Alitalia, sciopero improvviso il ministro precetta i lavoratori

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lella84
00lunedì 10 novembre 2008 22:45
ROMA - Fiumicino e Linate si fermano. L'assemblea dei dipendenti Alitalia, circa 3-400 persone, ha approvato una mozione del comitato di lotta che propone uno sciopero di 24 ore a partire dalle 18 di oggi. A nulla sono valsi i tentativi del segretario nazionale dello SdL, Paolo Maras, che ha cercato di convincere i partecipanti all'assemblea a evitare il ricorso allo sciopero. Dopo la richiesta della Commissione di garanzia sugli scioperi il ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha avviato le procedure per la precettazione dei lavoratori che hanno incrociato le braccia senza il necessario preavviso previsto nei servizi pubblici essenziali.

Sindacati spiazzati. La decisione di scioperare ha spiazzato i sindacati che in mattinata si erano opposti al blocco immediato puntando su 15 giorni di sciopero diluiti fino al maggio 2009: "Non è il momento, la lotta non finisce oggi perché con un'azione traumatica avremmo una precettazione dopo 20 minuti". Ma l'assemblea li ha scavalcati. "Quello che posso dire è che la base dei piloti è con il sindacato" dice il presidente dell'Unione piloti Massimo Notaro. Dura la reazione del governo. "E' un atto illegale" taglia corto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi.

Al via la precettazione. Il ministro Matteoli, anche in seguito alla segnalazione del presidente della Commissione di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici, ha attivato le procedure di precettazione.

Fiumicino, disagi e bivacchi. Nello scalo romano, dopo l'assemblea di questa mattina, un folto gruppo di assistenti di volo, piloti e lavoratori di terra ha bloccato fino al tardo pomeriggio, sedendosi a terra, l'ingresso del centro equipaggi Alitalia. La conseguenza sono state la crescita dei ritardi e 40 cancellazioni di voli. Ripercussioni anche a Linate: cancellati tutti i voli per Roma. All'aeroporto Leonardo da Vinci, in serata, erano ancora centinaia i passeggeri in fila in attesa di conoscere la propria sorte. Per molti, una notte all'addiaccio in aeroporto, dopo essere stati smistati su altri voli o "riprotetti" sui velivoli di altre compagnie.

Scontro con il governo. Al ministro Matteoli, che ha definito inammissibile e inaccettabile la decisione di scioperare, Maras replica: "Inaccettabile è che migliaia di lavoratori devono ingoiare l'inferno che è stato loro preparato. Qui non ci sono i ribelli del no ma chi vuole difendere democrazia, libertà e diritto al lavoro. C'è una santa alleanza tra poteri forti e sindacati complici contro quei principi ai quali noi vogliamo rinunciare". Il governo replica con altrettanta durezza. "L'atteggiamento dei piloti non è comprensibile, perché alcune organizzazioni dimostrano di non aver capito che si è chiusa un'epoca - dice Maurizio Gasparri - bene fa il governo a rifiutare autentici atti di intimidazione e su questo avrà il convinto sostegno del Parlamento". Fabrizio Cicchitto parla di "ricatto" dei piloti.

L'Ok della Ue alla vendita. Un sostanziale via libera
all'operazione Cai, la cui realizzazione sarà però sorvegliata da un gruppo di esperti indipendenti, e la bocciatura del prestito ponte di 300 milioni, considerato un aiuto di Stato contrario alle norme Ue e quindi che dovrà essere rimborsato dalla vecchia Alitalia: queste, in sintesi, le decisioni che saranno adottate mercoledì prossimo dalla Commissione europea.

Scioperi. Nel frattempo il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Antonio Martone, ha convocato per giovedì prossimo alle 10 le organizzazioni dei piloti, degli assistenti di volo e le organizzazioni sindacali autonome invitandoli "a soprassedere da ulteriori iniziative in violazione delle regole vigenti che possano recare grave pregiudizio al diritto alla mobilità garantito ai cittadini dalla Carta Costituzionale".
(SimonLeBon)
00martedì 11 novembre 2008 21:21
Precetta precetta, ma gli aerei sono a terra!
Interruzione di pubblico servizio?
Con quello che li paghiamo...

Simon
(SimonLeBon)
00domenica 16 novembre 2008 22:12
Alitalia licenzia tutti e poi li riassume!
2008-11-16 19:37
ALITALIA:FANTOZZI;IN SETTIMANA SI CHIUDE,TORNERA' IL SERENO
MILANO - ''Per il momento sono state spedite le lettere di messa in cassa integrazione a rotazione per tutti i dipendenti'' che riguardano complessivamente circa 17 mila dipendenti. Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, lo ha detto rispondendo ad una domanda di Fabio Fazio sulle eventuali ''lettere di licenziamento'' intervenendo alla trasmissione 'Che tempo che fa' su RaiTre.

Fantozzi confida di rispondere all'offerta avanzata da Cai "entro la metà della settimana". "Spero che riservi solo sorprese piacevoli, sarà una settimana decisiva. Credo che entro la metà della settimana, per rimanere in tema con la vostra trasmissione, si vedrà un bel sereno", ha detto. Fantozzi al termine della registrazione della puntata parlando con dei giornalisti ha poi ribadito: "In settimana chiudiamo".

"La risposta è no, non è possibile rinviare oltre il primo dicembre". Così ha risposto Fantozzi, a Fabio Fazio sulla richiesta dei sindacati di far slittare il decollo del primo volo Cai al primo gennaio. Fantozzi ha poi precisato che i dipendenti "la tredicesima e gli stipendi li avranno, magari con quale ritardo nei tempi. I soldi ci sono ma i dipendenti devono capire che ci sono migliaia di creditori che hanno fornito beni e servizi alla compagnia e che potrebbero dolersi se si dovesse far volare Alitalia un mese in più". Il commissario ha poi fatto appello ai dipendenti affinché portino "rispetto verso gli utenti". "I rapporti miei con i sindacati e i dipendenti sono ottimi, vorrei però pregarli di avere lo stesso rispetto verso gli utenti".

