E' uno di quei soliti sabati per i quali nei giovani vige quell'imprescindibile obbligo di divertirsi ai massimi livelli. Franco e Nicola, due giovani carpentieri della provincia barese, avvertono l'euforia sin dall'ultima ora di lavoro. Le loro menti erano più impegnate nell'immaginarsi l'evolversi della serata che nello svolgere le mansioni loro assegnate. In quella di Nicola si materializzava la sua auto: una utilitaria dai colori fiammanti, acquistata dopo anni di duro lavoro. L'avrebbe fatta lucidare per l'occasione e poi avrebbe collaudato il nuovo impianto stereo per mezzo delle sue ultime compilation di musica Techno. Franco, come una valletta di avanspettacolo, passava in rassegna tutto il suo guardaroba ricco di capi all'ultima moda, per valutare quale potesse essere l'abbinamento che lo avrebbe reso irresistibile agli occhi di una ipotetica compagine femminile. Le donne... il solito problema!!! Lo scopo di recarsi in discoteca sarebbe quello di fare nuove conoscenze, invece i gestori dei locali impartiscono disposizioni ai loro voluminosi buttafuori, affinché precludano l'ingresso proprio a coloro i quali non siano già in dolce compagnia! Si spera in qualche fortunato incontro durante il solito giro di pub sperando di poter concludere in bellezza. Al termine del turno lavorativo l'entusiasmo schizza alle stelle. Finalmente può essere messo in pratica tutto il rituale di avvicinamento alla folle notte. Appuntamento fissato per le 21:30. Nicola si ferma davanti al portone di Franco; squillo di cellulare e dopo pochi minuti il "principe" è pronto per salire in carrozza. Un buon drink è quel che ci vuole per riscaldarsi ed innescare l'euforia. Mentre si atteggiano da esperti bevitori, all'esterno si scatena un temporale. Questo scombussola loro i piani, rendendo ancor più ardua la ricerca di compagnia: i luoghi chiusi si sovraffollano, quelli all'aperto si intasano di auto. Decidono di farsi un giro, tanto per godersi la musica "a palla" all'interno dell'abitacolo. Vagano senza meta fino a quando non scorgono su un marciapiede una ragazza tutta sola, al riparo sotto un voluminoso ombrello. Sguardo d'intesa tra i due ed in un attimo la affiancano. Il "principe" sfoggia tutta la sua impertinenza offrendole un passaggio. Stranamente la ragazza, anzicchè mostrarsi impaurita, sembra divertita da queste "attenzioni". Dopo qualche insistenza accetta di salire sulla loro auto. E' fatta! Il volume della musica troppo alto copre un inutile scambio di battute. Si punta dritti in discoteca. All'ingresso tutto fila liscio e finalmente si ritrovano all'interno della "fabbrica del divetimento". Non perdono tempo e si lanciano nel marasma della pista centrale, con la ragazza per nulla inibita dallo strusciamento di corpi che si dimenano in spazi molto ravvicinati. I tre sembrano in trance, sbattendosi per quasi due ore senza mai fermarsi. Una volta esausti, sprofondano sui divanetti appartati per cercare di recuperare energie e udito.
Ad un certo punto la ragazza chiede di essere accompagnata a casa: i suoi familiari saranno in pensiero.
Nel giro di 10 minuti sono fuori dalla discoteca, prendono l'auto e si dirigono verso il luogo indicato. Giunti a destinazione i due "cavalieri" si fanno promettere di rivederla l'indomani. Lei indica il portone di casa ed il cognome sul citofono al quale suonare. Dopo i saluti ed i ringraziamenti per la splendida serata, la vedono sparire dietro quel portone a chiusura automatica. Il mattino seguente, come promesso, tornano sul posto. Suonano al citofono per chiedere di lei ma risponde una signora, la quale, in modo scorbutico, dice loro di essersi sbagliati. Provano ancora, nella speranza che sia la ragazza a rispondere, ma ne ottengono il medesimo trattamento. Non si danno per vinti, convinti che sia la madre a voler impedire loro di vederla. Ne nasce un acceso diverbio ma i due non si fanno intimidire nemmeno dopo la minaccia d'intervento da parte delle forze dell'ordine. La pattuglia dei carabinieri giunge sul posto per risolvere la questione. Franco e Nicola espongono l'ostruzionismo della donna. A quel punto i due agenti si recano nell'appartamento della signora, lasciando i due in attesa davanti a quel portone. La donna ribadisce che hanno sbagliato persona in quanto sua figlia è deceduta in un incidente stradale l'anno prima. Si tratta di un disguido, concludono. Una volta esposta la situazione, quei due non si capacitano: sono assolutamente certi di quel che dicono e non prendono in considerazione alcun margine d'errore. Di fronte a tanta convinzione e determinazione, gli agenti non sanno come agire. L'unico modo per convincere i due sarebbe quello di mostrare la tomba della ragazza davanti ai loro stessi occhi. A tutti sembra una situazione paradossale, ma per sedare la discussione si decide di mettere in atto proprio quella opzione. Franco e Nicola, scortati dai carabinieri, si fanno accompagnare da un parente della ragazza nel luogo in cui sarebbe sepolta. Avvicinandosi alla lapide scorgono prima il suo nome... poi la foto!!! E' lei!!! Leggono la data del decesso e, come sosteneva la madre, la sera in cui l'hanno incontrata corrispondeva, ad un anno di distanza, al giorno della sua morte! I due danno immediatamente segni di squilibrio: Nicola si accascia al suolo e scoppia in un pianto dirotto, Franco urla ed inveisce contro chiunque gli si avvicini. La loro salute mentale fu irrimediabilmente compromessa, rendendo inevitabile un ricovero sanitario.
[Modificato da PoetaGuerriero 28/02/2004 12.43]