[Cinema] Meg, Eva, Annette e le altre : ecco le "Donne" versione 2008

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lella84
00sabato 11 ottobre 2008 23:22



Un film che si chiama Donne, in cui le protagoniste sono tutte, rigorosamente, di sesso femminile, e in cui non c'è nemmeno un personaggio maschile. Una pellicola, insomma, che di uomini parla tanto, ma senza mostrarli mai. Concentrandosi tutta sulla psicologia, la visione del mondo, l'amicizia dalla parte di lei.

E non è una novità, nella storia del cinema: Donne, infatti - diretto da Diane English, e appena sbarcato nelle nostre sale - è un remake, in salsa contemporanea, dell'omonimo classico anni Trenta di George Cukor (a sua volta tratto da una commedia di Clare Booth Luce), che ritraeva le dinamiche di un gruppo di signore dell'alta società newyorkese. E anche allora, sullo schermo, non appariva nemmeno un maschietto: la ribalta era tutta per dive del calibro di Norma Shearer e Joan Crawford.

Settanta anni dopo, la formula si ripete. Ancora una volta, con un cast all-star: Meg Ryan, Annette Bening, Eva Mendes, Debra Messing, Jada Pinkett Smith, Candice Bargen. Ma mentre l'originale di Cukor si concentrava sul dramma di una donna che scopre il tradimento del marito con una commessa, stavolta le cose sono un po' diverse. La protagonista Mary Haines (Ryan), infatti, viene sì a sapere casualmente della relazione che lega il marito finanziere a una commessa sexy e ambiziosa (Mendes); ma il cuore del film è altrove. E cioè in un altro tradimento: quello della migliore amica di Mary, la direttrice di rivista Sylvia (Bening), che la "vende" (o, meglio, "vende" la sua storia) per motivi di carriera.

Attorno a questa vicenda principale, vediamo ruotare una serie di ruoli femmili più o meno divertenti: la mamma chioccia (Debra Messing), la lesbica sensuale (Jada Pinkett Stmith), la mamma della protagonista (Candice Bergen), un'estrosa agente di Hollywood (Bette Midler). Personaggi che spiccano ancora di più, vista l'assenza di controparti maschili, totalmente assenti dallo schermo.

Insomma, come ha spiegato la regista Diane English (autrice, tra l'altro, della cult serie tv Murphy Brown), la domanda al centro di Donne versione 2008 cambia: "Volevo trasformare il film - ha spiegato - in una sorta di storia d'amore tra due personaggi femminili eterosessuali. L'originale ruota intorno all'interrogativo se Mary Haines si riconcilierà o no col marito; nella mia versione, voglio che il pubblico si chieda se Mary Haines si riconcilierà o no con la sua migliore amica".

Uno spostamento non da poco. Che si accompagna anche a un cambiamento del tono generale della pellicola: "La commedia della Luce e il film di Cukor - ha spiegato ancora la English - era un atto d'accusa nei confronti delle donne vuote e mondane dell'alta società: era maliziosa, con un ritmo incalzante e un'ironia pungente. Io invece volevo che la mia pellicola fosse un tributo all'universo femminile, pur senza rinunciare a graffiare".

Oltre a Donne, il week end nelle sale offre, tra le new entry, la Palma d'oro di Cannes La Classe; il demenziale Disaster Movie; il film bellico di Kathryn Bigelow The Hurt locker, molto apprezzato all'ultima Mostra di Venezia; l'horror-thriller The Mist.

repubblica.it
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