Alitalia ha debiti per circa 2,3 miliardi di euro. E' questa l'indicazione fornita dal commissario straordinario della compagnia di bandiera, Augusto Fantozzi, riconoscendo che c'é il rischio che i contribuenti possano pagare parte di questo debito qualora dalle negoziazioni in corso con Cai non si trarranno le risorse necessarie.
(SimonLeBon)
00martedì 18 novembre 2008 22:56
Aerei tedeschi?
2008-11-18 21:28
ALITALIA, IL PREMIER VEDE MERKEL E LANCIA LUFTHANSA
dell'inviato Federico Garimberti

TRIESTE - Silvio Berlusconi torna a tifare per Lufthansa. Dopo aver affossato la vendita di Alitalia ad Air France-Klm pretendendo che la compagnia restasse in mani italiane, il premier auspica che Cai scelga il vettore di Francoforte come partner internazionale. Una presa di posizione che il Cavaliere decide di rendere nota proprio davanti ad Angela Merkel, ospite del presidente del Consiglio a Trieste per l'annuale vertice bilaterale.

"Con il Cancelliere abbiamo parlato del dossier Alitalia e ci siamo trovati d'accordo: entrambi vediamo con molto favore una collaborazione tra Alitalia e Lufthansa", scandisce, accanto al Cancelliere, nel corso della conferenza stampa conclusiva. Parole che, a margine, Berlusconi motiva con la necessità di salvaguardare lo scalo di Malpensa. Certo, sottolinea il premier, sulle alleanze internazionale "bisogna chiedere a Cai", ma Lufthansa ha "molti punti di convenienza" rispetto allo scalo milanese. Il matrimonio fra il vettore tedesco e la futura compagnia italiana è fortemente voluto dalla Lega Nord, scesa apertamente in campo in difesa dell'hub lombardo. E proprio ieri sera, ad Arcore, Berlusconi ha incontrato Umberto Bossi. Possibile dunque che il Senatur sia tornato sul tema cercando di convincere il Cavaliere della bontà dell'opzione Lufthansa.

E le parole sembrano indicare che il leader del Carroccio un qualche risultato lo abbia ottenuto. Anche se, per la verità, la posizione del presidente del Consiglio negli ultimi mesi è stata piuttosto altalenante su questo punto. Prima di tornare a palazzo Chigi, fu proprio la sua opposizione a far naufragare il piano di vendita di Alitalia ai francesi. Tuttavia, una volta al governo, la sua ostilità sembrava essere venuta meno. "Air France potrebbe essere un'ottima soluzione", aveva detto in giugno al termine di un incontro con il presidente francese Nicolas Sarkozy. E qualche mese dopo, proprio da Parigi, smentendo alcune indiscrezioni che lo volevano contrario alla soluzione transalpina, confermò di non avere "nessuna preclusione" per Air France. Ora, però, proprio mentre i bookmakers danno in pole position la compagnia di Jean-Cyril Spinetta, il premier torna a propendere per Lufthansa.

Anche se, come precisa Paolo Bonaiuti, le sue parole non devono condurre a conclusioni affrettate: "Il Presidente Berlusconi ha ribadito che ogni decisione per eventuali accordi spetta alla Cai", sottolinea una nota del portavoce del premier, che ricorda come la società di Roberto Colaninno stia "valutando le offerte sia di Air France, sia di Lufthansa". Una cautela confermata dallo stesso Berlusconi al suo rientro a Roma: "Ho espresso da parte nostra una apertura verso Lufthansa, ma non ho preso nessuna posizione; la scelta spetta esclusivamente alla nuova compagnia e noi non vogliamo intrometterci in alcun modo, anche se per noi Lufthansa va bene", dice senza tuttavia smentire di preferire Francoforte a Parigi. Interrogati in proposito autorevoli esponenti del governo confermano una predilezione del premier per la compagnia tedesca. Un po' per accontentare le richieste della Lega Nord un po' perché convinto che questa sia la soluzione migliore. In attesa che il nodo del partner di Alitalia si sciolga, Berlusconi da Trieste conferma il suo 'no' ad aiuti al settore automobilistico. O almeno non per ora. "Non sono previsti interventi", dice il capo del governo che aggiunge: "Non li escludiamo neppure, vediamo come si comporterà il mercato, ma non sono previsti per il momento interventi".

BERLUSCONI, SIPARIETTO CON MERKEL - Berlusconi stamattina è stato protagonista di un piccolo fuori programma. Nell'accogliere Angela Merkel a piazza dell'Unita' d'Italia, si e' nascosto dietro uno dei grandi lampioni della storica piazza cittadina. Il cancelliere tedesco, scesa dalla macchina, si e' avvicinata verso il picchetto d'onore posizionato davanti al palazzo della Regione dove la attendeva il premier.


Ma mentre percorreva la breve distanza che li separava, Berlusconi ha approfittato della presenza di numerose persone della scorta e del cerimoniale per mettersi dietro il lampione. Poi, quando la Merkel ha raggiunto il punto previsto per l'incontro passando proprio accanto al lampione, e' sbucato fuori e, secondo alcuni li' vicino, avrebbe detto: ''Cu, cu''.

Il cancelliere, allargando le braccia e con aria divertita, ha risposto: ''Silvio''. La scena, si e' svolta sotto gli occhi di decine di giornalisti ed e' stata ripresa dalle telecamere. Ma la distanza ha impedito di ascoltare la conversazione.

