidi sessuali seriali”.