Re:
Scritto da: -Kaname-chan 06/03/2006 20.10
Porta ad una semplificazione, non ci saranno più 300 liste come col proporzionale (pure quelle che c'erano nei '90 erano dovute al 25% di quota proporzionale). Il bipolarismo non è necessariamente un prodotto del maggioritario. Il prodotto del maggioritario è la governabilità e la democraticità. In Inghilterra i partiti principali sono 3, in più si aggiungono gli autonomisti scozzesi, gallesi e irlandesi: tutti coi loro seggi. Il maggioritario però fa in modo che ne sia al governo solo uno. Da noi sono nate due coalizioni eterogenee a causa della quota proporzionale. Il maggioritario puro non avrebbe portato alla scomparsa della Lega Nord, per esempio: finké avesse avuto qualcosa da dire avrebbe avuto una sua forza, come ce l'hanno gli autonomisti scozzesi che, proprio come la Lega, hanno kiesto ed ottenuto la devolution
Si ma alla lunga il maggioritario porterebbe a soli 2 grandi partiti: i democratici e i liberali; gli altri continuerebbe ad esistere ma la loro importanza sarà notevolmente ridimensionata.
In pratica nello scenario italiano avremo un estrema sinistra composta dall'attuale pdci e parte di rc, diaciamo un 5%; poi un partito democratico composto da parte di rc, dai ds, udeur e dalla margherita, diciamo dal 40% in su; poi un partito liberale composto da udc, fi e an, diciamo dal 40% in su; poi la lega, diciamo 5% ed infine da un partito neofascista, diciamo 5%.
Risultato gli estremi non conterebbero niente e l'alternanza politica sarebbe solo tra Democratici e Liberali, cosa che vogliono fare sia Prodi che Berlusconi e che gradirebbero le massonerie europee, un governo di soli moderati, un incubo per me.
PS: Ribadisco che il proporzionale garantisce democraticità, non il maggioritario.