Dopo il saluto (un abbraccio con doppio bacio sulla guancia), Berlusconi ha portato la Merkel verso il lungomare dove un centinaio di persone assistevano all'arrivo dei due leader. Piccolo bagno di folla e poi, camminando uno accanto all'altra, i due hanno passato in rassegna il picchetto d'onore.

Poi, prima di entrare nel palazzo della Regione, Berlusconi e la Merkel hanno salutato anche i triestini assiepati su un lato della piazza. ''Grazie, grazie a tutti'', ha detto Berlusconi stringendo le mani di alcuni presenti. ''Che fortuna avete a viverci'', ha aggiunto il premier.

(SimonLeBon)
00martedì 30 dicembre 2008 22:35
Alitalia diventa... Alitalia!
2008-12-30 20:35
Rinasce marchio Alitalia, Cai cambia nome
MILANO - "Abbiamo cambiato il nome e la ragione sociale". La società "si chiamerà semplicemente Alitalia", non Nuova Alitalia. Lo ha detto Salvatore Mancuso, vicepresidente di Cai, che in assenza del numero uno Roberto Colaninno ha presieduto l'assemblea per il nuovo nome della società acquirente della vecchia Alitalia.

MICCICHE', VICINA SCELTA PARTNER STRANIERO
Per la scelta del partner straniero di Alitalia "siamo vicini". Lo ha detto Gaetano Micciché responsabile corporate di Intesa Sanpaolo, all'ingresso dell'assemblea di Cai. "Ci vorrà qualche settimana", aveva indicato poco prima Salvatore Mancuso, socio di Cai attraverso Equinox. A chi gli chiedeva se ci fosse già un orientamento preciso verso Air France o Lufthansa, Mancuso ha replicato: "non ancora".

ALITALIA: SI' ASSEMBLEA CAI A CARBONELLI IN CDA
MILANO - L'assemblea di Cai, oltre a sancire il cambio del nome e la ragione sociale in Alitalia, ha ratificato oggi l'ingresso nel Cda dell'imprenditore napoletano Ninni Carbonelli D'Angelo, alla guida della holding familiare che controlla i negozi Kisené. Carbonelli D'Angelo era stato cooptato nel board di Cai a fine novembre dopo essere entrato nella cordata che ha rilevato Alitalia con una quota del 4,1% e un investimento di 35 milioni.


FANTOZZI,COMPAGNIA HA SPERPERATO,MORTA DI GRANDEUR
L'Alitalia ''e' morta di grandeur'' e ''nella mia relazione sulle cause dell'insolvenza dico chiaramente che l'azienda ha sperperato: non e' un mistero che ci sono cinque procuratori della Repubblica al lavoro nei nostri uffici e la Corte dei Conti che indaga''. A spiegare cosi' le ragioni del fallimento di Alitalia e' il commissario straordinario della Compagnia, Augusto Fantozzi in una intervista a tutto campo rilasciata al settimana Espresso domani in edicola nella quale spiega come saranno pagati i creditori e che, ''in realta' le prenotazioni, dopo il crollo di ottobre-novembre, sono in netta ripresa''. ''Alitalia e' morta di grandeur, non per il mio taglio dei voli - afferma Fantozzi - Perche' si e' voluta mantenere in piedi una struttura troppo ampia rispetto alle sue possibilita' di produrre reddito. Si e' detto che a Colaninno ho dato la polpa, ma anche lui avra' il problema di riempire gli aerei...''. Fantozzi spiega anche cosa intende per grandeur. ''Semplice. Alitalia pagava tutto il triplo''. Cosi' mandava ''tre macchine per prendere l'equipaggio, perche' se la prima buca e la seconda rompe il motore... era uno spreco''. In questo contesto anche il carburante ''certamente era pagato troppo''. Il commissario di Alitalia non nasconde le difficolta' incontrate nel vendere la compagnia nel quale i sindacati hanno seguito ''una dialettica sindacalese; un balletto tra di loro su chi firmava e chi no''. I piloti poi - sostiene Fantozzi - ''hanno fatto un grande errore. La disponibilita' a riconoscere la loro professionalita' c'era. Ma loro hanno preferito la guerra per il potere in azienda, lo scontro per comandare piuttosto che convincere della loro indispensabilita'. L'Anpac ha frantumato se stessa''. Fantozzi affronta anche il nodo dei debiti della bad company rimasta a capo dello Stato e quindi dell'erario pubblico. ''Gli attivi non basteranno a pagare tutti i passivi - spiega - In totale ci sono 3,2 miliardi di passivita', e gli asset di Alitalia non sono tantissimi. Oltre a quello che incassiamo da Cai, c'e' quello che incassero' da cargo, manutenzione, i call center Alicos...Stimiamo possano valere tra i 500-700 milioni di euro. Poi abbiamo un terreno a Fiumicino e cinque o sei appartamenti in giro per il mondo''. Ad essere saldati per primo saranno coloro che ''hanno continuato a rendere servizi durante il ommissariamento. Dopo il 29 agosto saranno pagati tutti. Prima, saranno pagati secondo riparto''. Per gli azionisti di
Alitalia , invece, ''il Tesoro ha promesso un indennizzo attingendo al fondo dei conti correnti dormienti. Dipendera' da Tremonti in che misura vorra' soddisfarli''. Gli obbligazionisti, poi, saranno trattati come gli azioni ''anche se in verita' dovrebbero essere piu' tutelati''. Fantozzi spiega anche la differenza di pagamento di Cai verso Alitalia (237 milioni) e AirOne (300 milioni). ''AirOne ha piu' aerei e piu' buoni dei nostri. La parte di punta della flotta futura e' quella di AirOne. Io ho da vendere novanta MD80, che valgono poco: ho appena fatto il bando''. Il commissario accenna anche al suo compenso, che dovrebbe arrivare alla fine della procedura di liquidazione della bad company che potrebbe richiedere anche sei-sette anni. ''Spero che una parte arrivi prima - afferma - Io il lavoro lo sto facendo. Non sono ne' esoso ne' avido. Ma non sono fesso e non ho intenzione di lavorare gratis''. Sara' di 15 milioni di euro? ''Potrebbe essere quella cifra ma anche meno - afferma Fantozzi - E' un calcolo in percentuale sulla massa dell'attivo, del passivo e del recuperato. Ma Palazzo Chigi non ha ancora emanato il decreto per stabilire la percentuale che mi spetta''.
(SimonLeBon)
00mercoledì 31 dicembre 2008 16:34
Air France entra in Alitalia
2008-12-31 15:09
ALITALIA, ACCORDO VICINO: AIR FRANCE-KLM ENTRA A QUOTA 25%
ROMA - In dirittura d'arrivo l'accordo tra Alitalia e Air France-Klm. Si starebbero infatti definendo gli ultimi dettagli tecnici dell'accordo per l'ingresso della compagnia d'oltralpe con una quota che dovrebbe essere vicina al 25%. Confermando quindi indiscrezioni che si susseguono da settimane, l'intesa con il partner francese, che ha già in piedi da tempo con Alitalia un'alleanza commerciale, sarebbe alla fase ultimativa, affidata ormai ai rispettivi gruppi tecnici. "Salvo sorprese dell'ultim'ora, l'accordo dovrebbe essere ufficializzato intorno al 10 gennaio, ma il diavolo come si sa sta nei dettagli", osservano fonti vicini al dossier. Come anticipato più volte dai vertici di Cai, appena ieri dal vicepresidente Cai Salvatore Mancuso e dal responsabile corporate di Intesa Sanpaolo, Gaetano Micciché, l'accordo è alle ultime battute: l'alleato sarà già imbarcato al decollo della nuova Alitalia, il prossimo 13 gennaio.

