"Ridateci il nostro Pio Pio"

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martee1964
00sabato 24 gennaio 2009 13:56

GROSOTTO (SONDRIO)
Viveva con loro da 14 anni ed era cresciuto fra le mura domestiche. Era diventato uno di famiglia, ma non poteva rimanere con loro. E' la storia di un allocco "adottato" da una coppia di anziani posto sotto sequestro perchè appartenente a una specie protetta non poteva essere detenuto. E quando l’altro ieri i carabinieri di Tirano hanno bussato alla loro abitazione di Grosotto (Sondrio) con gli agenti del Corpo Forestale dello Stato per sequestrare il volatile, due coniugi sono letteralmente scoppiati in lacrime.

«Ridateci al più presto il nostro adorato Pio Pio, così lo abbiamo chiamato - racconta la coppia, due settantenni che rischiano anche una denuncia -. Non voleva farsi prendere, voleva a tutti i costi stare con noi. Fa parte della famiglia, è uno di noi. Ci faceva tanta compagnia. Siamo disperati. Ci appelliamo ai giudici affinchè ce lo restituiscano al più presto».

L’animale è stato poi consegnato agli agenti della Polizia provinciale che l’hanno portato nel Centro di assistenza della fauna selvatica di Ponte in Valtellina, in stato di custodia giudiziale, come recita il freddo verbale. «Abbiamo paura che morirà in quel centro, in gabbia, solo, al freddo - si preoccupa la ’mammà adottiva -. Non è abituato, stava sempre in casa al caldo. Lo trovò mio marito 14 anni fa sui monti sopra Grosotto. Il piccolo allocco era caduto dal nido. Decidemmo di adottare quell’animaletto con gli occhi vispi e l’aria simpatica. Giuro, non sapevamo che fosse vietato dalla legge, ma forse l’avremmo fatto ugualmente perchè l’affetto istintivo verso quell’animaletto indifeso sarebbe in ogni caso prevalso. Lo abbiamo sempre tenuto in casa, libero, senza gabbia».

Pio Pio veniva nutrito con amore dalla coppia: mangiava di tutto, dalla carne trita, al pane sbriciolato, ai biscotti. Spesso giocava con il gatto e con il cane, si addormentava infine nella sua casettina di legno. «A tutti gli effetti era un animale addomesticato. Guardava fuori dalla finestra - racconta ancora la coppia di anziani - ma aveva paura. Non usciva mai, gli piaceva stare in casa, al calduccio. Adesso, dopo il sequestro, è costretto a vivere dentro una gabbia, al gelo, in mezzo ad animali ammalati. Senza di noi si sentirà solo. Non sopravviverà a lungo».
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