[Non tutti sanno che..........]

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chri619
00venerdì 20 maggio 2005 20:28
La divinità principale del pantheon nordico è Odino-Wotan. Egli è considerato il primo degli Asen ed è, nel culto vikingo, il Padre di tutti gli Dèi.

Comprendere la figura sciamanica di Odino è un’impresa non facile.

Il primo passo da compiere consiste nell’analizzare la radice del suo nome che ci permette già di dare una traccia importante a questa figura, a volte controversa persino per il popolo vikingo.





La parola Wotan ha la sua radice in WAT e sta ad indicare la "furia divina", quella furia che venne facilmente (e abilmente) interpretata dai colonizzatori cristiani come ferocia e spietatezza in combattimento da parte dei guerrieri vikinghi.

L’indubbio ardore con il quale essi combattevano e ancora di più le comunità odiniche dei Berserker (Uomini-Orso) e Ulfedhnar (Uomini-Lupo), lasciarono una traccia indelebile nella memoria umana.

Ma il furore a cui si riferisce la radice Wat è di ben altro tipo.

Essa indica infatti l’essere sì fuori di sé, ma in una dimensione sovrumana, nella quale si è in grado di trasformarsi (elemento sciamanico) attingendo così ai doni della saggezza, della virtù profetica e poetica (Odino è anche definito il Possente Poeta). Vi è infine una sorta di invulnerabilità, elemento questo proprio dei temibili Berserkir e Ulfedhnar.

L’elemento sciamanico, quindi, appare già nella radice del nome di Odino-Wotan ed è importante sottolineare come tutta la nostra Tradizione si basi proprio su questo elemento.

Odino-Wotan appare nella Snorra Edda come Grande Triade: Har, Iafhnar e Thridhi cioè l’Alto, l’Altissimo e il Terzo.

Nell’antico tempio di Uppsala (in Svezia), Wotan veniva affiancato al dio del Tuono Thor e al dio Freyr, connesso quest’ultimo ad ogni tipo di fertilità. Freyr veniva rappresentato all’interno del tempio con un fallo enorme, ad indicarne la sua funzione procreatrice.

Non esistendo per gli antichi una distinzione tra sacro e profano, il corpo (sesso compreso) non era vissuto in modo conflittuale, bensì come manifestazione provvisoria dello spirito, quindi andava curato e utilizzato, senza disdegnare le piacevolezze della vita.

Il peccato, il senso di colpa e il castigo eterno erano concetti sconosciuti e si dava invece grande importanza all’essenza dell’essere umano e alla sua collocazione all’interno dell’universo.

Thor e Freyr, o per altre tribù, Tyr e Njodhr, rappresentavano sostanzialmente i due aspetti che completano l’elemento principale, vale a dire la Forza e la Fertilità che affiancano l’aspetto Sovrano.

Prova ne è il fatto che tra gli epiteti di Odino troviamo nomi come Thundr che significa Tuono la cui radice TH non è solo l’inizio di Thor, ma è anche la radice della terza Runa, Thurisaz, che si distingue sia per il suo potere di offesa che per quello di difesa. Thor è infatti il Campione degli Dèi e degli uomini, il nemico giurato delle forze telluriche.

Altro appellativo di Odino è Veratyr la cui traduzione è Dio degli uomini.

Tyr è infatti il dio della vittoria e dell’arbitrato, colui al quale si appellano gli uomini per le contese e non può passare inosservato che durante il Thing (l’assemblea), era uso conficcare nel terreno una lancia (arma di Odino) a punta in su in mezzo al cerchio del ritrovo, ad indicarne la protezione giuridica richiesta e offerta dal dio.

Odino è il Padre di tutti gli Dèi (egli rimane il capo supremo anche quando Asen e Vanen stabiliscono la tregua alla loro Guerra) .e i suoi quarantadue soprannomi svelano spesso aspetti importanti della sua natura sciamanica: Dio delle Rune, degli Impiccati (che ricordano il sacrificio sull’Yggdrasil), Mascherato, Assai sapiente, Mutevole, Colui che ha l’occhio fiammeggiante, Incappucciato. Egli è inoltre il Dio della Parola, della Poesia, della Magia nelle sue forme più complesse e della Guerra. E’ il Dio del Fardello, di colui cioè che tutto conosce sopportando così i dolori del mondo.

E’ il dio che insegna agli uomini e allo stesso momento è il loro modello soprattutto per i re e i condottieri.

La figura di Odino viene accompagnata dai corvi Huggin e Munnin, Pensiero e Memoria e dai lupi Geri e Freki, l’Affamato e il Divoratore. Mentre i primi due sono dei messaggeri che sussurrano all’orecchio del dio tutto ciò che hanno visto e sentito in giro per il mondo, i secondi rappresentano un aspetto iniziatico di forza e potenza animale connesso in questo caso all’elemento Fuoco.