CLOSING CAI-AIRONE, TOTO REINVESTE 60 MLN
Firmato il closing tra Ap Holding, e Cai per il passaggio di proprietà a quest'ultima di Air One, Air One CityLiner, EAS (European Avia Service) e Air One Technic. Il passaggio delle società avverrà oggi stesso. Il Gruppo Toto reinvestirà 60 milioni di euro in Cai, che ha inoltre sottoscritto l'accordo in base al quale una società del gruppo Toto fornirà, in lease operativo, alla nuova compagnia di bandiera gli aeromobili a medio e lungo raggio.

Il Gruppo Toto - informa una nota - fornirà in lease operativo ulteriori 81 Airbus, oltre agli attuali in flotta Air One, di cui 57 sono A320 e 24 Airbus a lungo raggio (tra cui anche i nuovissimi Airbus A350). Nel secondo semestre 2008, la quota di mercato nazionale raggiunta da Air One è di circa il 50%, si legge, con circa 8 milioni di passeggeri trasportati nei primi undici mesi del 2008, e 58 aeromobili (26 A320, 2 A330, 20 B737 e 10 CRJ900). Il network congiunto delle due compagnie diverrà quindi operativo dal prossimo 13 gennaio.

AIR ONE, COLANINNO E SABELLI PRESIDENTE E AD
Doppio incarico per Roberto Colaninno e Rocco Sabelli: Colaninno rivestirà la carica di presidente sia di Alitalia che di Air One, così come Sabelli sarà amministratore delegato sia di Alitalia che di Air One. Con il closing dell' operazione la compagnia di Carlo Toto è infatti da oggi diventata di proprietà di Cai. Sabelli si è recato oggi all'aeroporto di Fiumicino per verificare la regolarità dell'attività dopo i disagi delle scorse settimane causati dalle agitazioni sindacali. L'ad ha ringraziato personalmente gli addetti dei servizi a terra per lo smaltimento degli oltre 10.000 bagagli rimasti fermi in aeroporto. La mattinata di Sabelli è poi proseguita con una visita alla sede del gruppo Air One per prendere contatti con la squadra dei dipendenti. Intanto, si sta lavorando alla composizione del nuovo management della compagnia, nelle prossime ore dovrebbe essere individuato il direttore finanziario, proveniente probabilmente dal mondo bancario.

Del completamento dell'acquisizione oggi, da parte di Cai, del gruppo Air One, dà notizia la stessa Compagnia Aerea Italiana la quale a gennaio, si legge, acquisirà la nuova denominazione di 'Alitalia - Compagnia Aerea Italiana Spa'. Nella nota Cai conferma che il gruppo Toto reinvestirà nella 'nuova' Alitalia un ammontare pari a 60 milioni di euro. Sempre oggi, inoltre, è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Air One composto, oltre che dal presidente Colaninno e dall'ad Sabelli, dai consiglieri Gregorio Gitti, Luciano La Noce e Amedeo Nodari. Advisor legali dell'operazione per Cai sono stati gli studi Pavesi Gitti Verzoni e Labruna Mazziotti Segni, mentre Toto è stato assistito dallo studio Bonelli Erede Pappalardo.

ALITALIA: DEBITO SCENDE DI 20 MLN A NOVEMBRE, A 1.228 MLN
ROMA - Scende di 20 milioni di euro il debito del gruppo Alitalia, che al 30 novembre scorso segna un passivo di 1.228 milioni di euro. Lo segnala una nota in ottemperanza alle disposizioni Consob. Alla data, non sono comprese nell'area del gruppo Alitalia Servizi e Alitalia Airport. L'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria ha infatti 'cristallizzato' l'indebitamento della società. Inoltre, i 300 milioni di prestito deciso per decreto a giugno scorso "non sono inclusi nell'indebitamento finanziario in quanto - si spiega - ricorrendone i presupposti, sono stati portati a incremento del patrimonio netto".

250 MLN IN CASSA A NOVEMBRE, 21 MLN IN PIU'
Ammontano a 250 milioni di euro, 21 milioni di euro in più, le disponibilità e i crediti finanziari a breve di Alitalia a fine novembre, rispetto all'analoga situazione al 31 ottobre. Lo segnala una nota della compagnia.
(SimonLeBon)
00sabato 3 gennaio 2009 23:33
Alitalia: accordo coi francesi ma i tedeschi sono alla porta....
2009-01-03 21:03
ALITALIA: MONTA PROTESTA NORD, GIOVEDI' MALPENSA-DAY
di Paola Barbetti

ROMA - Si fa burrascoso il cielo della nuova Alitalia, in vista del decollo martedì 13 gennaio. Le intese di massima con Air France-Klm per l'alleanza internazionale sarebbero state raggiunte, anche se mancano ancora le firme definitive. Ma intanto montano le polemiche del 'partito del Nord' che prepara per giovedì 8 un 'Malpensa-day' in difesa dell'aeroporto varesino, ritenuto penalizzato dal network disegnato dalla nuova compagnia, nata dall'integrazione tra la vecchia Alitalia e il vettore privato Air One.

Il presidente di Alitalia-Cai, Roberto Colaninno, dovrebbe comunque incontrare già lunedì 5 il ceo di Lufthansa, Wolfgang Mayrhuber, probabilmente a Milano; con molta probabilità terrà banco il tema Malpensa, 'porta' del mercato italiano per i tedeschi, che infatti negli ultimi giorni avrebbero intensificato il pressing sulla nuova compagnia privata italiana, proprio in vista della ormai definitiva alleanza con Parigi. Il nuovo colloquio Colaninno-Mayrhuber vorrà ancora esplorare la sussistenza di spazi reali per un accordo con la compagnia tedesca, che dovrà comunque essere necessariamente alternativo all'intesa con Air France.

Con i francesi si è ormai però al rush finale: i rispettivi legali sono alla fase ultimativa della stesura degli accordi. Parigi dovrebbe così entrare con una quota del 25%, pagando circa 310 milioni di euro e con tre suoi uomini nel cda. Intanto Alitalia-Cai sta mettendo a punto la nuova squadra: responsabile del servizio legale è Rita Ciccone, ex segretario generale dell' Antitrust; Giovanni Di Stefano responsabile delle Risorse Umane, Giuseppe Sammartino a capo dello staff dell'amministratore delegato Rocco Sabelli, Gianluigi Di Francesco all'information technology. Giancarlo Schisano, responsabile dell'operativo della vecchia Alitalia, dovrebbe per il momento restare, anche se con un ruolo ridimensionato. Sempre lunedì ripartono i tavolo con i sindacati per monitorare la fase di assunzione del personale, mentre monta protesta del Nord.

"La Lega è pronta a tutto per difendere Malpensa, anche alle geometrie variabili in Parlamento", avverte in un'intervista al 'Sole 24 Ore' il sottosegretario leghista alle Infrastrutture Roberto Castelli, che precisa: "si illude chi crede che la Lega sia pronta a barattare questa battaglia sull'altare del federalismo fiscale". Giovedì 8, quattro giorni prima del decollo (caratterizzato comunque da uno stop operativo di 7-8 ore), a Milano verrà celebrato un 'Malpensa-day': il presidente della Provincia Filippo Penati chiama a sostegno dello scalo sindacati, consumatori, imprese, istituzioni e la Sea per coordinare un'azione comune contro l'affossamento di Malpensa, e decidere insieme le iniziative per la liberalizzazione dei diritti di volo per le rotte intercontinentali abbandonate da Alitalia. A Castelli replica il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli: la vicenda Alitalia, dice, "ci obbliga a riesaminare e ripensare l'intero sistema aeroportuale italiano attraverso il concorso e il confronto con i gestori e le compagnie aeree che operano in Italia. In questo contesto si potranno esaminare tutte le azioni finalizzate a un'ulteriore valorizzazione di Malpensa".

Ma Penati punta il dito contro le elite economico-finanziarie e le istituzioni milanesi e lombarde, ree, secondo il presidente della Provincia, di "aver decretato loro e non Roma, la morte di Malpensa", legata a doppio filo alla vicenda dell' Expo, "perché - dice - la non liberalizzazione uccide Malpensa, ma protegge i loro investimenti in Cai, garantendo alla nuova Alitalia un regime di monopolio".

(SimonLeBon)
00mercoledì 7 gennaio 2009 22:30
Alitalia coi tedeschi: si, no, chissà....
2009-01-07 21:25
ALITALIA: BOSSI, STUPIDAGGINE OK A AF. BERLUSCONI: DA LUFTHANSA MAI OFFERTA
ROMA - "Il discorso è ancora aperto. E' una stupidaggine fare l'accordo con i francesi che chiudono Malpensa e portano i turisti a Parigi". Lo ha detto il leader della Lega Umberto Bossi, parlando di Alitalia in Transatlantico alla Camera. Nel ribadire che il discorso sulla partnership e' ''ancora aperto'', Bossi sottolinea che ne parlera' domani con Berlusconi. Si parlera' anche di riforme? ''Facciamo una cosa per volta - e' la replica del Senatur - domani parliamo di Malpensa''. Per Bossi "la partita è ancora aperta".

BERLUSCONI, AF? DA LUFTHANSA MAI OFFERTA
ROMA - ''Lufthansa non sI e' mai fatta presente ne' fisicamente ne' con un'offerta''. Cosi' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, giunto a Montecitorio, risponde ai cronisti che gli chiedono se ormai Cai ha scelto Air France come partner internazionale.

BOSSI A PREMIER, LUFTHANSA NON C'E'? CI SONO LE ROTTE
ROMA - ''Ci sono le rotte''. Cosi' Umberto Bossi risponde in Transatlantico alla Camera ai giornalisti che gli fanno presente che pochi minuti prima il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva ribadito per Alitalia la scelta di Air France perche' Lufthansa non ha mai presentato un'offerta.