Oltre ai due lupi e ai due corvi, Odino possiede un cavallo ad otto zampe: Sleipnir.

In tutte le culture sciamaniche, compresa quella vikinga, ricorre il mito del cavallo come mezzo di trasporto per accedere ai vari mondi dell’esistente.

Sleipnir è un cavallo ottipiede e il numero otto rappresenta non solo la sua doppia velocità di percorrenza, ma anche il numero che precede il completamento evidenziato dal numero 9. Il suo color grigio rappresenta una premonizione

funerea ed infatti esso (oltre ad essere considerato un simbolo di fertilità) è il veicolo (insieme alla barca) per i riti funebri. Ma al di sopra di tutto spicca il fatto che lo Sleipnir ha incise sui denti le Sacre Rune, il che evidenzia ancora di più l’importanza sciamanica del cavallo di Odino.

Odino è dunque un dio sciamanico, complesso e impegnativo, dedito al sacrificio al fine della Conoscenza: è un dio che indica all’uomo la strada da seguire affinché esso possa giungere alla meta ultima: la Realizzazione. Odino è Mago e le sue pratiche e vittorie sono il frutto di Conoscenze acquisite unite ad una grande sapienza. Egli è sì il dio di tutti gli uomini, ma soprattutto egli è il dio degli Jarl, (dei "nobili"), degli Sciamani e dei Guerrieri, di coloro che sono dediti alla Guerra e contemporaneamente alla Magia.

[Modificato da chri619 20/05/2005 20.29]

chri619
00giovedì 18 agosto 2005 09:40
oceania
ATUA (Oce)
Nella mitologia dei Maori gli dei erano classificati in:
Atua superiori
Atua inferiori e
Oromatua.
Gli Atua superiori sono figli o nipoti Taaròa. Loro specifica competenza sono gli elementi della natura. Gli Atua inferiori, pur non prendendo parte alla vita degli uomini, li proteggono nelle loro attività. Gli Oromatua punivano i litigiosi e curavano la pace in famiglia.

CARRI DEL SOLE E DELLA LUNA (AV)
Il concetto della Luna e del Sole come carri. Gli antichi immaginavano che questi corpi celesti erano dei carri che volavano nel firmamento. L'idea del carro del sole e della luna si ritrova nella cosmogonia di molti popoli, quali: Egizi, indiani d'America, germanici, Indiani, Israeliti, Greci,
Romani ecc. ecc..

HATUIBWARI (Oce)
Dio creatore, aveva l'aspetto di un serpente alato. Stanco di stare da solo dal scese discese sul monte Hoto, e lì impastando dell'argilla rossa modellò la figura di una donna, ci soffiò e la mise ad asciugare al sole, il calore le diede la vita. Dopo mentre la donna dormiva, il dio le prese una costola, vi aggiunse altra argilla rossa e modellò l'uomo. Finalmente, un dio che inizia il creato dalla donna!

HINA (Oce)
Dea Maori della luna, dell'aria e del mare.

HINE-ATA-UIRA (Oce)
Figlia polinesiana del dio Tane che ne fa la sua sposa. La ragazza per la vergogna scappa all'inferno, dove il dio la raggiunge e la fa sua nuovamente.

HIRO (Oce)
Dio Maori dei ladri.

MAIHOUI (Oce)
Dio dei Maori che dal Caos pescò il dio della terra Tefatù.

MAUI (Oce)
per i polinesiani era un essere semidivino o un eroe. Abortito e gettato in mare dalla madre stessa, fu salvato da Tama-nui-ki-te- Rangi, che lo allevò e infine lo restituì ai genitori. Le leggende maori raccontano chei feti abortiti divenivano spiriti malvagi. Anche Maui, che fu pur essendo stato tenuto in vita, crebbe mascalzone. Tra le tante imprese, trascinò in superficie dalla profondità marine il pesce Te-Ika-a-Maui, formando così l'Isola del Nord, in Nuova Zelanda, fra l'altro colpì il Sole con tale potenza da farlo zoppicare per tutto il suo cammino nel cielo, allungando così la durata di luce solare del giorno. Rubò il fuoco a Mahuika, ma ne prese troppo e durante la fuga gliene cadde sugli alberi, provocando così grandi incendi, perciò invocò il dio delle tempeste, Tawhiri-matea, per spegnere le fiamme. Alcuni alberi decisero di conservare il fuoco, e da allora può essere sprigionato sfregando i loro legni. Maui era considerato un eroe perché tentò di liberare l'umanità dalla morte. Per fare ciò tentò di uccidere Hine-nui-te-po, Signora delle Tenebre. Sua madre gli aveva detto che bastava attraversare il corpo di Hine-nui-te-po, la Grande Signora delle Tenebre, entrando dal ventre e uscendo dalla bocca, per distruggerla e ottenere l'immortalità per tutto il genero umano. Allora, Maui discese nel mondo sotterraneo con i suoi amici uccelli e trovò Hine che dormiva. Dopo aver detto agli uccelli di rimanere zitti, si mutò in bruco e strisciando si avvicinò alla dea. Ma Tiwaiwaka (il piccione), vedendo Maui diventato insetto, si mise a ridere, svegliando Hine: la dea del Male si accorse del bruco e lo uccise schiacciandolo fra le cosce.