Slitta a domani l'incontro Bossi-Berlusconi
I sindacati mettono in guardia: è a rischio l'avvio del 13 gennaio
(SimonLeBon)
00giovedì 8 gennaio 2009 21:33
Decolla con Air France. Si, invece no...
2009-01-08 21:08
BERLUSCONI, "TRATTATIVA CON AIR FRANCE MOLTO AVANZATA"
ROMA - "Molto avanzata". Così Silvio Berlusconi, incontrando i giornalisti a Palazzo Grazioli, definisce lo stato del negoziato tra nuova Alitalia e Air France per l'ingresso del vettore francese nel capitale della nuova compagnia. "Da uomo di impresa, dico che c'é una trattativa molto avanzata con Air France che ha raggiunto un punto molto positivo per la compagnia", sottolinea il premier prima di introdurre comunque la disponibilità dell'azienda italiana a valutare anche una eventuale offerta concreta di Lufthansa.

"Lufthansa, come io ho ricordato ieri, non ha mai presentato un'offerta. Anche oggi ha inviato una lettera a Colaninno in cui si dice interessata al mercato italiano e non di più, senza fare alcun accenno a contenuti di prezzo che sarebbe disposta ad investire". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, incontrando i giornalisti a Palazzo Grazioli. "Sarà Cai - ha aggiunto - a decidere se chiedere a Lufthansa un'offerta che possa essere messa sullo stesso piano di quella di Air France. Per me non c'é una differenza sostanziale tra avere un socio o l'altro. Io stesso, dopo l'incontro con la Merkel, mi ero detto favorevole ad un accordo con Lufthansa. Ora, se riterranno di fare un'offerta precisa, Cai la considererà".

"Da uomo di impresa - prosegue Berlusconi -, dico che c'é una trattativa molto avanzata con Air France che ha raggiunto un punto molto positivo per la compagnia. Ciò non esclude che se Lufthansa volesse presentare nelle prossime ore un'offerta più vantaggiosa per recuperare il tempo perduto, nulla impedisce a Cai di prenderla in considerazione".

"E' evidente che chi pensa di far operare una compagnia aerea senza considerare Milano come un hub é destinato al fallimento e al ripetersi degli stessi errori di Alitalia. Su questo ci pare ci sia una generale condivisione". E' uno dei punti della nota con cui Umberto Bossi commenta l'incontro della delegazione della Lega con Silvio Berlusconi sulla vicenda Alitalia. Il leader del Carroccio indica la volontà del premier di "risolvere il problema Malpensa". "Prendiamo atto - aggiunge Bossi - che la scelta del partner di Cai non è ancora definita a fronte della manifestata volontà di Lufthansa".

TORNA SCIOPERO SELVAGGIO, CANCELLATI 135 VOLI
di Paolo Rubino

Torna il caos a Fiumicino, con 135 voli cancellati tra decolli e atterraggi: un'altra giornata di stop, a sorpresa, effetto della prima di una serie di assemblee dei dipendenti Alitalia. E' solo l'inizio di nuove agitazioni che potrebbero portare alla paralisi in coincidenza con il debutto operativo della nuova compagnia, il 12 ed il 13 gennaio. Mentre il sindacato di base SdL ha proclamato quello che sarà il primo sciopero nella storia della nuova Alitalia: 4 ore lunedì 19 gennaio, dalle 10 alle 14. Con solo quattro giorni di lavoro prima del lancio della nuova compagnia l'ennesimo braccio di ferro con i sindacati si affianca al nodo politico, ancora aperto, del confronto sulla scelta del partner internazionale. Non si aprono spazi per Lufthansa nonostante il pressing del fronte che vede in una alleanza con i tedeschi l'opportunità migliore per il futuro di Malpensa. I manager della nuova Alitalia hanno ribadito che si va dritti verso Air France ed hanno messo sul piatto la loro offerta per lo sviluppo dell'aeroporto lombardo: il ritorno, gradualmente in due anni, di alcuni dei voli che Alitalia aveva cancellato quando ha deciso di concentrare su un solo hub, Roma Fiumicino, la rete dei collegamenti intercontinentali. Lufthansa ha chiarito di aver presentato solo una proposta di alleanza commerciale nell'ambito della Star Alliance: nessuna offerta per l'ingresso nel capitale. Ma per i tedeschi il discorso non è chiuso, "i colloqui proseguono".

Intanto a Fiumicino è tornato il caos per una assemblea dei dipendenti Alitalia del settore dei servizi aeroportuali, con cortei improvvisati tra i passeggeri, nei saloni dell'aeroporto, ed uno stop alla gestione dei bagagli che ha portato alla cancellazione di voli senza alcun preavviso. Nelle stesse ore i sindacati sono tornati a parlare con i manager della nuova Alitalia per cercare un accordo sui nodi ancora aperti nella messa a punto della complessa macchina organizzativa, dai criteri per le assunzioni alla nuova organizzazione del lavoro. Con passi avanti ma senza raggiungere ancora risultati definitivi. Il segnale dato oggi dai sindacati è forte: se non ci sarà una intesa in extremis si va verso un black out. Gli aerei Alitalia potrebbero restare a terra alla vigilia e nel giorno del debutto della nuova compagnia, il 13 gennaio. Sono infatti già previste altre assemblee (indette ieri da Filt-Cgil, Uiltrasporti, Fit-Cisl e Ugl Trasporti), domani dell'area della manutenzione a Roma, ed il 12 e 13 gennaio di tutti i dipendenti Alitalia in tutt'Italia. Agitazioni che violano le regole secondo la commissione di garanzia sugli scioperi che ne ha chiesto l'immediata sospensione. Intanto il presidente della nuova Alitalia Roberto Colaninno e l'ad Rocco Sabelli sono stati a Palazzo Grazioli, la residenza romana del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che nelle stesse ore ha incontrato gli esponenti della Lega in prima linea nel pressing per Lufthansa. In un incontro con i sindaci di Roma e Milano, Gianni Alemanno e Letizia Moratti, i due manager hanno ribadito che la strada delle alleanze al momento porta solo verso i francesi ma hanno anche garantito che il progetto indiustriale della nuova Alitalia porterà sviluppo a Malpensa con nuovi voli intercontinentali.

Domani si riunisce il cda di AirFrance-Klm per formalizzare una offerta da 310 milioni per una quota azionaria del 25%. Non è ancora stato convocato, invece, il cda della nuova Alitalia che probabilmente si riunirà il 12 gennaio. Gemina, che controlla la società di gestione degli aeroporti di Roma, Adr, festeggia la prossima alleanza tra Alitalia e Air France con un +11,61% in Borsa.
(SimonLeBon)
00sabato 10 gennaio 2009 23:00
Alitalia decolla! Mah, siamo sicuri?
2009-01-10 19:10
ALITALIA RINASCE MARTEDI', DEBUTTO DA MALPENSA E PALERMO
(di Paola Barbetti)

AZ676 e AP2853: sono i primi due decolli della nuova Alitalia, entrambi alle 6,10 del mattino del 13 gennaio. Il primo, un B777 guidato dal comandante Claudio Di Cicco, si alzerà in volo dall'aeroporto di Malpensa diretto a San Paolo del Brasile. Il secondo, un velivolo Air One, partirà dall'aeroporto di Palermo diretto a Roma. Ma sulla rinascita di Alitalia privata pesano però due incognite: lo stop operativo necessario all'Enac, nella fatidica notte tra il 12 e il 13 gennaio, per le procedure di autorizzazione e certificazione assicurative nel passaggio dalla vecchia alla nuova società. L'altro punto interrogativo riguarda il turbolento fronte sindacale che per il giorno del debutto annuncia già azioni di protesta. Uno storico passaggio di consegne suggellato dall'Enac: la sera del 12, nella sala dell'ente guidato da Vito Riggio, il commissario straordinario Augusto Fantozzi e l'ad della nuova Alitalia Rocco Sabelli firmeranno il nuovo assetto. Ma per il decollo dell'Alitalia privata, dopo 63 anni di vita in versione pubblica, servirà un lavoro di 6-7 ore da parte dell'Enac durante il quale tutti gli aerei dovranno essere messi a terra (non però quelli di Air One per i quali non occorre una nuova licenza), e che impegnerà una squadra di una cinquantina di ispettori. L'operativo, frutto dell'integrazione dei due network Alitalia e Air One, potrebbe quindi ancora subire modifiche anche se al momento - escludendo i collegamenti del servizio postale - i primi voli a decollare saranno quindi l'AZ676 Malpensa-San Paolo e l'AP2853 Palermo-Fiumicino.

Da Linate invece il primo volo a partire dovrebbe essere l'AZ7911 diretto a Napoli alle 6.25. Tocca poi a Fiumicino, dove decollerà alle 6,30 l' AZ2008, diretto a Linate mentre il primo volo internazionale a partire dal Leonardo da Vinci dovrebbe essere un collegamento in decollo alle 7 e diretto a Parigi. Sempre da Fiumicino, il primo aeromobile in partenza per una destinazione intercontinentale è quello delle 7 diretto a Buenos Aires. La vecchia, storica Alitalia pubblica (nata il 16 settembre 1946 con il nome di Alitalia-Aerolinee Internazionali Italiane) 'muore' così la sera di lunedì 12: gli ultimi voli saranno due 'navette' Roma-Milano al decollo rispettivamente da Fiumicino e da Linate, entrambe alle 21, mentre l'ultimo atterraggio avverrà alle 22,15 a Fiumicino con il AZ329 decollato alle 20,10 dal parigino Charles de Gaulle. Per Air One invece l'ultimo volo dell' era Toto sarà l' AP2956 delle 21.50 da Linate per atterrare un'ora e 5 minuti a Fiumicino: l'indomani la compagnia si risveglia con la stessa livrea ma sotto il network Alitalia.

Entrambe le compagnie manterranno nomi, logo e livree in una prima fase: non è escluso che il marchio fondato da Carlo Toto possa rimanere delineando un tipo di servizio o di attività, ad esempio il domestico. Il passaggio delle consegne avverrà quindi il 12 sera alle 21,00 nella sala dell' Enac, quando Fantozzi e Sabelli, firmeranno per il trasferimento dei 93 aerei e degli altri beni e asset aziendali. Contemporaneamente il presidente l' Enac rilascerà il certificato di operatore aereo e la licenza di vettore che però saranno validi solo al termine e al buon esito delle ispezioni dell' ente. Dopo le firme, gli ispettori dell' Enac si metteranno subito al lavoro, entro le 22. Le tappe della notte fatidica della 'morte' della vecchia e la nascita della nuova Alitalia vedranno quindi uno stop di circa 7 ore: dalle 22 di lunedì alle 5 del mattino di martedì. "Anticipiamo alle 22 invece che alla mezzanotte - dice Riggio - in modo che per le 5 del mattino il lavoro degli ispettori possa terminare e, se tutto andrà liscio come penso, intorno alle 6 circa l'attività potrà riprendere". E i primi voli della nuova Alitalia - guidata, dopo 63 anni di gestione pubblica, da imprenditori privati - possano decollare.
(SimonLeBon)
00lunedì 19 gennaio 2009 20:12
2009-01-19 19:09
ALITALIA: PRIMO SCIOPERO DELL'ERA COLANINNO, GUERRA DI CIFRE
FIUMICINO - L'assemblea straordinaria e ordinaria di Alitalia ha deliberato di aumentare il capitale sociale di circa 167 milioni di euro nominali, mediante l'emissione di una categoria speciale di azioni, con un sovrapprezzo di 0,93 euro per azione, e per un totale quindi di circa 322 milioni di euro. Lo annuncia una nota. Le nuove azioni, si precisa, verranno offerte in sottoscrizione al partner industriale Air France-Klm, in conformità con gli accordi stipulati.