NINIKI (Oce)
Spiriti invisibili dei Papua.

OHINA (Oce)
Per i Maori era la dea dell'aria che unitasi con Taaroa divenne madre delle nuvole rosse, dell'arcobaleno e del chiaro di luna.

ORO (Oce)
Figlio di Taaroa il supremo dio dei Maori. Un giorno decise di prendere per sposa una mortale, trasformatosi in giovane guerriero discese sulla terra e iniziò la sua ricerca, accolto dappertutto con grandi onori Oro non trovava una mortale che gli piacesse. Rassegnato a tornare in cielo senza sposa giunto a Vaitapé vede una giovane vergine al bagno, la bellezza della ragazza sconvolge
il cuore di Oro che chiede alle sorelle di intercedere per lui. La ragazza di nome Vairaumati accettò di sposare il dio e quando un giorno annunciò al divino sposo di aspettare un figlio, Oro sacrificò un maiale e comandò alla sposa di chiamare il figlio Hoa Tabù te Rai, fatto ciò risalì in cielo in una
colonna di fuoco. Vairaumati in seguito assunse il rango di dea e il figlio divenne un grande capo del suo popolo.

OROMATUA (Oce)
Nella mitologia dei Maori sono i membri defunti di ogni famiglia, si distinguono in: Varna Taata, le anime degli uomini e delle donne; in Eriorio, le anime dei bambini morti naturalmente e in Ponara che sono le anime dei bambini uccisi dopo la nascita e ritornate nei corpi delle locuste. In pratica sono come i Lari e hanno il compito di punire i litigiosi e di occuparsi della pace in famiglia.

PAPALONGI (Oce)
Per i Maori erano dei grandi stregoni venuti dal cielo e dopo breve tempo se ne volarono via a bordo di navi colorate.

PELE (Oce)
Nelle Hawai è la bellissima e terribile dea del cratere Halemaumau nel monte Mauna Loa.

RANGI (Oce)
Nella mitologia polinesiana è la personificazione del Cielo. In principio di tutto regnavano le tenebre perché Rangi era saldamente unito a Papa, la Terra. I figli decisero di separarli, ma nonostante gli sforzi non riuscirono, finché non provò il dio degli alberi, Tane, che facendo puntello fra di loro sollevò il Cielo sopra la Terra. Uscì così il popolo che fino a quel momento era rimasto nascosto nel seno dei propri genitori. Questa leggenda ha un enorme analogia con la leggenda egizia di Gheb e Nut.

ROUA HATU (Oce)
Per i Maori era il dio del mare e una leggenda narra che mentre il dio dormiva sul fondo del mare un pescatore lanciò la propria lenza giusto in quel posto, il dio svegliato dall'amo che si era impigliato nei suoi capelli, si arrabbiò e vedendo che a disturbarlo era stato un uomo decise di distruggere il genere umano. Strano caso il dio scelse di salvare proprio quel pescatore e la sua famiglia e ordinandogli di andare su una montagna, fece salire il livello delle acque fino a distruggere tutti gli uomini.

TAAROA (Oce)
Era il dio supremo dei Maori, creatore della pioggia e delle nuvole e propiziatore di fertilità. Taaroa è identico a Roua Hatu e Maihoui. Dalla sua unione con Feii Feii Maiterai nascono diverse divinità e assieme ai loro figli formano gli Atua superiori.

TANE (Oce)
Dio Maori figlio di Taaroa, aveva in bocca il settimo cielo, ciò indicava che personificava l'ultima estremità del cielo dove la luce incomincia a rischiarare la Terra.

TEFATU (Oce)
Per i Maori è il dio della Terra figlio di Taaroa.

TII (Oce)
Per i Maori erano i mediatori fra il mondo animato e il mondo inanimato impedendo al primo di calpestare i diritti del secondo. Di Tii ce ne sono tanti e sono: il Tii dell'interno che custodisce animali e piante, il Tii della sabbia, il Tii del mare ecc. ecc..

TIKI (Oce)
In Polinesia sono degli idoli che propiziano le nozze. Vengono sommersi nel mare perché da esso nasce ogni fertilità.

TUPAPAU (Oce)
I Maori raccontano di questi genii notturni che appaiono a chi non riesce a prendere sonno. Sarebbero le anime dei defunti.
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