Il presidente di Air France Jean-Cyril Spinetta entra nel consiglio di amministrazione di Alitalia. Con lui fanno ingresso nel cda della compagnia aerea anche il presidente e amministratore delegato (ceo) di Klm, Peter Hartman e il vice presidente esecutivo di Air France, Bruno Matheu. Lo ha deciso l'assemblea Alitalia, secondo quanto comunica una nota, riunita oggi per modificare lo statuto sociale, aumentando il capitale sociale per far entrare come previsto nell'azionariato la compagnia francese. Il consiglio Alitalia è stato ampliato a 19 componenti. Il partner industriale ha diritto a nominare tre membri.

L'ingresso dei tre rappresentanti di Air France-Klm nel consiglio Alitalia sarà efficace al momento dell'esecuzione degli accordi, con la sottoscrizione delle azioni B da parte della compagnia franco-olandese. Air France secondo il nuovo statuto di Alitalia approvato oggi dall'assemblea avrà diritto a nominare anche due membri nel comitato esecutivo. Con la conferma, deliberata dall'assemblea, di alcune nomine, il consiglio Alitalia risulta ora composto dal presidente Roberto Colaninno; il vice presidente, Salvatore Mancuso; e l'amministratore delegato Rocco Sabelli. In consiglio per conto dei soci italiani figurano poi: Francesco Caltagirone Bellavista, Cosimo Carbonelli D'Angelo, Achille D'Avanzo, Corrado Fratini, Fausto Marchionni, Francesco Paolo Mattioli, Gaetano Micciché, Ernesto Monti, Antonio Orsero, Massimo Angelo Riva, Carlo Toto, Maurizio Traglio e Marco Tronchetti Provera.

PRIMO SCIOPERO ERA COLANINNO, DISAGI MINIMI

di Paola Barbetti

ROMA - Se l'é cavata con disagi contenuti la nuova Alitalia alle prese con il banco di prova del primo sciopero dell' era Colaninno. Quattro ore di astensione (dalle 10 alle 14) hanno prodotto, secondo l'azienda, solo 4 cancellazioni di voli. Trenta invece i collegamenti annullati secondo Sdl, il sindacato autonomo che ha proclamato la protesta e già ne annuncia una prossima, questa volta di 24 ore, "a brevissimo". Le cancellazioni, secondo Alitalia, hanno riguardato il collegamento Roma-Parigi e il Parigi-Roma, poi il Venezia-Roma e il Roma-Venezia.

Pochissimi i disagi per i passeggeri, nessuna scena di panico. Ben diversa la valutazione degli autonomi che parlano di "percentuali alte e presidi di lavoratori". Anche secondo la valutazione degli altri sindacati però, lo sciopero è stato un flop, per di più annunciato: pochissime adesioni tra gli assistenti di volo, qualcuna in più tra il personale di terra. "Ma era prevedibile - dicono - i lavoratori sono guardinghi in questa fase, forse più avanti andrà meglio con le proteste". "Un successo" invece, per Sdl. "I voli pre-cancellati sono stati 14, a cui se ne sono aggiunti altri, fino ad arrivare a 30 annullati, tutti a Fiumicino, oltre ad altri ritardi - afferma Francesco Staccioli, coordinatore nazionale Sdl - Abbiamo dato vita anche a un presidio cui hanno partecipato circa 150 lavoratori". Secondo altri osservatori, solo alcune decine di lavoratori hanno partecipato all'iniziativa presso il varco equipaggi dell'aeroporto di Fiumicino.

Lo sciopero - proclamato per protestare contro i criteri di assunzione da parte della nuova Alitalia, sui quali "manca trasparenza e si assiste a meccanismi clientelari pesanti", secondo Sdl - segna un passaggio importante tra l' Alitalia pubblica, dominata dal consociativismo e dalle interferenze politiche, e la nuova Alitalia privata, gestione Colaninno. Ad essere mutato è soprattutto lo scenario dei pesi sindacali, ridisegnato da una nuova griglia di relazioni industriali 'normalizzate' ma soprattutto, dal numero dei lavoratori andati in cassa integrazione e quindi usciti dalle liste di iscrizione dei sindacati. Un quadro inedito per Alitalia, dal quale escono ridimensionati soprattutto confederali e Anpac, sindacato dei piloti potente nell' Alitalia pubblica. Così, il processo di riorganizzazione sindacale è già partito: Anpac e Up hanno avviato un' integrazione per arrivare a una governance unica.

Di sindacato unico parla lo stesso Sdl che al suo interno è già alle prese con una riflessione sui nuovi assetti. "I veri sconfitti sono Anpac e confederali - dice un dirigente sindacale che preferisce l'anonimato - vale a dire chi gestiva un potere dentro la vecchia Alitalia e poteva influire perfino sulle decisioni del management. E se l' Anpac piazzava i suoi nei posti da manager, nella manutenzione non si muoveva foglia senza la Cgil, lo stesso nell'handling con la Cisl: oggi tutto questo è finito". E i numeri dei nuovi iscritti penalizzerebbero soprattutto i confederali. Filt, Fit, Uilt e Ugl intanto stanno proseguendo i tavoli di confronto con l'azienda: oggi si è discusso dei criteri di assunzioni per i piloti, mercoledì sarà la volta degli assistenti di volo, venerdì personale di terra e call center, lunedì la manutenzione. (paola.barbetti@ansa.it).
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